Disturbo psichiatrico in paziente anziano
Gentili dottori,
Vi parlo a nome di mio padre riguardo una problematica molto complessa a cui è afflitto.
Devo parlare con il medico di base del seguente problema e vi chiedo se è possibile avere anche un ulteriore parere vostro.
Mio padre, persona di anni 74, soffre danni di problemi di salute di varia natura, il tutto è cominciato con dei picchi di ipertensione i quali hanno provocato a distanza di poco tempo dei mini ictus, fortunatamente senza danni.
Purtroppo a seguito di questa situazione clinica si sono aggiunte altre.
Elencando:
- inserimento di una endoprotesi aortica addominale per via di un aneurisma
- insufficienza renale cronica (attualmente al III stadio).
In aggiunta a tutto ciò circa un mese fa mio padre è stato molto male a causa di una ostruzione dell'arteria mesenterica.
Questo ha richiesto un intervento urgente che ha comportato come complicanza un ictus emorragico ed ischemico in combinazione.
Dopo una settimana di stato vegetativo ha cominciato a risvegliarsi, si è ritrovato una emiparesi destra.
Nonostante il quadro grazie al percorso riabilitativo ha potuto raggiungere un minimo grado di autonomia.
Mio padre è stato sempre una persona del tutto irrazionale che va in furia per futili motivi ma da quando ha avuto l'ictus questo suo lato sembra essere amplificato.
Va in escandescenza per ogni cosa, per ragioni del tutto banali.
Ad esempio si arrabbia e va in collera perchè mia mamma non le ha sistemato bene la coperta del letto, oppure per fare un altro esempio si è arrabbiato perchè non riuscivamo a trovare un utensile che serviva a fare una qualche manutenzione tecnica.
Tutti questi problemi hanno sempre una sola cosa in comune, vale a dire che la sua reazione è totalmente ingiustificata rispetto al motivo.
Per me e mia madre trattare una persona in questo stato è davvero difficile, è anche difficile fornirgli le cure perchè ogni volta c'è un battibecco e quasi si rifiuta di prendere le medicine.
Vorrei chiedervi se alla luce di tutto ciò esistono delle soluzioni terapeutiche per poter rendere mio padre più calmo, questo aiuterebbe sia noi che lui.
Noi perchè possiamo curarlo con più attenzione e lui vivrebbe una qualità di vita migliore.
Nonostante faccia una multiterapia è possibile avviare un piano terapeutico per controllare il suo stato psichico?
Lui assume i seguenti farmaci: pantoprazolo, vitamine del gruppo B, acido salicilico, furosemide, amlodipina, doxazosina, nebivololo, clopidogrel, epoetina alfa.
Vi ringrazio anticipatamente.
Vi parlo a nome di mio padre riguardo una problematica molto complessa a cui è afflitto.
Devo parlare con il medico di base del seguente problema e vi chiedo se è possibile avere anche un ulteriore parere vostro.
Mio padre, persona di anni 74, soffre danni di problemi di salute di varia natura, il tutto è cominciato con dei picchi di ipertensione i quali hanno provocato a distanza di poco tempo dei mini ictus, fortunatamente senza danni.
Purtroppo a seguito di questa situazione clinica si sono aggiunte altre.
Elencando:
- inserimento di una endoprotesi aortica addominale per via di un aneurisma
- insufficienza renale cronica (attualmente al III stadio).
In aggiunta a tutto ciò circa un mese fa mio padre è stato molto male a causa di una ostruzione dell'arteria mesenterica.
Questo ha richiesto un intervento urgente che ha comportato come complicanza un ictus emorragico ed ischemico in combinazione.
Dopo una settimana di stato vegetativo ha cominciato a risvegliarsi, si è ritrovato una emiparesi destra.
Nonostante il quadro grazie al percorso riabilitativo ha potuto raggiungere un minimo grado di autonomia.
Mio padre è stato sempre una persona del tutto irrazionale che va in furia per futili motivi ma da quando ha avuto l'ictus questo suo lato sembra essere amplificato.
Va in escandescenza per ogni cosa, per ragioni del tutto banali.
Ad esempio si arrabbia e va in collera perchè mia mamma non le ha sistemato bene la coperta del letto, oppure per fare un altro esempio si è arrabbiato perchè non riuscivamo a trovare un utensile che serviva a fare una qualche manutenzione tecnica.
Tutti questi problemi hanno sempre una sola cosa in comune, vale a dire che la sua reazione è totalmente ingiustificata rispetto al motivo.
Per me e mia madre trattare una persona in questo stato è davvero difficile, è anche difficile fornirgli le cure perchè ogni volta c'è un battibecco e quasi si rifiuta di prendere le medicine.
Vorrei chiedervi se alla luce di tutto ciò esistono delle soluzioni terapeutiche per poter rendere mio padre più calmo, questo aiuterebbe sia noi che lui.
Noi perchè possiamo curarlo con più attenzione e lui vivrebbe una qualità di vita migliore.
Nonostante faccia una multiterapia è possibile avviare un piano terapeutico per controllare il suo stato psichico?
Lui assume i seguenti farmaci: pantoprazolo, vitamine del gruppo B, acido salicilico, furosemide, amlodipina, doxazosina, nebivololo, clopidogrel, epoetina alfa.
Vi ringrazio anticipatamente.
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Il neurologo può stabilire un trattamento che possa agire anche sui residui post ictali descritti in modo da ridurre la sintomatologia presente.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 572 visite dal 01/12/2022.
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