Sono solo ossessioni?
Scrivo nuovamente per chiedervi un consulto dati gli ultimi avvenimenti.
Sono in cura da ottobre 2022 con paroxetina 30mg e deniban prima 50mg poi scalato a 25mg per depressione maggiore e attacchi di panico.
Tra i vari sintomi che ho avuto, nel corso dei mesi, quello più invalidante è stato sicuramente un senso di confusione quasi mista a derealizzazione che mi impediva di vivere le giornate in maniera serena.
Tutto ciò mi ha portato a focalizzare la mia attenzione in maniera quasi ossessiva su questi sintomi per cercare di capirne l’origine, assistito dallo psichiatra e dalla mia psicoterapeuta che frequento da settembre.
Sono una persona estremamente ansiosa e durante il giorno ho costante tachicardia (frequenza sopra i 100bpm), mani sudate, formicolii alla testa e altri sintomi correlati.
Nelle ultime due settimane, però, sembravo aver trovato la chiave di volta per uscire da questo circolo: ho imputato la stanchezza e sonnolenza che sentivo alla paroxetina e mi sono convinto che fosse tutto nella norma per cui ho iniziato a sentirmi meglio.
Giorno dopo giorno miglioravo, le ossessioni si sono attenuate, così come lo stato di confusione: ero più vigile, più attento, più sereno.
Sono andato alla visita di controllo e lo psichiatra mi ha prescritto la sospensione del deniban per inizio ginecomastia.
Già in passato avevo provato a smetterlo ma dopo 4/5 giorni venivo assalito da angoscia, ansia maggiorata e insonnia.
Nonostante ciò ho seguito la prescrizione è il giorno successivo al controllo non ho assunto il deniban.
Ecco che il pomeriggio mi va il pensiero su questo fatto e ripiombo nel baratro.
Morale della favola: da sabato sono ricaduto nello stato in cui ero prima; mi sento triste, confuso, passo tutto il tempo a pensare cosa possa essere andato storto.
Mi è venuto il dubbio di essere bipolare.
Infatti ricordo che nel periodo di benessere una mattina mi sono svegliato felice, con voglia di fare e di buon umore.
Ora tutto il contrario: faccio fatica ad alzarmi la mattina, mi sento svogliato e sovrapensiero costantemente.
Secondo il vs parere e con i limiti del mezzo, può essere che la mia condizione sia dovuta ad ipocondriaca ossessiva o sono chiari segni di inizio di disturbo bipolare?
Ringrazio chiunque avrà voglia di fare il proprio contributo.
Dr.Matteo Pacini
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Ma come mai allora secondo lei dopo aver avuto questo periodo di tregua sono tornato ad avere questo senso di confusione?
Inoltre vorrei chiederle se i sintomi che ho descritto in precedenza possano essere riassumibili nella definizione di psicoastenia che, mi pare di aver capito, è comune si disturbi ossessivi.
Grazie
Dr.Matteo Pacini
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Dr.Matteo Pacini
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Mi riferivo al fatto che se l’esser stato meglio per un paio di settimane, in cui finalmente sembravo esser tornato alla normalità, seppur in maniera un po’ instabile, è da attribuire all’effetto benefico della paroxetina (altrimenti non avrebbe senso prendere farmaci se da solo sono stato in grado di stare meglio), come mai ora mi ritrovo di nuovo così?
Comunque riceve a Roma ?
P.S. non l’ho detto esplicitamente ma la ringrazio enormemente per il servizio che offre insieme ai suoi colleghi.
Dr.Matteo Pacini
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Non che voglia una diagnosi ma almeno per capire.
La diagnosi di depressione mi fu fatta ad ottobre dal primo psichiatra perché in effetti ero proprio giù di morale, già all’epoca mi sentivo confuso e non capivo cosa succedeva. La situazione è poi rimasta più o meno stabile, umore buono ma sempre tanta preoccupazione per questa confusione che non passava e da qui attenzione costante a tutto quello che dico, faccio, penso e spreco tutte le mie energie per capire cosa possa essere.
Inoltre passo molto tempo a cercare su internet.
