Fluoxetine: astinenza
Gentili signori,
ho 27 anni e un disturbo da attacchi di panico; sono in terapia presso in analista e sono seguito da un neurologo che tratta l'aspetto farmacologico del mio problema. Gli attacchi di panico si sono presentati nell'arco dei tre mesi fine dicembre 2008-inizio marzo 2009, i sintomi erano, credo, abbastanza tipici: iperventilazione, parestesia diffusa in un caso a quasi tutto il corpo, dolori muscolari, la prima volta dolori al torace. Sono un fumatore leggero (pipa), e già da prima quasi astemio (ora astemio del tutto).
A causa di una mutazione MTHFR ho un tasso di omocisteina alto (non altissimo: nella norma ora che faccio cicli di folina, e solo di poco fuori norma quando scorprii il diturbo) non posso assumere inibitori del ciclo epatico troppo a lungo. Ho quni interrotto, dopo 3 mesi, l'assunzione di fluoxetina e prazene, ma ho dovuto ricominciare il prazene dopo una settimana (previo consulto del neurologo) perché lo stato d'ansia ricominciava a crescere.
Il fatto è che da che ho smesso con le fluoxetine, 15 giorni ormai, avverto brevi dolori muscolari (braccia, gambe), alle articolazioni (gomiti, ginocchia, falangi) e anche qualche fitta intercostale: niente di tremendo, ma data la mia predisposizione al panico non sono cose piacevoli. Mi chiedevo se la cosa possa dipendere dall'interruzione del prozac (ne ho assunto, ripeto, per 3 mesi 10mg/die).
Aggiungo che credo di non avere problemi di tipo ischemico perché, essendo una mia consanguinea morta per un aneurisma in giovane età, sono stato sottoposto un paio d'anni fa a fondo oculare, Angio-RMN e una serie infinita di esami neurologici, tutti negativi, in una clinica decisamente affidabile (l'istituto Mondino di Pavia). Patologie della pressione o problemi cardiaci sono stati indagati e esclusi (ECG e altri esami analoghi) in occasione dei miei attacchi di panico.
Mi scuso per questa domanda, forse oziosa, ma è periodo di vacanze per molti specialisti, e uno di loro è il mio analista, quindi ho pensato di richiedere questo consulto web.
Ringrazio in anticipo,
cordialità.
ho 27 anni e un disturbo da attacchi di panico; sono in terapia presso in analista e sono seguito da un neurologo che tratta l'aspetto farmacologico del mio problema. Gli attacchi di panico si sono presentati nell'arco dei tre mesi fine dicembre 2008-inizio marzo 2009, i sintomi erano, credo, abbastanza tipici: iperventilazione, parestesia diffusa in un caso a quasi tutto il corpo, dolori muscolari, la prima volta dolori al torace. Sono un fumatore leggero (pipa), e già da prima quasi astemio (ora astemio del tutto).
A causa di una mutazione MTHFR ho un tasso di omocisteina alto (non altissimo: nella norma ora che faccio cicli di folina, e solo di poco fuori norma quando scorprii il diturbo) non posso assumere inibitori del ciclo epatico troppo a lungo. Ho quni interrotto, dopo 3 mesi, l'assunzione di fluoxetina e prazene, ma ho dovuto ricominciare il prazene dopo una settimana (previo consulto del neurologo) perché lo stato d'ansia ricominciava a crescere.
Il fatto è che da che ho smesso con le fluoxetine, 15 giorni ormai, avverto brevi dolori muscolari (braccia, gambe), alle articolazioni (gomiti, ginocchia, falangi) e anche qualche fitta intercostale: niente di tremendo, ma data la mia predisposizione al panico non sono cose piacevoli. Mi chiedevo se la cosa possa dipendere dall'interruzione del prozac (ne ho assunto, ripeto, per 3 mesi 10mg/die).
Aggiungo che credo di non avere problemi di tipo ischemico perché, essendo una mia consanguinea morta per un aneurisma in giovane età, sono stato sottoposto un paio d'anni fa a fondo oculare, Angio-RMN e una serie infinita di esami neurologici, tutti negativi, in una clinica decisamente affidabile (l'istituto Mondino di Pavia). Patologie della pressione o problemi cardiaci sono stati indagati e esclusi (ECG e altri esami analoghi) in occasione dei miei attacchi di panico.
Mi scuso per questa domanda, forse oziosa, ma è periodo di vacanze per molti specialisti, e uno di loro è il mio analista, quindi ho pensato di richiedere questo consulto web.
Ringrazio in anticipo,
cordialità.
[#1]
Gentile utente,
cosa intende per "inibitori del ciclo epatico" ? Assumendo fluoxetina l'omocisteina è risultata aumentata ?
