Gli esiti della cura suddetta,
DESCRIZIONE DISTURBI
Il sonno è quasi sempre teso, movimentato da molti sogni con situazioni “complicate”, problematiche” e comunque con un sottofondo di ansia e disagio : non si può dire che siano incubi ma questi sogni si sentono molto e non consentono un sonno riposante.
Al risveglio mattutino , in questi casi, si ha una testa pesante/cerchio alla testa, sensazione di malessere e stanchezza, umore basso e a volte anche tensione e doloretti alla pancia con necessità di andare in bagno,
la giornata che segue , di conseguenza, è caratterizzata da sintomi che variano a seconda di come si è trascorsa la notte : più il sonno è stato disturbato maggiori sono i sintomi che si avvertono, come abbattimento fisico e mentale, apatia, deconcentrazione, stordimento e scarsa lucidità, cerchio alla testa, irritabilità, inquietudine, calo di umore, fuga dai contatti sociali.
(quando però capita di dormire un po’ meglio, conseguentemente calano i disturbi diurni sopra citati e si sta meglio).
E’ da tener presente comunque che, in generale, l’addormentamento è rapido e senza problemi , nel corso della notte ci si sveglia mediamente un paio di volte ma poi si riprende il sonno quasi subito, e frequentemente il risveglio mattutino è abbastanza precoce ( h.5/6 ).
PRINCIPALI CURE FATTE ED ESITI:
1) 1995:
-xanax 20 gocce al mattino ed alla sera per 7 mesi circa
-inderal 1 cps alla sera per alcuni mesi
-ciclo di samyr
Effetti positivi: minore ansia, emotività e tremori alle mani, migliore qualità del sonno, diminuzione netta dei disturbi addominali al mattino ed in generale dei disturbi gastrointestinali ,
Pochi o nessun effetto per : umore basso momenti depressivi , senso di stanchezza, affaticamento psichico, scarsa concentrazione/attenzione , fuga dai contatti sociali
2) 1998:
-xanax 20 gocce al mattino ed alla sera per 5 mesi circa
-mithen 1cps al mattino ed una alla sera per 2 mesi
Esiti come sopra tranne il fatto che la qualità del sonno non è migliorata.
3) (CURA SPECIFICA PER IL SONNO):
-da febbraio 2004 Nopron (1 cps) e minias (10 gocce)): nessun miglioramento significativo della situazione ;
-dalla metà di marzo aggiunto anche Elopram (10 gocce la sera) e dalla metà di aprile sostituito Minias con Lendormin (1 cps la sera):da fine aprile in poi progressivi miglioramenti sia per la qualità del sonno che per umore, tranquillità, lucidità e benessere durante il giorno;
-a novembre sospeso Elopram e da dicembre riduzione graduale di lendormin e nopron sino a cessarli definitivamente a febbraio 2005: da dicembre i disturbi descritti hanno iniziato a ripresentarsi e lentamente la situazione è tornata come prima della cura.
4) Visti gli esiti della cura suddetta, a maggio 2005 si è provato a riprendere il citalopram ( 1 cps alla sera) e, solo a bisogno, lendormin .
La situazione è tornata buona per circa un anno, ma poi i disturbi descritti si sono gradualmente ripresentati. Il citalopram è stato poi lentamente sospeso.
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Ultimamente si è riprovato a fare:
- un ciclo di xanax (10 gocce a colazione e cena): nessun miglioramento per i citati disturbi del sonno e alcuni conseguenti fastidi diurni, però la giornata è migliore dal punto di vista della maggiore tranquillità che si ripercuote anche su umore e benessere..
-un ciclo di lendormin ( 1cps prima di coricarsi): durante l’uso il sonno è un po’ più riposante ed in genere le caratteristiche negative sono ridotte e la qualità della giornata seguente è discreta (ad eccezione di quella caratteristica tensione/inquietudine di fondo che si ha comunemente)
Cosa potrei fare per questi miei problemi? Grazie
[#1]
Gentile utente,
la sua descrizione meticolosa consente di fare alcune considerazioni.
