Effetti collaterali psicofarmaci

Buonasera, già avevo scritto un paio di post su cui chiedevo chiarimenti su alcuni effetti collaterali dei farmaci e il fatto di aver sviluppato un disturbo per colpa di essi.

Ho finalmente trovato la risposta su ciò che è successo.

Prima cosa vorrei informare chi entra nel mondo della psichiatria di non farsi abbindolare, e chiedere attentamente a ciò che si può andare in contro.

Io sono andato lì per una semplice ansia somatizzare.
Ma dopo l’assunzione della paroxetina ho cominciato a stare male sia fisicamente e mentalmente ho avuto un crollo, e sono cominciate a venire pensieri intrusivi strani, tra cui anche una depersonalizzazione e derealizzazione.

Dopo aver raccontato questi sintomi lo psichiatra che ha reputato impossibile che sia stato l’antidepressivo mi ha scritto l’olanzapina.
Dopo 5 giorni dall’assunzione ho cominciato ad avere peggioramenti di questi pensieri e apatia verso tutto.
Tra cui un accentuarsi della derealizzazione.

Qui l’inizio dell’inferno.

Non creduto che possano essere stati i farmaci, anche in questo sito è sembrato impossibile, ho avuto finalmente il modo di informarmi qui non con uno ma ben due altri psichiatri.

Il mio problema è nato veramente dai farmaci, dal fatto che erano farmaci che il mio corpo semplicemente non tollerava, e che ha 23 anni, il mio problema poteva essere gestito semplicemente con integratori o al massimo un ansiolitico accompagnati da una psicoterapia.

Invece mi ritrovo ad essere impazzito totalmente per l’incompetenza del primo psichiatra e molto probabilmente di molti altri che scrivono questi farmaci come se fossero il caffè della mattina.

Ho voluto raccontare la mia storia perché ho avuto una vita rovinata a soli 23 anni.

La psichiatra è un inferno, i farmaci sono un inferno.
E persone del genere che prescrivono farmaci così andrebbero assolutamente arrestati.

E gli effetti collaterali che possono causare vanno sempre detti ai pazienti.
E non vi limitate a dire avrai solo un po’ di nausea
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Ovviamente partendo a priori con una convinzione poi sosterrà che ha ricevuto pareri in questo senso, cosa o improbabile, o impropria.
Il giudizio sul fatto che ad una certa età i farmaci non si danno e che le cose si risolvono con gli integratori.... ma davvero viene qui a porre seriamente un discorso del genere ?
Sul fatto di aver trovato chi faccia affermazioni del genere: sicuramente, ci sono medici che fanno discorsi del genere, il che non significa niente.

La sua storia è quella di chi ha verosimilmente frainteso tutto un percorso e forse non si sta invece facendo seguire per quello che ha, di cui NON riporta la definizione tra l'altro.

"Io sono andato lì per una semplice ansia somatizzare.": cosa significa ? "ansia somatizzare" ? anche scritta in italiano, non è una diagnosi. In secondo luogo, se il medico ha visto che sotto paroxetia venivano fuori dei pensieri particolari, ha cambiato rotta ovviamente. Dopo 5 giorni stava peggio, e da qui trae la conclusione che è stato "rovinato" "dagli psicofarmaci".

