Una terapia farmacologica

Salve, sono una studentessa universitaria di 22 anni e scrivo per esporre un problema che ho fin da bambina, che mi impedisce di vivere serenamente e che non riesco proprio a risolvere. Premetto che sono sempre stata una bambina paurosa e "papona" per certi versi, coraggiosa, autonoma e sicura di me per altri..
Tutto ebbe inizio con il primo vaccino, il primo che io ricordi..non so quanti anni avessi effettivamente, forse 3, ma il ricordo di quel giorno è ancora molto acceso.
Ricordo che ero abbastanza spaventata dall'intera situazione (distretto sanitario, odore di disinfettante, lettini, camici, infermieri, altri bambini in attesa come pronti per il patibolo..)ma senza darlo troppo a vedere..faccio il vaccino e mentre aspetto con mia madre che l'infermiera compili la sua scheda io svengo..ricordo il trambusto al mio risveglio, la paura di mia madre e l'agitazione intorno a me (cadendo andai a sbattere con la testa sullo spigolo di una panca, ferendomi un orecchio e quasi mi ingoiai la lingua durante la perdita dei sensi).
Questo fu il primo episodio..
Poi ci fu la volta della "prova della tubercolina" a scuola..svenni di nuovo..
Poi una puntura di ape su un dito..ancora..
Poi quando mi tagliai su un dito..
Poi quando seppi di avere la varicella..
Ancora svenni con la mia prima visita ginecologica e qui avevo 16 anni e se gli altri episodi mi avevano sempre lasciata indifferente..stavolta fu il caos..dopo quella visita sono caduta in depressione, ho perso la parte coraggiosa di me, ho sofferto di attacchi di panico per tre anni..anni in cui mangiavo pochissimo e uscivo solo per andare a scuola (e con quanta fatica!)..durante questi tre anni mi è successo di svnire di nuovo per un altro taglio e di nuovo per una visita ginecologica..
Poi il periodo nero è finito (3 anni fa circa), dopo aver fatto terapia familiare con uno psicologo e continuando singolarmente e con l'aiuto di una terapia farmacologica di Xanax..
Per circa due anni non è successo più nulla..uscivo tranquillamente, niente più atacchi di panico, niente paure, niente pensieri strani..poi, una sera al biliardo con tutti gli amici, un mio pollice viene schiacciato tra due palle e appena lo vedo farsi nero e gofniarsi..svengo..da quel momento..panico di nuovo..
L'ultimo episodio, un mese fa..dopo una cistite emorragica chiamo la guardia medica, mentre parlo con il dottore mi sento ansiosa, comincia a girarmi la testa..attacco..sembra passare tutto ma poi..mi risveglio a terra.La cosa peggiore è che a volte i miei svenimenti sono accompagnati da forti convulsioni con conseguente spavento per chi mi sta intorno..a riguardo ho fatto molti elettroencefalogrammi che attestano che non c'è niente di anormale..i medici mi hanno sempre detto che la mia è solo "fifa"..Adesso però basta, voglio farmi le mie visite mediche con serenità, avere dei figli, controllare il mio stato di salute (cosa che non riesco a fare per questo blocco!!!)..
Cosa mi consigliate di fare??
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,
il sintomo "svenire" o "venire meno" andrebbe inquadrato in una diagnosi e possibilmente collocato in un corretto riferimento di significato, a questo punto sarà possibile intraprendere una terapia che non sia però solamente l'ansiolitico ( Xanax ) o una terapia familiare in quanto per il suo problema quest'ultima non mi sembra una terapia di elezione,

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Gentile utente

la persistenza del sintomo nonostante il trattamento psicoterapeutico dovrebbe far orientare verso un trattamento specifico che non sia costituito dalle sole benzodiazepine.

Contatti uno psichiatra.

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[#3]
Utente
Utente
Credo di essermi spiegata male..La terapia che ho seguito (psicologica e farmacologica) mirava al superamento dei miei attacchi di panico, dovuti, come ha evidenziato il lavoro con lo psicologo, da cause ben diverse..non voleva curare la mia "paura dei dottori"..
La mia domanda infatti è:
C'è qualcosa che posso fare, adesso che i miei attacchi di panico sono limitati alla paura di svenire (cosa che poi sembra accadere solo in circostanze "mediche")?
So perfettamente che gli ansiolitici non mi aiutano in questo senso, mi domandavo se esiste una terapia a livello psichiatrico, specifica per risolvere questo problema.
Il mio psicologo mi ha accennato ad una terapia cognitivo-comportamentale, ma non so di preciso di cosa si tratti.
Vorrei solo smettere di sentirmi morire (perchè il mio sistema nervoso sembra andare in tilt) ogni volta che vedo un medico..
Mi capita anche di cambiare strada se vedo un camice sul mio percorso..magari in un bar, o in un negozio..
Spero di esser stata un pochino più chiara!
Granzie ancora per le risposte!
[#4]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

come le è stato già detto il primo necessario passo è una visita psichiatrica per definire la diagnosi, sarà poi lo psichiatra stesso a indicarle la strategia terapeutica, comprensiva di eventuale psicoterapia, più adeguata,

Cordiali Saluti
[#5]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
se la visita specialistica dovesse confermare quello che lei descrive, ossia un disturbo d'ansia con episodi acuti in concomitanza con situazioni mediche, allora il trattamento più adeguato potrebbe essere l'associazione di psicoterapia cognitivo-comportamentale e farmacoterapia (antidepressivi e non benzodiazepine).
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#6]
Utente
Utente
Grazie, era quello che mi aveva proposto il mio psicologo.
Ultima domanda..è davvero necessaria una cura farmacologica?
E' un disturbo che ho sempre avuto, anche senza la paura e/o la consapevolezza di svenire in determinate circostanze.
La terapia sarebbe SENZA DUBBIO insufficiente da sola?
O POTREBBE anche bastare di per sè?
Non sono una persona che dice di no a priori ai farmaci, però se potessi evitare..
Grazie ancora!!
[#7]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
la psicoterapia potrebbe essere fficace anche da sola, tuttavia richiede impegno, costanza, competenza del terapeuta e soprattutto tempo. Intanto la terapia farmacologica potrebbe darle risultati altrettanto positivi in un tempo considerevolmente inferiore. Tenga presente che queste scelte vanno fatte consigliandosi con lo specialistache è l'unico a poter dirimere se la psicoterapia sia indicata o sufficiente, o se debba necessariamente essere associata ad una farmacoterapia. A priori, senza conoscerla, non è possibile esprimere pareri più specifici.
cordiali saluti
Salute del bambino

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