Depressione e ansia in giovane medico
Cari colleghi,
sono un giovane medico, laureato 6 mesi fa.
Sin da piccolo ipocondriaco, col tempo sono diventato sempre più ansioso.
Con l’inizio del lavoro ho iniziato ad accusare sintomi più severi legati alle responsabilità, sfociate in crisi di ansia, con pianti, insonnia, idee ricorrenti invalidanti.
Alcuni tentativi di psicoterapia sono serviti a poco.
C’era una sola consolazione: a breve avrei iniziato la scuola di specializzazione cui ambivo, in una città che avevo scelto lontano per staccarmi dal confort della famiglia e degli amici e da quegli ambienti che mi turbavano (la città dove avevo studiato e per poco tempo lavorato).
La consolazione si è pero rivelata fallace: orari che sfiorano le 70 ore a settimana, nessuna pausa pranzo, clima teso.
Ecco che l’ansia si è tramutata in depressione.
Mi rendo conto di non aver nessuno slancio, nessun obiettivo.
Mi sento rinchiuso in una scelta consapevole che sembra però sbagliata.
Temo di deludere i miei genitori che a lungo hanno investito su di me e che mi sono sempre stati di sostegno.
Temo che la scelta di mollare possa darmi un benessere transitorio, per poi creare nuovo pentimento, senso di inadeguatezza, di sembrare svogliato.
Al contempo però sopravvivo aspettando quei 2-3 giorni al mese in cui torno a casa dalla mia famiglia (che ora mi manca infinitamente) e i restanti 28 pensando se è questa la vita di sacrifici e sofferenze che voglio fare.
A tratti penso di dover cambiare totalmente lavoro, che forse non era il medico che dovevo fare.
Essere senza alcun obiettivo, senza alcuna prospettiva, mi distrugge.
Chiedo il vostro aiuto perché lavorando sempre mi riesce praticamente impossibile trovare il tempo per rivolgermi a uno specialista o comunque a uno psicoterapeuta, in quest’ultimo caso anche per i costi
sono un giovane medico, laureato 6 mesi fa.
Sin da piccolo ipocondriaco, col tempo sono diventato sempre più ansioso.
Con l’inizio del lavoro ho iniziato ad accusare sintomi più severi legati alle responsabilità, sfociate in crisi di ansia, con pianti, insonnia, idee ricorrenti invalidanti.
Alcuni tentativi di psicoterapia sono serviti a poco.
C’era una sola consolazione: a breve avrei iniziato la scuola di specializzazione cui ambivo, in una città che avevo scelto lontano per staccarmi dal confort della famiglia e degli amici e da quegli ambienti che mi turbavano (la città dove avevo studiato e per poco tempo lavorato).
La consolazione si è pero rivelata fallace: orari che sfiorano le 70 ore a settimana, nessuna pausa pranzo, clima teso.
Ecco che l’ansia si è tramutata in depressione.
Mi rendo conto di non aver nessuno slancio, nessun obiettivo.
Mi sento rinchiuso in una scelta consapevole che sembra però sbagliata.
Temo di deludere i miei genitori che a lungo hanno investito su di me e che mi sono sempre stati di sostegno.
Temo che la scelta di mollare possa darmi un benessere transitorio, per poi creare nuovo pentimento, senso di inadeguatezza, di sembrare svogliato.
Al contempo però sopravvivo aspettando quei 2-3 giorni al mese in cui torno a casa dalla mia famiglia (che ora mi manca infinitamente) e i restanti 28 pensando se è questa la vita di sacrifici e sofferenze che voglio fare.
A tratti penso di dover cambiare totalmente lavoro, che forse non era il medico che dovevo fare.
Essere senza alcun obiettivo, senza alcuna prospettiva, mi distrugge.
Chiedo il vostro aiuto perché lavorando sempre mi riesce praticamente impossibile trovare il tempo per rivolgermi a uno specialista o comunque a uno psicoterapeuta, in quest’ultimo caso anche per i costi
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I dati che riferisce rispetto all'impegno richiesto non credo siano "da contratto", e adesso la cosa (diversamente da anni fa) è regolamentata in maniera più chiara. Esistono posti in cui si richiede questa dedizione e impegno totale, ma il contratto sempre quello è, e soprattutto non vale mai la pena di star male per esiti che comunque non sono del resto garantiti.
Quindi le consiglio di farsi vedere subito in maniera da poter eventualmente curarsi per come st adesso. In secondo luogo, considerare che il suo percorso si svolga nel rispetto di una serie di elementi biologicamente rilevanti: si può dedicare molto tempo a qualcosa senza esserne obbligati, il che ha tutto un altro significato.
Quindi le consiglio di farsi vedere subito in maniera da poter eventualmente curarsi per come st adesso. In secondo luogo, considerare che il suo percorso si svolga nel rispetto di una serie di elementi biologicamente rilevanti: si può dedicare molto tempo a qualcosa senza esserne obbligati, il che ha tutto un altro significato.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 27/12/2022.
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