Dubbio su disturbo paranoideo di personalita'

Buongiorno,
Scrivo per conto della mia ragazza.
Lei soffre di disturbo paronoide.
Ha avuto nel novembre 2021, ha avuto degli attacchi psicotici precisamente dei deliri di persecuzione.
Pensava che il mondo ce l'avesse con lei, che la sua famiglia stesse complottando contro di lei.
E' stata ricoverata e dopo una settimana dimessa con appunto questa diagnosi.
Assume 74.5 mg fi latuda alla sera.
Dopo la dimissione, sta molto bene.
Non ha avuto ricadute in merito ai deliri, assumeva inizialmente 97 mg poi abbassata a 74.5. Unici effetti collaterali è aumentata di peso (7 kg circa) e inoltre dice di avere la felicità limitata.
La dottoressa afferma che sia normale in quanto il farmaco ha limitato la produzione di dopamina.

La dottoressa non se la sente di toglierle la cura visto i forti deliri che ha avuto inquel periodo.
Premetto che quel periodo è venuto in un momenti dove lei aveva severi conflitti con se stessa, non era felice della vita che conduceva ed era un periodo di fortissimo stress.
Ora conduce una vita normalissima a parte qualche piccola paranoia che abbiamo tutti ma nulla a che vedere con deliri.

La mia domanda è la seguente, visto che la dottoressa non si esprime in merito, mediamente queste cure con anti-psicotici, durano a vita oppure vengono tolti dopo molti anni in modo graduale?
In ospedale hanno detto che durava massimo due anni ma la dottoressa non si esprime.

grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Il dibattito è aperto su quanto debba durare una cura antipsicotica, però se riducendola o togliendola tornano fuori i sintomi, è chiaro che si tende a rimetterla subito e non toglierla più con facilità. Le psicosi possono anche essere transitorie, e dando subito l'antipsicotico non si saprà se sarebbero durate 1 giorno, un mese o un anno spontaneamente, tuttavia ci sono altri indicatori, e solitamente prove di riduzione se ne fanno per saggiare il terreno o limitare gli effetti collaterali.
Diciamo che andrebbe poi rivista la diagnosi, perché "disturbo paranoide" è un modo generico di dire che ha avuto questo episodio, ma tecnicamente esistono diversi quadri che comportano psicosi acute.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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Nella diagnosi dell'ospedale c'è scritto nella diagnosi, episodio psicotico in associazione a disturbo paranoideo.
Lei per un lungo periodo circa 6 mesi da quello che ho capito anche perche ai tempi non stavamo insieme ha avuti forti deliri di persecuzione e di complottismo. Quindi presumo che transitori non fossero.
Ma l'abbassamento che la dottoressa ha fatto era per testare se abbassando avesse delle "ricadute"?

Inoltre che l'anti psicotico abbia stoppato la sua enorme felicità che aveva prima di assumerlo rientra nella normalità?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"episodio psicotico in associazione a disturbo paranoideo." Ma così non significa niente, perché sono sinonimi.
L'abbassamento si fa cercando la dose minima efficace, ma anche per capire se all'abbassamento ricompaiono subito i sintomi, cosa che non è scontata.

Prima di assumerlo, aveva la psicosi. Enorme felicità intesa durante la psicosi ? Se è così, già è indicativo di un tipo di diagnosi piuttosto che di un'altra.

Dr.Matteo Pacini
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