L'utilizzo delle benzodiazepine nel lungo termine e' un errore che deve essere corretto, in quanto la possibilita' di assuefazione porta ad un aumento continuo dei dosaggi.
L'introduzione di un SSRI, invece, consente un miglioramento dei sintomi, riducendoli e con la possibilita' di protrarre nel lungo tempo la terapia.
Il trattamento di soli 9 mesi pero' non e' sufficiente in quanto le linee guida attuali prevedono un trattamento di almeno 2 anni.
Pertanto e' stato sospeso troppo presto.
Oltretutto, l'Elopram e' sostituito da tempo dal suo racemo (Entact) e non capisco perche' ci si ostini ad utilizzare una molecola "inattiva" al 50%.
Per tali disturbi credo che sia opportuno un adeguato trattamento farmacologico con SSRI e benzodiazepine, poi da togliere, ed eventualmente valutare insieme al suo psichiatra un ciclo di sedute di psicoterapia.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
la sua descrizione meticolosa consente di fare alcune considerazioni.
L'utilizzo delle benzodiazepine nel lungo termine e' un errore che deve essere corretto, in quanto la possibilita' di assuefazione porta ad un aumento continuo dei dosaggi.
L'introduzione di un SSRI, invece, consente un miglioramento dei sintomi, riducendoli e con la possibilita' di protrarre nel lungo tempo la terapia.
Il trattamento di soli 9 mesi pero' non e' sufficiente in quanto le linee guida attuali prevedono un trattamento di almeno 2 anni.
Pertanto e' stato sospeso troppo presto.
Oltretutto, l'Elopram e' sostituito da tempo dal suo racemo (Entact) e non capisco perche' ci si ostini ad utilizzare una molecola "inattiva" al 50%.
Per tali disturbi credo che sia opportuno un adeguato trattamento farmacologico con SSRI e benzodiazepine, poi da togliere, ed eventualmente valutare insieme al suo psichiatra un ciclo di sedute di psicoterapia.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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[#2]
Utente
La ringrazio. Vorrei precisare che i disturbi descritti sono presenti da tantissimi anni ed io sono un tipo abbastanza emotivo e dal test MMPI è emersa una pesonalità con tratti ansiosi depressivi reattivi in soggetto introverso. Ne parlerò con il mio medioc che, nel frattempo, mi ha consigliato di riprendere citalopram i cps alla sera.
Buone Feste.
Buone Feste.
[#3]
Per evitare effetti sul sonno sarebbe preferibile prendere l'antidepressivo al mattino dopo colazione o dopo pranzo.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#4]
Gentile utente,
concordo pienamente con i consigli e le osservazioni del Collega Dr. Ruggiero. Sottolineo che l'insonnia è rarissimamente una malattia a sè, bensì un sintomo di un quadro psichiatrico più complesso o, in altri casi, di una malattia organica (quali, ad esempio, disturbi cardiorespiratori).
E' piuttosto 'sconcertante' che in più di 10 anni di malessere le sia stata proposta una unica terapia provvista di una certa utilità (il citalopram); anche in questo caso, non dimentichi che la risposta alla cura è sempre assolutamente soggettiva e la cura stessa va perciò sempre costruita ad hoc in base alla risposta del singolo individuo.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
concordo pienamente con i consigli e le osservazioni del Collega Dr. Ruggiero. Sottolineo che l'insonnia è rarissimamente una malattia a sè, bensì un sintomo di un quadro psichiatrico più complesso o, in altri casi, di una malattia organica (quali, ad esempio, disturbi cardiorespiratori).
E' piuttosto 'sconcertante' che in più di 10 anni di malessere le sia stata proposta una unica terapia provvista di una certa utilità (il citalopram); anche in questo caso, non dimentichi che la risposta alla cura è sempre assolutamente soggettiva e la cura stessa va perciò sempre costruita ad hoc in base alla risposta del singolo individuo.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#6]
Rispondo che non sono d'accordo, in quanto potrebbe rappresentarsi una insonnia paradossa, come non sono d'accordo sull'uso del citalopram.
