Estrema depressione, in bilico tra vita e morte. Psicosi? Umore?
Sono una ragazza di 19 anni con un passato burrascoso alle spalle.
Sono stata vittima di bullismo e insieme alla sofferenza fisica e psicologica (ho sofferto di anoressia) ho vissuto il totale annullamento dei miei rapporti sociali.
Al momento sono sola e posso contare unicamente sulla mia famiglia.
In realtà, avendo iniziato gli studi universitari lontano da casa per tentare (in modo direi del tutto fallimentare) di ricominciare una nuova vita sentendomi libera e indipendente, attualmente convivo con un'altra ragazza che però è una persona decisamente "tossica".
Sia lei che i suoi parenti spesso vengono a trovarla non perdono mai l'occasione per sminuire me e quello per cui sto studiando, ricoprendomi di offese ovviamente senza una vera motivazione.
Inutile dire che questo mi crea un dolore profondissimo.
A questo si sommano disagi personali e una strana sintomatologia psicologica che ho iniziato a notare proprio vivendo senza la mia famiglia.
E' da circa sei mesi che la mia tristezza assume varie sfaccettature: ci sono momenti in cui essa è intrisa di rabbia e odio nei confronti del mio passato e delle sue conseguenze sul presente, altre volte invece detesto me stessa e non nego che ho pensato più volte di farla finita.
Ho trascorso notti insonni e giornate tra pianti disperati, e ho sottratto anche molto tempo allo studio universitario (il che ha incrementato il mio senso di vuoto e inutilità).
Parallelamente ho iniziato ad assumere atteggiamenti euforici che fortunatamente non si sono mai manifestati in pubblico perché sono sempre stata in grado di contenerli.
Questi comportamenti (estrema iperattività, loquacità irrefrenabile, felicità immotivata) sfociavano (e sfociano ancora adesso) in una piacevolissima sensazione di potere.
Quando accade sento il mondo nelle mie mani e ogni prospettiva negativa sul futuro si annulla: mi sento letteralmente un'altra persona, come se non avessi mai vissuto tutto il male che invece continua a tormentarmi portandomi a desiderare la morte.
Nei momenti di euforia sento un fortissimo amore nei miei confronti, un grande ottimismo e tanta energia da dedicare a studio e movimento.
Tuttavia arrivo sempre a varcare una "soglia di felicita" e capisco che non c'è nulla di sano in questo.
Nei momenti di tristezza non riesco a muovere un dito.
Trascorro le giornate a piangere sul letto sentendomi impotente, la mente spazia tra una miriade di pensieri e di recente sono divenuti molto frequenti episodi di alimentazione incontrollata.
Ho cercato di riassumere il più possibile la mia sintomatologia ma devo ammettere che la trovo estremamente invalidante.
Non riesco a concentrarmi su qualcosa, le lezioni universitarie spesso sono un macigno (cosa inusuale per me che sono sempre stata amante dello studio e della ricerca) e in più basta poco per farmi passare dallo stato euforico a quello depressivo e viceversa.
Chiedo dunque questo consulto per avere dei chiarimenti sulla mia condizione.
Grazie a tutti, buona giornata,
Sono stata vittima di bullismo e insieme alla sofferenza fisica e psicologica (ho sofferto di anoressia) ho vissuto il totale annullamento dei miei rapporti sociali.
Al momento sono sola e posso contare unicamente sulla mia famiglia.
In realtà, avendo iniziato gli studi universitari lontano da casa per tentare (in modo direi del tutto fallimentare) di ricominciare una nuova vita sentendomi libera e indipendente, attualmente convivo con un'altra ragazza che però è una persona decisamente "tossica".
Sia lei che i suoi parenti spesso vengono a trovarla non perdono mai l'occasione per sminuire me e quello per cui sto studiando, ricoprendomi di offese ovviamente senza una vera motivazione.
Inutile dire che questo mi crea un dolore profondissimo.
A questo si sommano disagi personali e una strana sintomatologia psicologica che ho iniziato a notare proprio vivendo senza la mia famiglia.
E' da circa sei mesi che la mia tristezza assume varie sfaccettature: ci sono momenti in cui essa è intrisa di rabbia e odio nei confronti del mio passato e delle sue conseguenze sul presente, altre volte invece detesto me stessa e non nego che ho pensato più volte di farla finita.
Ho trascorso notti insonni e giornate tra pianti disperati, e ho sottratto anche molto tempo allo studio universitario (il che ha incrementato il mio senso di vuoto e inutilità).
Parallelamente ho iniziato ad assumere atteggiamenti euforici che fortunatamente non si sono mai manifestati in pubblico perché sono sempre stata in grado di contenerli.
Questi comportamenti (estrema iperattività, loquacità irrefrenabile, felicità immotivata) sfociavano (e sfociano ancora adesso) in una piacevolissima sensazione di potere.
Quando accade sento il mondo nelle mie mani e ogni prospettiva negativa sul futuro si annulla: mi sento letteralmente un'altra persona, come se non avessi mai vissuto tutto il male che invece continua a tormentarmi portandomi a desiderare la morte.
Nei momenti di euforia sento un fortissimo amore nei miei confronti, un grande ottimismo e tanta energia da dedicare a studio e movimento.
Tuttavia arrivo sempre a varcare una "soglia di felicita" e capisco che non c'è nulla di sano in questo.
Nei momenti di tristezza non riesco a muovere un dito.
Trascorro le giornate a piangere sul letto sentendomi impotente, la mente spazia tra una miriade di pensieri e di recente sono divenuti molto frequenti episodi di alimentazione incontrollata.
Ho cercato di riassumere il più possibile la mia sintomatologia ma devo ammettere che la trovo estremamente invalidante.
Non riesco a concentrarmi su qualcosa, le lezioni universitarie spesso sono un macigno (cosa inusuale per me che sono sempre stata amante dello studio e della ricerca) e in più basta poco per farmi passare dallo stato euforico a quello depressivo e viceversa.
Chiedo dunque questo consulto per avere dei chiarimenti sulla mia condizione.
Grazie a tutti, buona giornata,
[#1]
Descrive diversi aspetti patologici.
Sebbene abbia una storia problematica non menziona nessuna cura o terapia.
È utile che faccia riferimento ad uno specialista per un inquadramento ed un trattamento conseguente.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Sebbene abbia una storia problematica non menziona nessuna cura o terapia.
È utile che faccia riferimento ad uno specialista per un inquadramento ed un trattamento conseguente.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Egregio Dr. Ruggiero,
la ringrazio infinitamente per la celere risposta.
Purtroppo è vero, a causa di particolari circostanze non sono mai riuscita a rivolgermi ad uno specialista ma stavo pensando di farlo, per tale motivo ho chiesto questo consulto preventivamente.
Vorrei porgerle soltanto una domanda sempre nei limiti di una richiesta online: che cosa si intende per aspetti patologici? Sono spia di una condizione in particolare o sono generici? Grazie.
la ringrazio infinitamente per la celere risposta.
Purtroppo è vero, a causa di particolari circostanze non sono mai riuscita a rivolgermi ad uno specialista ma stavo pensando di farlo, per tale motivo ho chiesto questo consulto preventivamente.
Vorrei porgerle soltanto una domanda sempre nei limiti di una richiesta online: che cosa si intende per aspetti patologici? Sono spia di una condizione in particolare o sono generici? Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 28/02/2023.
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Approfondimento su Bullismo
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