Comunque il mio psichiatra mi ha prescritto l’aumento di paroxetina a 40mg
Eppure glielo ho precisato due volte, per cui non capisco esattamente che domanda si ponga riguardo alla mia idea.
Dr.Matteo Pacini
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P.S. stamattina ho assunto 40mg come le dicevo è paradossalmente già mi sento più sereno. Non dico che sto bene ma sono più alleggerito
Dr.Matteo Pacini
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Il fatto di pensare sempre ai propri stati d’animo, esaminarli, ragionarci sopra e cercare di trarre conclusioni (che nel mio caso aumenta la tristezza e l’angoscia in quanto sto conducendo una vita abbastanza insoddisfacente) può essere considerato sempre all’interno del disturbo ossessivo?
Quindi parlo di pensieri più razionali e non di aggressività, o cose densa senso tipo ho chiuso il gas, ecc..
Grazie
Dr.Matteo Pacini
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Sono iper-razionali nella forma, non necessariamente nel contenuto giusto?
Nel mio caso specifico ultimamente da quando mi sveglio inizio a pensare subito a come mi sento, mi ci fisso e da lì parte il flusso di pensieri che quasi mai mi porta a una soluzione.
Iniziò ad esplorare il mio passato, cosa è successo quando ero bambino (sono consapevoli che alcuni avvenimenti possano aver influito sulla persona che sono oggi), cosa è andato storto da quando mi sono sentito male per la prima volta, cerco di sforzarmi a ricordare cosa provavo e come sono finito qui.
Tutto questo lavoro mentale è estenuante e, mi viene da dire con il senno del poi, anche inutile ma non riesco a pensare ad altro.
Tutto ciò ovviamente è accentuato nei momenti in cui sono solo, mentre se sono coinvolto in una conversazione che richiede la mia attenzione per un tempo sufficiente a distrarmi va meglio.
Ho voluto essere esaustivo perché ho letto che le ossessioni sembrano più di contenuto irrazionale ed improvviso, tipo: e se facessi questa cosa?..
Ho avuto anche quella in momenti di forte ansia ma sembra risolta
Grazie
"Se facessi questa cosa..." senza specificare che cosa, è iper-razionale. Potrebbe anche essere "se spiccassi il volo", quindi cose fantastiche, ma domanda iper-razionale, a maggior ragione.
Dr.Matteo Pacini
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Le scrivo per un piccolo aggiornamento sulla situazione e perché vorrei capire meglio alcune cose.
Da quasi due settimane ho aumentato la paroxetina a 40mg e si è ripetuto lo stesso scenario di prima.
Con l’aumento in questi giorni sono stato meglio, l’ansia è un po’ scesa e mi sono sentito diciamo bene.
Tuttavia ecco che da ieri si sono ripresentati i sintomi quali confusione, sensazione di vuoto, ruminazione ecc.
Facendo le mie solite ricerche su internet sono andato a finire su una pagina che parla di disturbo borderline di personalità; bene, mi ritrovo in alcuni sintomi e la cosa mi mette parecchia angoscia.
In particolare da sempre ho una forte paura dell’abbandono (probabilmente per la separazione dei miei avvenuta quando avevo circa 3 anni) e inoltre tendo a cambiare spesso idea; ciò che in un momento mi sembra l’idea giusta dopo qualche giorno non lo è più.
Ciò mi è successo anche con la psicoterapeuta: alcune volte mi sembra la persona giusta per me e altre invece mi sento insoddisfatto.
Sono spesso pervaso da sentimenti di vuoto che mi angosciano.
È possibile che sia collegato sempre alle ossessioni o davvero devo pensare che sia un disturbo borderline?
Grazie per la pazienza
Dr.Matteo Pacini
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Sicuramente la componente ansiosa rimane ma voglio dire, chi non sarebbe preoccupato di non riuscire ad uscire da una situazione del genere?
Come è possibile che con 40mg di paroxetina io abbia ancora questi episodi di derealizzazione (la chiamo così perché racchiude in se un po’ tutti i sintomi descritti) ?
Inoltre noto, come già detto in un consulto precedente, la sensazione di essermi perso, e con questo intendo non sapere chi sono, cosa voglio.
Questo è il passaggio che mi manca.
