L'olanzapina è in contrasto con gababentin e mutabon forte?
sto facendo una cura con Gababentin 900 mg/ Mutabon Forte 4 mg+25 mg 3 compresse al giorno.
In questi giorni sto malissimo con il doc, mi fa male la testa, la sento di scoppiare.
Mi è stato detto dal mio medico che posso aggiungere olanzapina 20 mg nel frattempo di una visita che si svolgerà a fine mese.
Vorrei avere conferma da voi che non va in contrasto con i farmaci sopra facendo danni e, in maniera breve e semplice, il perché.
Grazie
Che vuol dire se fa danni e se non li fa, il perché. Se mai spieghi Lei perché le viene in mente addirittura che faccia danni così senza un perché.
Sta male col doc, ma non c'è una terapia per il doc.
Dr.Matteo Pacini
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Certo che alcuni farmaci possono essere incompatibili, ma perché le viene in mente che lo siano questi ? Mi pare una paura senza oggetto, sono farmaci diversi ma non chiede di una interazione precisa, così in generale.
Pensa che il suo medico non se ne intenda ?
Dr.Matteo Pacini
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Volevo sapere se è d'accordo anche sul fatto che non sono incompatibili.
Purtroppo, in seguiton ad esperienze passate, io ho paura e ho paura di prendere farmaci. Quindi mi vengono questi dubbi. Poi chiedo dopo e mk rispondono 'non credo". È quel numero che "non credo" a spaventarmi Quindi siccome sono farmaci diversi, non ho da temere? Mi può venire incontro e dire brevemente anche se ci sono anche altri motivi per star tranquillo. Grazie
Volevo sapere se è d'accordo anche sul fatto che non sono incompatibili.
Purtroppo, in seguito ad esperienze passate, io ho paura di prendere farmaci. Quindi mi vengono questi dubbi. Poi chiedo dopo e mi rispondono 'non credo". È quel "non credo" a spaventarmi. La psichiatria è ancora un' incognita su certe cose. Quindi siccome sono farmaci diversi, non ho da temere? Mi può venire incontro e dire brevemente anche se ci sono anche altri motivi per star tranquillo. Grazie
Dr.Matteo Pacini
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In ogni caso inserisce degli elementi che non si capisce che c'entrino. Lei un medico ce l'ha, chiede qui per sapere cosa fare in che senso ? E' già in programma anche questo con il suo medico. Questo non è un servizio di indicazione di cosa assumere o cosa fare, per quello ha il suo medico che le dà indicazioni.
Dr.Matteo Pacini
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Capisco il suo ragionamento e i motivi del suo agire, davvero, ma se uno arriva ad un punto che ha paura di prendersi i farmaci, e quindi è paralizzato nel dolore, secondo me il medico dovrebbe tranquillizzarlo.
Io ho fatto una semplice domanda. Da quello che ha scritto, presumo che quindi non vada in contrasto.
Si, ho un curante che mi ha detto si, ma in psichiatria è sempre bene sentire più voci. Mi sono fidato in passato e sono stato /sto male per farmaci.
O vuol vedere il problema che ha, oppure si rifiuta di vederlo, o ci sta proprio che non lo veda per effetto del problema stesso.
Dire che fa domande, o che le domande sono lecite, o che insomma, si potrebbe comunque dar soddisfazione, o che uno è cattivo nel non rispondere significa semplicemente non aver capito la questione.
Sbaglia anche nel discorso terapeutico. Le tecniche con cui si esce dalle ossessioni non prevedono il tranquillizzare ma se mai il contrario, le tecniche di esposizione e provocazione si basano proprio sul questo.
Dire che ha capito e poi dire che però ci vorrebbe una via di mezzo equivale a dire che ha capito (forse) ma non accetta, quindi operativamente non ha capito.
Anche perché, quando Lei chiede di essere tranquillizzato, già tradisce una cosa. Lei non vuole una risposta, vuole essere tranquillizzato. E chi ha detto che la risposta data alla lettera la tranquillizzerebbe ? L'esatto contrario. Le rassicurazioni non funzionano perché sono razionalmente demolibili, e le risposte alla lettera sono tutte uguali, rispondono alla domanda "è possibile", per cui hanno una risposta già preordinata, e non tranquillizzano per niente.
Dr.Matteo Pacini
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Dr.Matteo Pacini
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No, non è una domanda tecnica sulla prescrizione dell'altro, falso: è una domanda che da una parte è "possono dare problemi i farmaci associati tra di loro", e dall'altra è il bisogno di avere un secondo parere senza un motivo tecnico (altrimenti sarebbe relativa ad una interazione perché c'è un dubbio preciso).
Qualsiasi farmaco può avere interazioni ed effetti negativi (che riempiono infatti i foglietti illustrativi), e ciò non ha niente a che vedere con il fatto che sia sensato prescriverli.
