Disturbo bipolare tipo ii, interruzione della terapia e ricaduta

Buongiorno,

Lo scorso anno mi è stato diagnosticato il disturbo bipolare di tipo 2; da anni ero seguito da una psicologa per depressione e nell'ultimo periodo, dato che i pensieri suicidi stavano aumentando di intensità e c'era il rischio che io compissi l'atto sono stato invitato a rivolgermi al CSM della mia zona.

Ho cominciato da subito la terapia con Resilient 80 mg (1/2 cp la mattina e 1 cp la sera) ed Zoloft (1 cp la sera).

L'umore è decisamente migliorato, i pensieri suicidi sono svaniti e per 1 anno circa ho vissuto abbastanza normalmente.

A parte il fatto che non avevo più stimoli sessuali con la mia fidanzata, non avevo più la creatività con la mia band e non volevo più uscire di casa.


Da 1 mese sto convivendo con la mia compagna, è stato un passo importante per tutti e due e concluso il trasloco, dopo un esame di coscienza, ho deciso di interrompere la terapia del tutto.

Stanco di essere sottomesso a dei farmaci che mi annullano la personalità, la sessualità e la creativtà (prima di cominciare la terapia avevo un progetto musicale che ho abbandonato per mancanza di ispirazione e volontà).


Dopo 1 settimana di sintomi di astinenza ho cominciato a stare meglio, fino alla scorsa settimana: ero stato avvertito dal CSM di non interrompere la terapia, mi hanno minacciato di farmi un TSO se fossi tornato da loro, di colpo la depressione è tornata, i pensieri suicidi si sono immediatamente materializzati nei miei pensieri e martellano fissi ogni giorno.


Se strade per me sono due: continuare in questo stato oppure tornare in gabbia con i farmaci ed annullarmi nuovamente.
[#1]
Dr. Giuseppe Oddo Psichiatra, Psicoterapeuta 32
Buongiorno gentile utente, purtroppo spesso i farmaci sono necessari per garantire il mantenimento di uno stato di benessere in patologie quali il disturbo bipolare. Ogni situazione ad ogni modo è soggettiva, per cui la cosa migliore da fare è rivolgersi a degli specialisti in psichiatria che insieme a lei troveranno il modo di concordare il progetto terapeutico migliore anche tenendo conto del suo punto di vista. Nei CSM non vengono fatti TSO senza che vi siano le condizioni necessarie per attuarli, per cui cerchi di contattare i precedenti curanti per la ripresa del progetto terapeutico. Le auguro un pronto miglioramento clinico e le porgo i miei cordiali saluti,

Dr. Giuseppe Oddo

https://www.miodottore.it/giuseppe-oddo/psichiatra-psicoterapeuta/chivasso

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Il disturbo è da considerarsi bisognevole di trattamento continuativo e va valutato periodicamente per evitare la possibilità di ricadute sintomatologiche.



Dr. F. S. Ruggiero


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