Doc o ipocondria?

Gentili Dottori e Dottoresse,

Vi scrivo per un consulto per mia madre.
Mia madre si rifiuta di essere aiutata, tra qualche giorno inizierò io un percorso di psicoterapia ma avrei bisogno un parere, in particolare vorrei sapere se secondo voi mia madre soffre di ipocondria ossessiva o DOC.
Sin da quando ero piccola ha sempre avuto una forte paura di contrarre malattie (tumori principalmente), ho dei ricordi molto sfumati della mia infanzia.
Ricordo che già all'età di 8/9 anni dovevo rassicurarla sulla sua salute fisica, spesso e volentieri le ho fatto da mamma.
Mi ricordo che con il mio braccio toccava (ad esempio) le sue spalle o qualsiasi altra parte del corpo un certo numero di volte.
Oppure mi chiedeva se una macchia sulla pelle fosse un tumore o se percepivo delle masse che avrebbero fatto pensare a cisti o tumori.
Usava la mia testa per toccare la sua pancia X volte per vedere se c'erano differenze.
Sicuramente c'è dell'altro ma ho dei vuoti.
Tutti in famiglia abbiamo sempre pensato fosse ipocondria, oggi sto iniziando a documentarmi per capire se si tratti di OCD o meno.
Le sue erano riti e manie ma secondo me erano finalizzati a rassicurarsi.
Cose tipo 'spengo e riaccendo la luce altrimenti mi succede qualcosa di brutto' non penso le abbia mai fatte... Mia madre mi dice che spesso sente delle voci e si sente obbligata a controllarsi da sola (passa minuti e minuti davanti allo specchio ad esaminarsi), invece mi ha detto che quando ero piccola queste voci non le sentiva, o meglio non se lo ricorda.
Non è quel genere di ipocondria che la porta a fare esami su esami e visite su visite, anzi se può evitarli li evita.
E' più un controllo ossessivo e costante.


Ringrazio tutti per l'ascolto
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Sua madre da quanto descrive soffre di un disturbo ossessivo compulsivo grave. Nessuno in famiglia ha capito che sua madre andava curata e che lei doveva essere protetta. Ha fatto benissimo a decidersi per un percorso terapeutico e di queste cose parlerà con il terapeuta, per riuscire a superare il passato e crearsi una sua vita.

Franca Scapellato

[#2]
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
La ringrazio molto Dottoressa per la risposta. Purtroppo è difficile allontanarmi perché abbiamo sviluppato un rapporto di dipendenza da entrambi i lati. Non posso dire sia stata una mamma assente, anzi. Era presente emotivamente e fisicamente, per qualunque cosa. D’altro canto ho imparato sin da quando ero piccola a mettere davanti i suoi bisogni ai miei. E oggi con le mie relazioni sociali (amore, amicizia) faccio lo stesso. Ricordo che la prima cosa che facevo appena sveglia la mattina era chiederle come stai mamma? E in base alla sua risposta il mio umore cambiava. In seguito alle sedute di psicoterapia secondo lei ha senso parlarne con mia madre della situazione? Ho paura di farla soffire, gliene ho già parlato alcune volte e vedo che ci rimane male, si sente una cattiva madre e non penso lo sia stata, anzi. Potrei dare letteralmente la vita per lei. Ultima cosa che volevo specificare, in famiglia non si è fatto nulla. Ho un fratello ma lui non ha subito nulla forse perché maschio (so che è triste fare una differenza di genere ma credo sia così) mentre mio padre lavorando dal lunedì al venerdì tornava a casa all’ora di cena perciò lo vedevo relativamente poco. Alla fine sono sempre io stata la migliore amica di mia madre, talvolta anche la madre!
Grazie ancora e chiedo scusa per il papiro.
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Di queste cose parlerà con il suo terapeuta. Il rapporto psicoterapeutico è individuale, lei e il/la terapeuta. Se inserisce sua madre ancora prima di cominciare non funziona.

Franca Scapellato

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