Attacchi di ansia dopo due aborti
Buongiorno, ho 38 anni e con mio marito stiamo cercando la prima gravidanza da quasi un anno.
Negli ultimi 10 mesi ho avuto due aborti spontanei precoci.
La prima volta, a marzo, si è fermato il battito e ho subito un intervento in ospedale, la seconda volta, a settembre, invece è avvenuto tutto davanti ai miei occhi senza che abbia potuto fare nulla.
Ho fatto i principali esami prescritti dal medico.
Tutto perfetto.
Nessun valore fuori posto.
Non è stata individuata una causa che abbia determinato i due fallimenti, per cui non c'è una cura mirata da eseguire.
Il ginecologo mi ha dato una terapia generica per la poliabortività.
Farmaci da assumere in via preventiva che, a suo dire, purtroppo non hanno evidenza scientifica.
Restano da fare esami più specifici, di tipo genetico, che al momento non mi è stato per scritto di fare.
Con mio marito abbiamo deciso di dare una possibilità a questa terapia per cui ho già iniziato l'assunzione dei farmaci.
Conduco uno stile di vita sano (non bevo e non fumo), ma sono esposta ad un contesto lavorativo fortemente stressante psicologicamente.
Sono impiegata in un ufficio pubblico e sono a contatto con la gente, spesso nervosa e seccata per i disservizi continui dovuti alla disorganizzazione dell'Ente.
Il lavoro non mi soddisfa, ma mi genera malcontento e rabbia.
Sono delusa per aver studiato, conseguito una laurea e ritrovarmi a fare un lavoro disprezzato dai miei superiori, a causa delle logiche contorte della p.
a. (mi sento l'ultima ruota del carro).
Ogni giorno ho attacchi di ansia, mi manca il respiro (il fiato), non riesco a concentrarmi sul lavoro e spesso commetto errori di distrazione anche gravi.
Mi fa stare male dover dire agli utenti che non posso evadere le loro richieste nei tempi previsti (manca personale da due anni).
Non riesco inoltre ad elaborare il lutto della perdita, non tanto la perdita dell'embrione, quanto della possibilità di diventare madre, che ora diventa sempre più lontana.
Piango in continuazione anche davanti a sconosciuti.
Basta poco, anche una frase storta, per farmi crollare.
Sto male a lavoro e dentro casa.
Sto meglio solo quando esco e vado in campagna e vedo verde e alberi.
Se prendo malattia non posso uscire di casa e impazzirei.
Ho chiesto ferie e me le hanno negate.
Spero che possiate darmi qualche consiglio in attesa dell'incontro con lo psicologo, tra 10 giorni.
Grazie
Negli ultimi 10 mesi ho avuto due aborti spontanei precoci.
La prima volta, a marzo, si è fermato il battito e ho subito un intervento in ospedale, la seconda volta, a settembre, invece è avvenuto tutto davanti ai miei occhi senza che abbia potuto fare nulla.
Ho fatto i principali esami prescritti dal medico.
Tutto perfetto.
Nessun valore fuori posto.
Non è stata individuata una causa che abbia determinato i due fallimenti, per cui non c'è una cura mirata da eseguire.
Il ginecologo mi ha dato una terapia generica per la poliabortività.
Farmaci da assumere in via preventiva che, a suo dire, purtroppo non hanno evidenza scientifica.
Restano da fare esami più specifici, di tipo genetico, che al momento non mi è stato per scritto di fare.
Con mio marito abbiamo deciso di dare una possibilità a questa terapia per cui ho già iniziato l'assunzione dei farmaci.
Conduco uno stile di vita sano (non bevo e non fumo), ma sono esposta ad un contesto lavorativo fortemente stressante psicologicamente.
Sono impiegata in un ufficio pubblico e sono a contatto con la gente, spesso nervosa e seccata per i disservizi continui dovuti alla disorganizzazione dell'Ente.
Il lavoro non mi soddisfa, ma mi genera malcontento e rabbia.
Sono delusa per aver studiato, conseguito una laurea e ritrovarmi a fare un lavoro disprezzato dai miei superiori, a causa delle logiche contorte della p.
a. (mi sento l'ultima ruota del carro).
Ogni giorno ho attacchi di ansia, mi manca il respiro (il fiato), non riesco a concentrarmi sul lavoro e spesso commetto errori di distrazione anche gravi.
Mi fa stare male dover dire agli utenti che non posso evadere le loro richieste nei tempi previsti (manca personale da due anni).
Non riesco inoltre ad elaborare il lutto della perdita, non tanto la perdita dell'embrione, quanto della possibilità di diventare madre, che ora diventa sempre più lontana.
Piango in continuazione anche davanti a sconosciuti.
Basta poco, anche una frase storta, per farmi crollare.
Sto male a lavoro e dentro casa.
Sto meglio solo quando esco e vado in campagna e vedo verde e alberi.
Se prendo malattia non posso uscire di casa e impazzirei.
Ho chiesto ferie e me le hanno negate.
Spero che possiate darmi qualche consiglio in attesa dell'incontro con lo psicologo, tra 10 giorni.
Grazie
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Sarebbe opportuno valutare l'aspetto psichiatrico ed eventualmente un trattamento specifico per la questione relativa allo stato ansioso attuale.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 28/10/2022.
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