Dr.Matteo Pacini
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Ha paura di poter avere appiattimento emotivo coi medicinali. Ma ha anche un medico a cui farlo presente se è così. La preoccupazione non deriva solo da questo, a mio avviso è una preoccupazione ridondante, il che non significa irrazionale, illecita o strana.
Ma questo che ha a che fare con la richiesta di interazioni che diceva prima ?
Dr.Matteo Pacini
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Non mi è stato prescritto, ma confdrmato che si poteva fare. Se me l'avessero prescritto, starei più tranquillo.
È una fobia, lo so, ma che posso farci?
Che ne so, interazioni possono far male.
Se vuole aiutarmi, risponda gentilmente se è sicuro al 100% che non darebbe problemi e brevemente perché. Forse continuerei ad aver paura, ma mi tacerei.
" se è sicuro al 100% che non darebbe problemi e brevemente"
La pare una domanda seria ?
"È una fobia, lo so, ma che posso farci?"
Appunto, non può farci nulla, ma chi le risponde si, può evitare di alimentarla.
"Che ne so, interazioni possono far male.": e io che cosa le ho scritto mi scusi ? E' che Lei non legge, cerca solo la risposta alla lettera che Lei ha imposto che ci debba essere, il resto non lo considera. Risposte che si dà da solo, poi, ovviamente.
Dr.Matteo Pacini
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" Si, mi sembra una domanda seria da parte di chi soffre e allo stesso tempo ha paura. "
No, questa è una domanda che può essere concepita da chi sta male, ma dire che sia una domanda sensata obiettivamente non si può.
Dr.Matteo Pacini
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Ha bisogno ? Ma che sta dicendo ? Lei ha ricevuto una prescrizione dal suo medico con cui è regolarmente in contatto.
E se è una cura off label che cambia di tutto il ragionamento ? Lei ancora non ha mica capito di cosa stiamo parlando...
Non chieda indicazioni sul sito o conferme su cosa deve prendere. E se chiede consulti cerchi di leggere le risposte. Invece di fissarsi sulla sua domanda.
Dr.Matteo Pacini
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È una cura off-label per il doc credo.
A tutti questi monologhi bastava chei rispondesse si o no, e brevemente e semplicemente il perché, punto. Invece a rimarcare cosw che già so, ovvero che è una cura off label su cui ho dubbi dal principio e che sono molto ossessivo.
"Non capite che sono in una fase di blocco sofferente da cui non riesco ad uscire. Sei ossessivo, stop, spegni il cervello e segui il medico"
Quando uno non asseconda non vuol dire che non capisca. E infatti poi per giustificare un "non capite" deve fraintendere quel che le si risponde.
Le si sta dicendo che ha il medico, e che già per effetto del disturbo rischia di non seguirlo, andando dietro alle logiche del suo disturbo. Figuriamoci se si discutono le ossessioni. Da una parte dice (giustamente) che se uno sta male non può farci nulla, dall'altra (ovviamente) non capisce che le sue richieste sono sintomatiche, non fonte di soluzioni.
"So che sono molto suggestionabile, poi, quindi se uno non mi tranquillizza."
Atteggiamento ricattatorio. Quindi esige di essere tranquillizzato minacciando. Se qualcuno la asseconda, le peggiorano le ossessioni. INoltre non sta chiedendo una risposta, ammesso di prendere la domanda come una domanda: Lei "esige" una risposta tranquillizzante ad una domanda assoluta, e conferma anche che chiedere se non ci possono essere problemi al 100% è una domanda seria. Se non vede l'assurdità in questo, è chiaro che poi chi non le risponde è cattivo, non capisce, e non le offre soluzioni. Il problema sta nel disturbo che le fa porre queste domande. Lei non può evitarlo. Ciò non significa che gli altri debbano ignorare che tale è.
La cura che ha ricevuto sarà una cura off-label per il doc, benissimo. Nessuno mette in dubbio alcunché. Il problema non sussiste. Ha un medico e una prescrizione. Non cerca secondi pareri su niente in particolare ma pone domande su qualsiasi cosa, o generiche sul tutto.
Dr.Matteo Pacini
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Non c'è niente su cui cavarsela o meno. Se riceve delle indicazioni ma non si fida, o c'è un motivo per cui non si fida della persona, e allora ne cerchi uno di cui si fida, oppure c'è un motivo per cui le sembra strana la prescrizione, ma non lo espone.
Dr.Matteo Pacini
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Il parere di più persone lo ottiene anche sul fatto che 2+2 faccia 4. E non è per questo che lo chiede, ma per la compulsione a chiedere, contro ogni sua valutazione del resto (troverebbe logico non chiederlo, ma chiederlo le viene irrefrenabile).
Dr.Matteo Pacini
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