Sonniloquio
Salve
durante tutta la mia vita ho sempre parlato nel sonno, senza mai casi di sonnambulismo eccetto uno isolato a circa 14 anni (mi sono alzato andando a sbattere contro la finestra). Recentemente, avendo passato le vacanze in compagnia della mia ragazza, questa mi ha fatto notare come non solo parlassi nel sonno ma anche cercassi di trattenerla se questa voleva alzarsi dal letto. Una volta sola mi sono svegliato, e in stato confusionale, ora la mia domanda è: se può rivelarsi pericoloso svegliare un sonnambulo per eventuali traumi, può esserlo anche per me? Inoltre questo mio sonniloquio può essere collegato ad un altro mio problema legato al sonno, ovvero che faccio fatica ad addormentarmi facilmente? Non esiste che appena vado a letto mi addormenti (a meno che non abbia DAVVERO tanto sonno) ma passano minimo 30 minuti, nei quali non riesco a rilassarmi completamente continuando a formulare pensieri su pensieri, insomma non riesco ad "lasciarmi andare".
grazie mille
durante tutta la mia vita ho sempre parlato nel sonno, senza mai casi di sonnambulismo eccetto uno isolato a circa 14 anni (mi sono alzato andando a sbattere contro la finestra). Recentemente, avendo passato le vacanze in compagnia della mia ragazza, questa mi ha fatto notare come non solo parlassi nel sonno ma anche cercassi di trattenerla se questa voleva alzarsi dal letto. Una volta sola mi sono svegliato, e in stato confusionale, ora la mia domanda è: se può rivelarsi pericoloso svegliare un sonnambulo per eventuali traumi, può esserlo anche per me? Inoltre questo mio sonniloquio può essere collegato ad un altro mio problema legato al sonno, ovvero che faccio fatica ad addormentarmi facilmente? Non esiste che appena vado a letto mi addormenti (a meno che non abbia DAVVERO tanto sonno) ma passano minimo 30 minuti, nei quali non riesco a rilassarmi completamente continuando a formulare pensieri su pensieri, insomma non riesco ad "lasciarmi andare".
grazie mille
[#1]
Gentile utente
sarebbe opportuna una visita neurologica per una valutazione del suo caso.
sarebbe opportuna una visita neurologica per una valutazione del suo caso.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Caro amico
come le ha risposto il dott. Ruggiero, in tutti i casi di disturbi critici del sonno va eseguita una valutazione neurologica, che si basa prevalentemente su una registrazione elettroencefalografica durante il sonno, meglio se polisonnografica (cioè con registrazione anche di altri parametri, con il tonomuscolare, l'elettrocardiogramma, il respiro, ecc).
Fatta salva questa premessa, le dico che nella stragrande maggioranza dei casi come il suo non vi sono problemi neurologici evidenti (dico "evidenti" perchè è ovvio che tutto quello che avviene nella nostra mente ha una base neurologica) , e in genere questi disturbi, se così si può dire, disturbano più la compagna o il compagno che non l'interessato.
I trenta minuti di latenza di addormentamento possono essere considerati normali, e il "non lasciarsi andare" va probabilmente di pari passo con quella sorta di concitazione che si manifesta nella loquela e in altri suoi atteggiamenti.
I disturbi del sonno come quelli da lei descritti (che vengono anche chiamati "elpenorismo minore") sono curabili con farmaci che modificano l'architettura del sonno, ma nel suo caso,finora,non credo che ne varrebbe la pena. Ricordi piuttosto che l'alcool,anche a piccole dosi, potrebbe peggiorarli.
Per la concitazione generale, perchè non impara il Training Autogeno? Ma da operatore competente.
Cordiali saluti
come le ha risposto il dott. Ruggiero, in tutti i casi di disturbi critici del sonno va eseguita una valutazione neurologica, che si basa prevalentemente su una registrazione elettroencefalografica durante il sonno, meglio se polisonnografica (cioè con registrazione anche di altri parametri, con il tonomuscolare, l'elettrocardiogramma, il respiro, ecc).
Fatta salva questa premessa, le dico che nella stragrande maggioranza dei casi come il suo non vi sono problemi neurologici evidenti (dico "evidenti" perchè è ovvio che tutto quello che avviene nella nostra mente ha una base neurologica) , e in genere questi disturbi, se così si può dire, disturbano più la compagna o il compagno che non l'interessato.
I trenta minuti di latenza di addormentamento possono essere considerati normali, e il "non lasciarsi andare" va probabilmente di pari passo con quella sorta di concitazione che si manifesta nella loquela e in altri suoi atteggiamenti.
I disturbi del sonno come quelli da lei descritti (che vengono anche chiamati "elpenorismo minore") sono curabili con farmaci che modificano l'architettura del sonno, ma nel suo caso,finora,non credo che ne varrebbe la pena. Ricordi piuttosto che l'alcool,anche a piccole dosi, potrebbe peggiorarli.
Per la concitazione generale, perchè non impara il Training Autogeno? Ma da operatore competente.
Cordiali saluti
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 15/07/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.