Il disturbo schizoaffettivo è equivalente alla schizofrenia resistente?
Gentili dottori, la prescrizione della clozapina si può considerare appropriata in una giovane paziente con diagnosi di distrubo schizoffettivo?
Mi pongo questa domanda perché da linee guida la clozapina è raccomandata per la schizzofrenia resistente come riportato nel modello della prescrizione telematica inviata al medico di medicina generale.
Mi pongo questa domanda perché da linee guida la clozapina è raccomandata per la schizzofrenia resistente come riportato nel modello della prescrizione telematica inviata al medico di medicina generale.
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Si, si può ritenere appropriata. Del resto sono disturbi affini, schizofrenia e schizoaffettivo.
Il dubbio da cosa deriva, però ? Parla di una questione burocratica o di un'utilità medica ?
Il dubbio da cosa deriva, però ? Parla di una questione burocratica o di un'utilità medica ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Utente
Grazie della risposta Dottore ; mi riferisco ad una questione burocratica, siccome un'altro psichiatra ha ridotto la terapia a causa degli effetti collaterali invalidanti e ha qualche dubbio sulla diagnosi siccome a distanza di più di sei mesi dalla riduzione non si sono manifestati sintomi della malattia; peró io mi chiedo se dovessero ricomparire i sintomi la dose efficace di Clozapina potrebbe essere uguale a quella che era stata prescritta inizialmente o la dose di clozapina sarà sicuramente superiore perché la riduzione della dose ha determinato una sorta di tolleranza ?
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Cioè se dovesse esserci un aggravamento, Lei chiede se la dose sarebbe quella che all'inizio aveva funzionato o maggiore ?
Non so di che dosi parliamo, ma non capisco che c'entri il fatto di aver ridotto poi la dose per via degli effetti collaterali. Tolleranza alla dose perché si è ridotta mi pare un controsenso tecnico.
Non so di che dosi parliamo, ma non capisco che c'entri il fatto di aver ridotto poi la dose per via degli effetti collaterali. Tolleranza alla dose perché si è ridotta mi pare un controsenso tecnico.
Dr.Matteo Pacini
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[#4]
Utente
La terapia alla dimissione era di 400 mg di clozapina associata a una benzodiazepina a zuclopentixolo e a 20 gocce di amitriptilina data per la salivazione; con questa terapia aveva reflusso gastroesofageo verificato con gastroscopia, e presenza di tosse notturna con sensazione di soffocamento oltre alla eccessiva salivazione e marcata costipazione ; adesso assume solo 300 mg di clozapina , ma sono ancora presenti gli effetti collaterali anche se meno intensi , per cui si sta valutando di ridurre ulteriormente la clozapina siccome i sintomi non si sono ripresentati e ha ripreso in mano la sua vita ; ma l'altro psichiatra mi disse che riducendo c'era il rischio di dover intervenire con una dose più alta alla ricomparsa dei sintomi , per cui dalla vostra risposta mi sembra di capire che se ricompaiono i sintomi potrebbe essere efficace anche la stessa dose iniziale che era pari a 400 mg , giusto?Prima di rischiare vorrei essere certa di non perdere la risposta ad un farmaco efficace , però considerando che a distanza di un anno la marcata riduzione della terapia non ha causato ricomparsa dei sintomi , inizio ad avere qualche dubbio sulla diagnosi .Ha sicuramente un disturbo ma sicuramente sembra gestibile con una dose più bassa .
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Il rischio che la dose efficace in caso di ricaduta sia maggiore, si. Ma che c'entra la riduzione ? Quello è possibile, ma per effetto della ricaduta, e della riduzione nel senso se averlo ridotto non ha protetto contro la ricaduta.
Dr.Matteo Pacini
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.5k visite dal 14/03/2023.
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