Tuttavia ogni tanto noto dei miglioramenti, quando sono sereno magari non ci faccio caso e non mi pongo il problema. Allora mi dico, non può essere un disturbo permanente viste le remissioni, seppur parziali.
Non crede?
Stavo bene, non mi ponevo il problema dell’identità o di avere qualche malattia.
Poi di punto in bianco torna quella strana sensazione di confusione e tutto si blocca.
Come ho scritto in dei consulti precedenti sono in malattia per cui non sto andando a lavoro. Nei giorni scorsi ho pensato di licenziarmi e trovarmi un lavoro temporaneo visto che ad ottobre dovrei essere chiamato per un nuovo lavoro, per il quale ho fatto un concorso.
Contemporaneamente stavo pensando di finire l’università visto che mi mancano pochi esami e sarebbe un peccato mandare all’aria tutti gli sforzi fatti.
Questi piccoli esempi per dirle che queste idee mi sembrano buone quando si presentano per poi perdere di significato.
O meglio, non riesco a capire in che direzione andare, cosa fare. E questo credo sia frutto di una mancanza di integrità di fondo.
Ecco che mi impallo.
Una cosa è certa: la cura che sto seguendo non ha risolto i sintomi che ormai mi porto dietro da quei sei mesi.
Dr.Matteo Pacini
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Riapro il consulto perché purtroppo mi sento ancora così.
Una settimana fa mi sono lasciato con la mia ragazza (una persona a cui voglio veramente bene ma dalla quale ero veramente dipendente, tanto da temere al massimo l’abbandono) e questa nuova situazione assieme al fatto che fossi riuscito ad accettare il suo allontanamento mi ha fatto sentire più fiero di me e perciò per una settimana circa ho dimenticato tutto quello che mi faceva stare male, i pensieri ossessivi e anche la sintomatologia delle depersonalizzazione/derealizzazione è migliorata. Insomma credevo nuovamente di avere trovato il nocciolo della questione.
Ahimè mi sbagliavo. Un pomeriggio della settimana scorsa sono andato a tagliarmi i capelli dal parrucchiere e, mentre stava con il phon acceso (per cui non sentivo le parole) noto dallo specchio un signore che stava parlando con un cliente seduto anche lui a fare i capelli. Non capendo la dinamica della situazione ho pensato che quell’uomo volesse qualcosa dai parrucchieri, che fosse lì per disturbare e fare fastidio.
Questa cosa mi ha intimorito perché mi ha fatto venire in mente mille pensieri: e se fosse un disturbo paranoide? Da lì ho ricominciato nello sconforto più totale a ruminare sulla situazione attuale, scordandomi quasi della mia ragazza.
Fortunatamente queste sensazioni vanno e vengono ma io ho sempre il terrore di qualche disturbo psichiatrico.
Ho paura che questo fissarmi possa sfociare in una paranoia, anche se né la psicologa né lo psichiatra hanno mai parlato di ciò.
Domani inizierò comunque un percorso di CBT, sperando che possa aiutarmi a gestire questo momento (che va avanti ormai da 6 mesi).
Lei cosa ne pensa? Rimane sempre della sua opinione?
Grazie
Dr.Matteo Pacini
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Innanzitutto grazie per la pazienza.
La CBT me l’ha consigliata una mia amica psicologa (non psicoterapeuta) e in parte l’ho l’avevo già presa in considerazione io in passato perché quella che sto seguendo (sistemico-relazionale) sembra non fare al caso mio.
È più un colloquio volto a rievocare vissuti mentre in questo momento ho bisogno di un aiuto concreto per tirarmi fuori dalla melma in cui mi sono impantanato.
Stamattina per esempio durante la seduta con la mia attuale psicologa, avevo la sensazione di non essere presente a me stesso, quasi estraniato dalla realtà, come se avessi un deficit cognitivo e questa cosa non mi aiuta nella rievocazione.
Le avevo già chiesto se visita a Roma, in tal caso potrei prenotare una visita con lei.
Lo psichiatra con il quale sono in cura parla di Disturbo Depressivo Maggiore persistente, ma ormai sono passati 6 mesi e le cose non sono migliorate neanche un po’, anzi in un certo senso sono peggiorate.
Dr.Matteo Pacini
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