Dosaggio depakin
Salve, vi scrivo per mia madre di anni 73, paziente con più patologie (non deambulante in carrozzina, disturbo bipolare tipo 2, diabete tipo 2, ipotiroidismo, colesterolo e trigliceridi alterati), tutte in trattamento e, tutto sommato, finora ben compensate.
In seguito a degli episodi di confusione marcati (difficoltà della memoria, della parola) dopo il rientro da Ricovero per polmonite bilaterale da covid (con tac cranio negativa), la neuropsichiatra, riscontrando effettivamente una sorta di declino cognitivo, ha richiesto controllo dell’ammoniemia e il dosaggio dell’acido valproico, ipotizzando, oltre a una sindrome da sospensione del cortisone (visto l’esordio rapido della cosa) e agli effetti a lungo termine del covid, un’alterazione di quei valori.
(Aggiungo che ha prescritto una tac encefalo non ancora fatta).
In effetti l’ammoniemia è risultata di 104 (val.
rif.
15-50) mentre il dosaggio dall’acido valproico era 72 (range 50-100).
All’epoca assumeva Depakin chrono 500 mg, 1 Cp la mattina e 2 la sera.
La dottoressa ha ridotto il dosaggio a 2 cp al dì e ordinato di rifare le analisi che ho ritirato oggi.
L’ammoniemia è scesa a 43.
Il dosaggio dell’ acido valproico a 39, 80.
Aggiungo, però, che mia madre ha dato segni di miglioramento cognitivo già prima della riduzione del Depakin, in maniera assai rapida, e che questa confusione si era manifestata nel momento di sospensione del cortisone (medrol), nonostante fosse stata fatta secondo le prescrizione dei medici d’ospedale, riducendolo progressivamente.
Ho sentito la dottoressa la quale mi ha detto di proseguire la terapia con due compresse di Depakin, nonostante il valore dell’acido valproico sia basso, provvedendo a chiamarla se noterò qualcosa fuori dalla norma.
Considerate che mia madre oltre ai farmaci per diabete e dislipidemia, prende per il disturbo bipolare 1 cp di Quetiapina rp da 300 mg e zolpidem 10 mg per aiutarla a dormire.
La neuropsichiatra mi ha chiesto come vedo mia madre e, onestamente, oltre ad aver recuperato il lato cognitivo, mi sembra equilibrata, come è stata in questi ultimi sei anni, da quando abbiamo avuto la diagnosi e le hanno impostato la terapia.
Non vorrei però che un livello così basso dell’acido valproico metta a rischio mia madre di ricadute.
Vi ringrazio.
In seguito a degli episodi di confusione marcati (difficoltà della memoria, della parola) dopo il rientro da Ricovero per polmonite bilaterale da covid (con tac cranio negativa), la neuropsichiatra, riscontrando effettivamente una sorta di declino cognitivo, ha richiesto controllo dell’ammoniemia e il dosaggio dell’acido valproico, ipotizzando, oltre a una sindrome da sospensione del cortisone (visto l’esordio rapido della cosa) e agli effetti a lungo termine del covid, un’alterazione di quei valori.
(Aggiungo che ha prescritto una tac encefalo non ancora fatta).
In effetti l’ammoniemia è risultata di 104 (val.
rif.
15-50) mentre il dosaggio dall’acido valproico era 72 (range 50-100).
All’epoca assumeva Depakin chrono 500 mg, 1 Cp la mattina e 2 la sera.
La dottoressa ha ridotto il dosaggio a 2 cp al dì e ordinato di rifare le analisi che ho ritirato oggi.
L’ammoniemia è scesa a 43.
Il dosaggio dell’ acido valproico a 39, 80.
Aggiungo, però, che mia madre ha dato segni di miglioramento cognitivo già prima della riduzione del Depakin, in maniera assai rapida, e che questa confusione si era manifestata nel momento di sospensione del cortisone (medrol), nonostante fosse stata fatta secondo le prescrizione dei medici d’ospedale, riducendolo progressivamente.
Ho sentito la dottoressa la quale mi ha detto di proseguire la terapia con due compresse di Depakin, nonostante il valore dell’acido valproico sia basso, provvedendo a chiamarla se noterò qualcosa fuori dalla norma.
Considerate che mia madre oltre ai farmaci per diabete e dislipidemia, prende per il disturbo bipolare 1 cp di Quetiapina rp da 300 mg e zolpidem 10 mg per aiutarla a dormire.
La neuropsichiatra mi ha chiesto come vedo mia madre e, onestamente, oltre ad aver recuperato il lato cognitivo, mi sembra equilibrata, come è stata in questi ultimi sei anni, da quando abbiamo avuto la diagnosi e le hanno impostato la terapia.
Non vorrei però che un livello così basso dell’acido valproico metta a rischio mia madre di ricadute.
Vi ringrazio.
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