Lei appunto non ha scritto qui per essere informato sul suo problema, mi dispiace perché sarebbe utile che lo facesse, ma visto che si rivolge al pubblico con dei proclami, è bene evidenziare che ci sono invece i tipici elementi del fraintendimento, anziché del caso esemplare di qualcosa di strano, infondato etc.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Mi scusi per aver spiegato male il tutto.
Il motivo per cui mi sono rivolto allo psichiatra è che avevo problemi di ansia somatizzato, nel senso mentre magari ero a bere un caffè o ero a lavoro cominciava a salirmi la pressione e forti mal di testa, ovviamente ho fatto tutti i controlli per sicurezza ed è uscito che era tutto di base ansiosa e per il forte stress. Fino a qui per di andia sociale o depressione non soffrivo o di altri pensieri strani.
Mi rivolgo allo psichiatra che si era anche presentato come psicoterapeuta per capire un po’ la soluzione, dopo aver ascoltato poco la mia storia mi diagnostica una semplice ansia generalizzata su base ipocondriaca.
Mi prescrive mezza pasticca di sereupin da 20mg e 5 gocce di frontale tre volte al giorno.
Dopo due giorni di assunzione di sereupin comincio ad avere malessere mentale. Voglia di suicidarmi, insonnia e pensieri intrusivi. Parlando con il medico dopo due settimana, dove avevo anch una sensazione di distaccamento e pensieri e rimurgini continui, mi dice che il mio è un disturbo ossessivo, è aggiungi 5mg di olanzapina lilly.
Dalla assunzione di olanzapina che sono state solo 5 giorni, ho cominciato ad avere un blocco del pensiero. Un totale distacco dalla realtà è dai miei pensieri. Pensieri intrusivi continui e ritornello musicali in testa,oltre in apatia verso tutto e la voglia solo di scappare.
Parlando seppe con lui mi ha ripetuto che è impossibile che siano stati i farmaci e mi ripete che il sereupin è un recettore della seretonia e insistentemente di utilizzare questo.
Dopo 4 settimana andava sempre peggio. Riandando da lui mi sono messo con forza per far sì di cambiar il farmaco cosa che lui non voleva non so per quale ragione. E passiamo al citalopram. Dopo un due giorni di citalopram ho cominciato a non voler vedere nessuno, non mangiare e una sete assurda fin ad arrivare a bere 7l d’acqua. Da lì ho perso completamente la fiducia in lui. In cui per una semplice ansia somatizzato perché io veramente sono andato lì per questo motivo. Mi sono ritrovato il cervello bloccato su un argomento non riuscente a ragionare più, ritornello musicalo in testa nevrosi assurde, è un sensazione di perdite del contatto della realtà è avere l’impressione di aver dimenticato i mei ricordo, come se non mi appartenessero.
Finalmente ho avuto di confrontarmi con due psichiatri. La prima è che il il mio caso all’inizio, cioè il motivo per cui sono andato era secondo lei da gestire con una buona psicoterapia e al massimo degli ansiolitici.L’antidepressivo l’avrebbe evitato per un motivo così visto la mia giovane età, ma appunto prima puntare sulla psicoterapia È assolutamente contraria al l’antipsicotico visto la mia età. Il secondo con cui attualmente sono in cura, mi ha detto che per prima cosa sarebbe da radiare lo psichiatra per il trattamento, secondo che il mio caso anche per lui non bisognava di antidepressivi ma al massimo dei integratori è ansiolitico mattina e sera. Ora mi aggiunto questi integratori, più il brindellix da prendere a partire da una goccia a finire a 20,gocce da aumentare ogni giorno, ma già a 6 mi ha detto di fermarmi perché ho cominciato a vomitare dop l’assunzione del farmaco. Secondo lui io sono un tipo molto sensibile ai psicofarmaci e per questo ho avuto questa situazione.
La mia diagnosi attuale è disturbo ossessivo, depressione maggiore, disturbo da stress post traumatico per i sintomi e pensieri che mi sono venuti e disturbi dissociativo e di depersonalizzazione. Tutto questo per aver incontrato un medico che ha prescritto farmaci come se fossero caramelle e anche per la presa in giro di una psicoterapia mai fatta. Ora mi ritrovo così i miei sogni infranti, la
Mia vita distrutta, io mi sento impazzire realmente, non mi sento più in questo mondo. La mia mente che rimurgina sempre sulla stessa cosa è ritornelli continui in testa. Cosa faccio si può denunciare lo psichiatra? Seconda cosa vorrei lasciare un messaggio, e che ogni spiegazione anche per eventuali effetti collaterali di tipo psicologico anche iniziali voglio che vadano sempre detti e non soffermarvi che l’unico effetto collaterale è solamente la nausea. Come detto per gli altri due psichiatri lui per loro sarebbe assolutamente da radiare. Voi che mi dite di questa situazione. Perché io vorrei mi sento come se mi fosse stata strappata la vita.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"L’antidepressivo l’avrebbe evitato per un motivo così visto la mia giovane età"

Affermazione che, presa così, è priva di senso.


"La mia diagnosi attuale è disturbo ossessivo" Si intuiva con relativa precisione.
"disturbo da stress post traumatico per i sintomi e pensieri che mi sono venuti e disturbi dissociativo e di depersonalizzazione. " Ecco, le diagnosi hanno una loro specificità, disturbo post-traumatico non significa che uno è rimasto traumatizzato da una convinzione che si è fatto. Non significa questo, assolutamente. E la depersonalizzazione... sulla base della prima diagnosi, ne possono conseguire mille se si prendono i sintomi dichiarati uno per uno, anche questa diagnosi andrebbe fatta mettendo le mani avanti sul fatto che si interseca con altre e distinguerla non è così banale.

"Perché io vorrei mi sento come se mi fosse stata strappata la vita." : però deve decidere una cosa. Ci tiene che questa sia la verità, o magari si fa curare per la diagnosi che ha ricevuto, che è l'origine di questi pensieri ? E presumibilmente anche il motivo per cui ha avuto reazioni iniziali di peggioramento sintomi (peggiorano le ossessioni, i pensieri di morte spesso sono paura di poter commettere il suicidio, che non è un pensiero di suicidio).

Ha seguito un percorso comune, con un aggiustamento cura comprensibile, con effetti possibilissimi ma non nell'interpretazione che ne dà Lei. Aveva un problema, curato normalmente, e poi lasciato senza cure per un impatto negativo che non è neanche detto che sia dovuto a una reazione "particolare", ma anche solo ad una reazione contemplata, che di per sé non significa una terapia non adatta, ma solo che il cervello la recepisce inizialmente così.
All'allarme il medico ha aggiunto per sicurezza o perché era agitato in senso tecnico, un farmaco che frena. Non è chiaro se questo sia stato "in eccesso" rispetto ad un'effettiva agitazione, ma non è strana come cosa.

