Senso di oppressione, fiato corto e affanno prolungato

Buona sera, da tempo soffro di disturbo d'ansia generalizzato e disturbo di panico senza agorafobia.
Per circa due anni sono stata in cura con Cipralex e Cymbalta che ho eliminato gradualmente perché mi provocavano forti irregolarità nel ciclo mestruale.
Non ho preso nulla per alcuni mesi ma, ora, si stanno ripresentando "vecchi" sintomi come senso di affanno e fiato e la sera, assumo 10 gocce di Alprazolam.
Il mio curante ritiene che si tratti ancora di un problema di ansia e non ritiene opportuni ulteriori accertamenti per una eventuale diagnosi differenziale.
Questa conclusione, anziché tranqullizzarmi, accresce la mia ansia: ho paura di trascurare un' eventuale patologia organica.
Vero è che, in tre anni, fosse stato qualcosa di fisico, la situazione si sarebbe risolta spontaneamente o sarebbe peggiorata.
Io, invece, mi ritrovo sempre nel solito limbo, nella paura della paura, con affanno e fiato corto, attenta alla profondità di ogni mio respiro, per quasi tutta la giornata.
Vorrei evitare di alimentare una certa dose di ipocondria ed anche di utilizzare benzodiazepine senza un protocollo sensato ma non ho ben chiaro, a questo punto, a chi rivolgermi: neurologo?
Psichiatra?
Psicoterapeuta?

Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
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Utente
Utente
Grazie Dr. Ruggiero.
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