In ogni caso anche io esprimo il mio sconcerto per quanto le e' accaduto.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
In ogni caso anche io esprimo il mio sconcerto per quanto le e' accaduto.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#7]
Neurofisiopatologo
Gentile utente.
Concordo con le considerazioni dei miei colleghi, ma la sua storia pluriennale mi induce a ritenere che la sola terapia farmacologica difficilmente riuscirà a risolvere in modo duraturo il suo problema di insonnia.
Dopo anni di insuccessi sarebbe necessario escludere innanzitutto la presenza di una evntuale patologia intrinseca del sonno mediante uno studio polisonnografico mirato e quindi definire un percorso terapeutico che oltre ai farmaci comprenda un supporto psicologico e comportamentale. Ovviamente se la polisonnografia deponesse per la presenza di un distrubo del sonno il trattamento andrebbe mirato sul disturbo.
Mi contatti per qualsiasi dubbio o chiarimento, sarò lieto di darle qualche consiglio e/o indicarle un centro di riferimento nella sua zona di appartenenza.
Auguri e saluti
Dr. A. Pincherle (alessandro.pincherle@sonnomedica.it)
Concordo con le considerazioni dei miei colleghi, ma la sua storia pluriennale mi induce a ritenere che la sola terapia farmacologica difficilmente riuscirà a risolvere in modo duraturo il suo problema di insonnia.
Dopo anni di insuccessi sarebbe necessario escludere innanzitutto la presenza di una evntuale patologia intrinseca del sonno mediante uno studio polisonnografico mirato e quindi definire un percorso terapeutico che oltre ai farmaci comprenda un supporto psicologico e comportamentale. Ovviamente se la polisonnografia deponesse per la presenza di un distrubo del sonno il trattamento andrebbe mirato sul disturbo.
Mi contatti per qualsiasi dubbio o chiarimento, sarò lieto di darle qualche consiglio e/o indicarle un centro di riferimento nella sua zona di appartenenza.
Auguri e saluti
Dr. A. Pincherle (alessandro.pincherle@sonnomedica.it)
[#8]
Gentile utente,
data la situazione che descrive, potrebbe esserle utile un inquadramento generale del problema, affiancando alla terapia farmacologica, un esame specifico (il Dr. Pincherle le consiglia appunto una polisonnografia, ad esempio) e alcuni consigli a livello cognitivo e comportamentale che generalmente permettono un significativo miglioramento della problematica.
Per fare questo le potrebbe essere utile rivolgersi ad un centro specifico per la cura dei disturbi del sonno.
(Se le può essere d'aiuto le segnalo il sito: www.sonnomedica.it).
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
data la situazione che descrive, potrebbe esserle utile un inquadramento generale del problema, affiancando alla terapia farmacologica, un esame specifico (il Dr. Pincherle le consiglia appunto una polisonnografia, ad esempio) e alcuni consigli a livello cognitivo e comportamentale che generalmente permettono un significativo miglioramento della problematica.
Per fare questo le potrebbe essere utile rivolgersi ad un centro specifico per la cura dei disturbi del sonno.
(Se le può essere d'aiuto le segnalo il sito: www.sonnomedica.it).
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
[#9]
Utente
Come consigliatomi mi sono recato in un centro di medicina del sonno (villa serena di città s.angelo PE) ed ho fatto la poligrafia dinamica ambulatoriale.
Risultato: registrati eventi respiratori di tipo quasi esclusivamente ostruttivo con A-H Index di 35,8 fasi/ora associate desaturazioni ossiemoglobiniche con ODI di 31,2 fasi/ora. saturazione O2 media del 96%, desaturazione media del 7,2. Indice di Ipossemia del 4,2%. dati compatibili con diagnosi delle apnee ostruttive in sonno di grado severo.
Mi hanno consigliato il ricovero per ulteriori studi polisonnografici e per le terapie del caso ( vado a fine giugno)
Cosa mi potete dire in merito anche per eventuali consigli da adottare subito? Grazie
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 15k visite dal 26/12/2006.
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