Lei ha assunto il farmaco per 3 mesi, quindi che significa che non lo può assumere per lunghi periodi ? Inoltre le è stato nuovamente prescritto, quindi non sembra che i medici abbiano uno scrupolo rispetto a questo problema.
Può chiarire meglio il discorso ?
cosa intende per "inibitori del ciclo epatico" ? Assumendo fluoxetina l'omocisteina è risultata aumentata ?
Lei ha assunto il farmaco per 3 mesi, quindi che significa che non lo può assumere per lunghi periodi ? Inoltre le è stato nuovamente prescritto, quindi non sembra che i medici abbiano uno scrupolo rispetto a questo problema.
Può chiarire meglio il discorso ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Potrebbero effettivamente essere sintomi da deprivazione di fluoxetina. Per la verità questa molecola è ad emivita molto lunga (cioè viene eliminata molto lentamente dall'organismo), ed è quella, tra gli ssri, che dà meno problemi di questo tipo. Ma ogni soggetto ha la sua risposta. Se è astinenza, fra alcuni giorni dovrebbe passar tutto.
Saluti
Saluti
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#3]
Utente
Gentile dott. Pacini, mi scuso per la confusione, e chiarisco meglio.
Non è stato riscontrato un aumento dell'omocisteina (faccio cicli regolari di B12 e folina), ma mi è stato detto che sarebbe meglio non assumessi psicofarmaci troppo a lungo, perché è possibile che l'omocisteina aumenti ulteriormente.
Al momento in cui, 5 giorni fa (a 10 giorni dall'interruzione di Prozac E Prazepam) ho cominucato al mio neurologo che l'ansia era di nuovo in forte aumento, mi è stato suggerito di ricominciare almeno col prazepam, e magari di iniziare immediatamente un nuovo ciclo di B12 e folina, tanto per stare tranquilli (o avrei comunque fatto tra un paio di mesi).
Quando parlo di ansia in aumento, infine, mi riferisco a episodi di panico che riesco a controllare con respirazione nel sacchetto, esercizi di autocontrollo e simili.
Gentile dott. Carbonetti, grazie mille, io non escludo, sinceramente, che i sintomi possano essere acuiti dalla forte ipocondria e tensione di cui soffro in certi momenti, come molte persone con problemi di panico; tuttavia qualcosa che non va deve esserci, perché i piccoli dolori sono nati in concomitanza con la cessazione della terapia farmacologica 16 giorni fa, e non sono cessati, anche se si sono ridotti, da che ho ricominciato con il prazepam. Mi premeva per questo sapere quanto possono durare problemi da astinenza da fluoxetine, se questo fosse il caso.
grazie ancora,
cordialità
Non è stato riscontrato un aumento dell'omocisteina (faccio cicli regolari di B12 e folina), ma mi è stato detto che sarebbe meglio non assumessi psicofarmaci troppo a lungo, perché è possibile che l'omocisteina aumenti ulteriormente.
Al momento in cui, 5 giorni fa (a 10 giorni dall'interruzione di Prozac E Prazepam) ho cominucato al mio neurologo che l'ansia era di nuovo in forte aumento, mi è stato suggerito di ricominciare almeno col prazepam, e magari di iniziare immediatamente un nuovo ciclo di B12 e folina, tanto per stare tranquilli (o avrei comunque fatto tra un paio di mesi).
Quando parlo di ansia in aumento, infine, mi riferisco a episodi di panico che riesco a controllare con respirazione nel sacchetto, esercizi di autocontrollo e simili.
Gentile dott. Carbonetti, grazie mille, io non escludo, sinceramente, che i sintomi possano essere acuiti dalla forte ipocondria e tensione di cui soffro in certi momenti, come molte persone con problemi di panico; tuttavia qualcosa che non va deve esserci, perché i piccoli dolori sono nati in concomitanza con la cessazione della terapia farmacologica 16 giorni fa, e non sono cessati, anche se si sono ridotti, da che ho ricominciato con il prazepam. Mi premeva per questo sapere quanto possono durare problemi da astinenza da fluoxetine, se questo fosse il caso.
grazie ancora,
cordialità
[#4]
"che sarebbe meglio non assumessi psicofarmaci troppo a lungo, perché è possibile che l'omocisteina aumenti ulteriormente."
Dunque, gli psicofarmaci non sono né una categoria farmacologica, né metabolica. Quindi non si capisce assolutamente quali farmaci (psico o non psico) e per quale precisa ragione metabolica non dovrebbe assumere.
La ragione è che fanno aumentare l'omocisteina oppure no.
E' bene chiarire.
Dunque, gli psicofarmaci non sono né una categoria farmacologica, né metabolica. Quindi non si capisce assolutamente quali farmaci (psico o non psico) e per quale precisa ragione metabolica non dovrebbe assumere.
La ragione è che fanno aumentare l'omocisteina oppure no.
E' bene chiarire.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.4k visite dal 23/07/2009.
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