Intontimento, doc, depressione, panico, ansia?!
Buongiorno dottori,
Sono un ragazzo di 27 anni, che circa 5 anni fa iniziò a soffrire di ipocondria (pensavo di aver un cancro al colon) ed ero constantemente giu di morale (avevo la testa abbassata, mi sentivo estraneo al mondo, ecc.
) ed ero constantemente online a cercare sintomi, piangevo, andavo nei p.
s. ecc.
Tuttavia, dopo un periodo di un due - tre mesi riuscii a prendere in mano la mia vita da solo e l'ipocondria calò (non la eliminai del tutto ma non mi era più invalidante). . . In tutto ciò scoprii anche di essere attratto dalle persone transgender.
Iniziai anche un percorso di psicologia, durato più o meno un annetto, laddove sembravo aver cambiato molte cose... Tuttavia, ho scambiato la psicoterapia come un modo per dire "Così non avrò più fallimenti con le ragazze", ma in realtà non è stato così e quindi mi ha ulteriormente mandato in tilt... La mia psicologa notò che io avevo carenza di autostima e che fossi constantemente condizionato dai miei, sentivo il loro peso nelle mie scelte e la libertà sotto i piedi (in ambito sentimentale, lavorativo, ecc.)
Quest'estate poi mi rompo il legamento crociato giocando a calcio, da lì in poi la mia vita cambia avendo quasi come unica passione il calcio, mentre nei restanti ambiti le cose non andavano benissimo (relazioni, università che non mi piace molto, ecc.
).
Pochi giorni dopo l'infortunio mentre ero "praticamente invalido" perché camminavo in stampelle, mi svegliai di notte ed ebbi un attacco di panico (si collegò ad una sensazione di malessere che aveva avuto qualche mese prima dovuta al fumo e all'alcool) con paura di morire, giramenti di testa, fischi nelle orecchie, ecc.
Passai tutto il giorno successivo con un umore a terra.
Da lì in poi ci capisco ben poco, ma inizia di nuovo l'ipocondria credo di aver il diabete (ma in realtà non ce l'ho vedo), vedo i capelli che iniziano a cadere e quindi decido di rasarmi ed intanto si ripresenta qualche attacco di panico che però riesco bene o male a gestire, tranne in alcuni casi.
Vedevo che però la situazione andava via via peggiorando perché sul fronte relazionale le cose andavano male e dopo alcune delusioni cercavo disperatamente di allacciarmi a qualcun altro, quasi da dipendenza, ovviamente con esiti spiacevoli (l'altra persona capiva che la mia era solo voglia di attenzioni).
Improvvisamente la settimana scorsa mi inizia un fastidio lungo la tempia, che poi dopo qualche giorno si trasforma in formicolio alla testa e comincio a pensare di aver un male al cervello, ho un attacco di panico e da lì ho un altro cambiamento: il formicolio mi passa ma ho l'ansia a mille, la tachicardia e mi sento le gambe molli, vista un po' offuscata e giramenti di testa.
Da quel momento nei giorni a seguire mi inizio a sentire stanco, mi inizio a sentire vuoto e constantemente angosciato, con un po' di nausea e continue eruttazioni che mi fanno anche sentire constantemente pieno (ho una diagnosi di colon irritabile, fatta anni fa).
Pian piano vedo che le cose iniziano a peggiorare, perché inizio a pensare di aver chissà quale malattia neurologica e quindi controllo constantemente i miei modi di parlare ed i miei modi di fare, ma mi sento estraneo al mio corpo come se non ne avessi il controllo e quindi ho varie paure come quello di svenire, perdere il controllo, nonché ho alternanze del tono dell'umore, tremori, ecc.
Certe volte vedo cose strane, tipo vedo una cosa, faccio quella cosa (es: voglio andare in cucina ma vado in bagno e dico perché sono andato in bagno ed inizio ad aver ansia come se stessi per uscire pazzo) oppure controllo se sbaglio nel parlare, oppure mi chiedo perché mi sto mordendo il labbro perché ho incrociato le gambe, ecc.
Questo problema è più accentuato di sera, prima di andare a dormire e meno dopo mangiato.
Il problema di che natura è?
Il medico di base mi ha dato delle compresse alle erbe per una settimana, se però la situazione non sarebbe migliorata allora dovevo ricorrere a medicinali prescritti da lui o dallo psichiatra.
Non capisco perché di notte dormo bene, tranne qualche risveglio e vado a giornate... Giorni in cui sono sereno, momenti in cui sono sereno ed altri in cui sono tutto stonato, strano.
Ho paura dei farmaci, non vorrei mi faccio cadere in uno stato di "dormienza/demenza".
PS: Io credo di individuare una parte del mie problemi nel rapporto che ho con i miei, ossia il costante sentirmi giudicato sbagliato da loro in ogni scelta (il che mi fa sentire non voluto da nessuno) che faccio che pian piano si è accumulato nel tempo, uscendo con l'età le mie esigenze di libertà.
Per questo credo con questa consapevolezza non potrei iniziare un percorso dallo psicologo diverso (magari cambiandolo appunto), nella speranza poi di risolvere parte di questi problemi, senza il ricorso a farmaci?!