Il resto è il suo disturbo non curato, con pensieri caratteristici. Capisco che forse non ha ricevuto informazioni complete (forse), capisco lo spavento. Aveva una diagnosi, inutile presentarla come una banalità, c'era. Non è venuta per effetto dei medicinali, se mai il contrario, è la base su cui ha avuto quella reazione e soprattutto su cui la interpreta in questa maniera irrealistica e catastrofica.

Se poi le interessa insultare la classe medica e dire che prima non aveva nulla e ora è rovinato, è fuori strada ma è una posizione di non comunicazione.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Qui non si parla di insultare la vostra classe assolutamente. Posso permettermi magari di insultare che scrive farmaci magari in maniera molto sbrigativa, questo si, senza ascoltare magari il paziente. Detto questo la verità su questi farmaci molte volte mi chiedo se quello che possono provocare di effetti collaterali è riconosciuto. fortunatamente dopo aver scritto questo post, ho ricevuto tante risposte di persone che hanno avuto vissuto o vivono il mio stesso inferno. Però ovviamente la cosa viene sempre celata, noi sappiamo cosa viviamo, ma ovviamente siamo casi singolari e quindi non siamo nemmeno creduti. Anche molte testimonianze sul web confermano ciò che sto passando, e devo anche confessarvi che inizialmente non credevo fossero vere, però ora che sto vivendo questo incubo posso confermare che sono reali. Non voglio nessuna rassicurazione qui perché comunque so che la mia teoria non verrà mai confermata. Però almeno sono contento di averla pubblicata.
Detto questo secondo lo psichiatra con cui sono in cura presume che il sintomo dissociativo può essere stato dato realmente dall’olanzapina, detta lui inutile per le fissazioni almeno nel mio caso e . Che fondamentalmente posso ripetere io non ho mai avuto. Però lo so che qui non verrà mai confermata. Spero solo che casi come ai miei escano a galla. Anche di persone che sono in questo sito. Come già sono riuscito ad avere
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Qui non si parla di insultare la vostra classe assolutamente. "


"La psichiatra è un inferno, i farmaci sono un inferno.
E persone del genere che prescrivono farmaci così andrebbero assolutamente arrestati."

Ha scritto Lei queste cose. E non pretenda di non averle scritte.


Lei scrive per veder confermata una cosa gratuita che ci tiene che sia vera. Non le interessa risolvere il suo problema, ma sparare contro un nemico che si è creato.
I fatti giustificano questo ? No. Ne ha avuto conferma da altri ? Neanche. E' che tanto se uno si mette il paraocchi poi vede solo quello che gli interessa.

La prima cosa da fare è essere sinceri quando si fanno certe affermazioni. Non si può dire che non si voleva offendere e insultare. Pertanto finché non ammette almeno questo, che è questo il suo scopo, non ha senso proseguire.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Avrò sbagliato nel modo di esporre il mio pensiero questo non lo metto in dubbio, ma purtroppo per come l’ho vissuta, per il danno che mi è stato arrecato questo si, io non so questa storia dello squilibrio chimico cosa è, ma sentirmi dire quando ero normale ti serve un equilibrio chimico ed ora trovarmi in queste condizioni mi sa che lo squilibrio mi sia stato dato dai farmaci.
Detto questo io sono convinto che voi sappiate gli effetti che possono causare questi farmaci oltre a quelli fisici, solo che giustamente non viene detto, perché ovviamente non è una cosa che succede a tutti, ma queste storie come le mie sul web se ne trovano, di persone rovinate dai psicofarmaci. Vorrei soltanto che ai pazienti vengano detti anche questi possibili effetti, perché siamo esseri umani e se veniamo da voi è perché vogliamo un aiuto, ma per una semplice ansia, non posso essere passato in queste condizione, solo per aver chiesto aiuto. Voglio che le persone sappiano a cosa possono andare in contro, e poi saranno loro a decidere se proseguire o meno. Ripeto so che non darete mai ragione alla mia storia. Però voglio la mia storia venga letta dalle persone.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
" per come l’ho vissuta, per il danno che mi è stato arrecato questo si"

Sono due cose completamente diverse. E Lei le mette insieme non si sa su che base logica.

Io non evinco alcun danno, a Lei non interessa sapere se è verosimile o meno, le interessa sostenerlo a spada tratta per sfogare della rabbia contro i medici. Avendo dato la colpa a qualcuno di una cosa ormai inevitabile, assume una posizione in un certo senso "certa". Senza aver concluso nulla e al momento mettendosi fuori dalla possibilità di capire quel che ha e come curarlo.

Dr.Matteo Pacini
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