Attacco di panico
Buonasera,
Chiedo questo consulto per me stessa.
Sono una ragazza di 26 anni e non ho mai avuto attacchi d'ansia o di panico fino a qualche tempo fa.
(Credo, li definisco in questo modo ma non so di cosa si tratti realmente)
Mi sono fidanzata circa 3 anni fa con un ragazzo.
Lui è una brava persona, molto razionale e logica.
Spesso è faticoso comunicare con lui perché io sono estremamente emotiva e sensibile.
È capitato, durante due litigi, che io cominciassi a piangere e iperventilare.
Il corpo mi si paralizza e ho anche dei comportamenti autolesionistici- mi sono morsicata la mano- senza rendermene conto.
Non mi è mai successo niente del genere e sono preoccupata che questa reazione possa estendersi anche in altre aree della mia vita, in situazioni stressanti o emotivamente pesanti.
Io sono quasi convinta che sia una reazione circoscritta ai litigi che ho con il mio compagno.
Reagisco in questo modo quando mi sento accusata e quando non riesce a comprendere la mia emotività e fragilità.
Vorrei comunque un vostro parere, per riconoscere la causa di questa mia reazione e la probabilità che diventi "cronica".
Grazie
Chiedo questo consulto per me stessa.
Sono una ragazza di 26 anni e non ho mai avuto attacchi d'ansia o di panico fino a qualche tempo fa.
(Credo, li definisco in questo modo ma non so di cosa si tratti realmente)
Mi sono fidanzata circa 3 anni fa con un ragazzo.
Lui è una brava persona, molto razionale e logica.
Spesso è faticoso comunicare con lui perché io sono estremamente emotiva e sensibile.
È capitato, durante due litigi, che io cominciassi a piangere e iperventilare.
Il corpo mi si paralizza e ho anche dei comportamenti autolesionistici- mi sono morsicata la mano- senza rendermene conto.
Non mi è mai successo niente del genere e sono preoccupata che questa reazione possa estendersi anche in altre aree della mia vita, in situazioni stressanti o emotivamente pesanti.
Io sono quasi convinta che sia una reazione circoscritta ai litigi che ho con il mio compagno.
Reagisco in questo modo quando mi sento accusata e quando non riesce a comprendere la mia emotività e fragilità.
Vorrei comunque un vostro parere, per riconoscere la causa di questa mia reazione e la probabilità che diventi "cronica".
Grazie
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Però ha una posizione contraddittoria. Se il problema è una reazione eccessiva e spiazzante per chi la subisce, è un conto. Se il problema è che gli altri non capiscono si capovolge tutto.
A me non sembra che il problema sia fare ipotesi sulle cause o previsioni a vuoto su come può o non può andare, mi parrebbe più importante cercare di evitare la cosa. Però su questo bisogna che abbia un'idea chiara. Il ritenere che gli altri non la capiscano è probabilmente il tipo di pensiero di base associato a quelle reazioni, e non una spiegazione.
A me non sembra che il problema sia fare ipotesi sulle cause o previsioni a vuoto su come può o non può andare, mi parrebbe più importante cercare di evitare la cosa. Però su questo bisogna che abbia un'idea chiara. Il ritenere che gli altri non la capiscano è probabilmente il tipo di pensiero di base associato a quelle reazioni, e non una spiegazione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 502 visite dal 21/10/2022.
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