Sono un ragazzo di 27 anni, che circa 5 anni fa iniziò a soffrire di ipocondria (pensavo di aver un cancro al colon) ed ero constantemente giu di morale (avevo la testa abbassata, mi sentivo estraneo al mondo, ecc.
) ed ero constantemente online a cercare sintomi, piangevo, andavo nei p.
s. ecc.
Tuttavia, dopo un periodo di un due - tre mesi riuscii a prendere in mano la mia vita da solo e l'ipocondria calò (non la eliminai del tutto ma non mi era più invalidante). . . In tutto ciò scoprii anche di essere attratto dalle persone transgender.
Iniziai anche un percorso di psicologia, durato più o meno un annetto, laddove sembravo aver cambiato molte cose... Tuttavia, ho scambiato la psicoterapia come un modo per dire "Così non avrò più fallimenti con le ragazze", ma in realtà non è stato così e quindi mi ha ulteriormente mandato in tilt... La mia psicologa notò che io avevo carenza di autostima e che fossi constantemente condizionato dai miei, sentivo il loro peso nelle mie scelte e la libertà sotto i piedi (in ambito sentimentale, lavorativo, ecc.)
Quest'estate poi mi rompo il legamento crociato giocando a calcio, da lì in poi la mia vita cambia avendo quasi come unica passione il calcio, mentre nei restanti ambiti le cose non andavano benissimo (relazioni, università che non mi piace molto, ecc.
).
Pochi giorni dopo l'infortunio mentre ero "praticamente invalido" perché camminavo in stampelle, mi svegliai di notte ed ebbi un attacco di panico (si collegò ad una sensazione di malessere che aveva avuto qualche mese prima dovuta al fumo e all'alcool) con paura di morire, giramenti di testa, fischi nelle orecchie, ecc.
Passai tutto il giorno successivo con un umore a terra.
Da lì in poi ci capisco ben poco, ma inizia di nuovo l'ipocondria credo di aver il diabete (ma in realtà non ce l'ho vedo), vedo i capelli che iniziano a cadere e quindi decido di rasarmi ed intanto si ripresenta qualche attacco di panico che però riesco bene o male a gestire, tranne in alcuni casi.
Vedevo che però la situazione andava via via peggiorando perché sul fronte relazionale le cose andavano male e dopo alcune delusioni cercavo disperatamente di allacciarmi a qualcun altro, quasi da dipendenza, ovviamente con esiti spiacevoli (l'altra persona capiva che la mia era solo voglia di attenzioni).
Improvvisamente la settimana scorsa mi inizia un fastidio lungo la tempia, che poi dopo qualche giorno si trasforma in formicolio alla testa e comincio a pensare di aver un male al cervello, ho un attacco di panico e da lì ho un altro cambiamento: il formicolio mi passa ma ho l'ansia a mille, la tachicardia e mi sento le gambe molli, vista un po' offuscata e giramenti di testa.
Da quel momento nei giorni a seguire mi inizio a sentire stanco, mi inizio a sentire vuoto e constantemente angosciato, con un po' di nausea e continue eruttazioni che mi fanno anche sentire constantemente pieno (ho una diagnosi di colon irritabile, fatta anni fa).
Pian piano vedo che le cose iniziano a peggiorare, perché inizio a pensare di aver chissà quale malattia neurologica e quindi controllo constantemente i miei modi di parlare ed i miei modi di fare, ma mi sento estraneo al mio corpo come se non ne avessi il controllo e quindi ho varie paure come quello di svenire, perdere il controllo, nonché ho alternanze del tono dell'umore, tremori, ecc.
Certe volte vedo cose strane, tipo vedo una cosa, faccio quella cosa (es: voglio andare in cucina ma vado in bagno e dico perché sono andato in bagno ed inizio ad aver ansia come se stessi per uscire pazzo) oppure controllo se sbaglio nel parlare, oppure mi chiedo perché mi sto mordendo il labbro perché ho incrociato le gambe, ecc.
Questo problema è più accentuato di sera, prima di andare a dormire e meno dopo mangiato.
Il problema di che natura è?
Il medico di base mi ha dato delle compresse alle erbe per una settimana, se però la situazione non sarebbe migliorata allora dovevo ricorrere a medicinali prescritti da lui o dallo psichiatra.
Non capisco perché di notte dormo bene, tranne qualche risveglio e vado a giornate... Giorni in cui sono sereno, momenti in cui sono sereno ed altri in cui sono tutto stonato, strano.
Ho paura dei farmaci, non vorrei mi faccio cadere in uno stato di "dormienza/demenza".
PS: Io credo di individuare una parte del mie problemi nel rapporto che ho con i miei, ossia il costante sentirmi giudicato sbagliato da loro in ogni scelta (il che mi fa sentire non voluto da nessuno) che faccio che pian piano si è accumulato nel tempo, uscendo con l'età le mie esigenze di libertà.
Per questo credo con questa consapevolezza non potrei iniziare un percorso dallo psicologo diverso (magari cambiandolo appunto), nella speranza poi di risolvere parte di questi problemi, senza il ricorso a farmaci?!
[#1]
E' utile che si sottoponga a visita psichiatrica per un inquadramento della sintomatologia ed un trattamento specifico
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 13/12/2022.
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