Ansia fuori controllo e benzodiazepine

Salve a tutti, sono un uomo di 38 anni.
Soffro da sempre di ansia (con alti e bassi ma che ultimamente è diventata invalidante).


L’ansia mai effettivamente curata è diventata molto più generalizzata ed intensa da due anni circa, soffro occasionalmente di attacchi di panico e negli ultimi mesi la mia psicoterapeuta mi ha fatto notare che ho dei sintomi depressivi consigliandomi una visita psichiatrica: prenotata.


Gli ultimi due anni ho stretto i denti e con l’aiuto dello xanax sono riuscito ad andare avanti, ora sto faticando, ho perso le forze, non riesco più a combattere questa guerra.

Uso e non abuso di Xanax gocce (in realtà penso che sia già un abuso usarle per due anni consecutivi, nell’ultimo anno tutti i giorni) poiché non esagero e non ho mai esagerato nelle quantità: 15 gocce al giorno quando esagero, spesso 10, a volte 5, a volte niente (questa estate nei 15 giorni di ferie 0 gocce, ho avuto ansia come sempre ma non sono morto).


Negli ultimi due anni, tra i vari sintomi, quelli che più mi spaventano sono la stanchezza fisica e mentale con problemi di mancanza di concentrazione, confusione mentale (soprattutto a lavoro) che definirei come annebbiamento mentale e il sentirmi come in una campana di vetro dove il mondo circostante mi sembra più lontano da come effettivamente è.
Quando prendo lo xanax queste sensazioni migliorano, e lo xanax (anche se non più come una volta) riesce a farmi relazionare con il prossimo poiché con quelle sensazioni e sintomatologie descritte mi risulta difficile farlo.


È possibile che lo xanax abbia in qualche modo rovinato il mio sistema nervoso centrale?

Ho eseguito 6 mesi fa (privatamente e prescrittami per tranquillità personale) una risonanza magnetica encefalo e tronco encefalico che è risultata nella norma.


È probabile e chiaro che abbia sviluppato tolleranza all’alprazolam e pure questo mi spaventa:
1-perché ho perso la mia stampella.

2-perché ho paura delle crisi di astinenza.


Qualora lo psichiatra mi diagnosticasse una depressione ansiosa (come immagino e sospetto) il vostro consiglio è affidarmi ai probabili antidepressivi che saranno prescritti oppure scalare leggermente e pian pianino lo xanax fino ad azzerarlo e continuare a stringere i denti?

Fosse depressione ansiosa posso riuscire a combatterla da solo come ho fatto da sempre (con risultati altalenanti) oppure è arrivato il momento di arrendermi?


Grazie per questo sito, grazie ai medici e agli altri professionisti che lo frequentano.
Fate qualcosa di importante in termini di chiarezza (internet è pieno di consigli medici sbagliati, siete una luce nel buio, ed io ora vedo molto buio davanti a me).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Da ciò che scrive il suo disturbo d’ansia sembra completamente irrisolto e ciò dovrebbe farla riflettere sulle cure attuali e non su quelle future.

Quando farà la visita psichiatrica riceverà eventualmente una terapia che deve sperare che non sia composta da benzodiazepine ma da farmaci curativi.

Lei ancora ragiona sullo stringere i denti come se fosse l’atto di forza necessario per guarire dalla sua patologia e ciò è assolutamente errato.



Dr. F. S. Ruggiero


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Utente
Utente
Gentile dr. Ruggiero,
è chiarissimo quello che dice è da solo mi rendo conto che le cure attuali non sono cure.

Il fatto è che io fondamentalmente sono convinto (a fasi alterne) che il mio potrebbe non essere un disturbo di ansia che si tramuta in sintomi come questo disequilibrio fisico e mentale (appannamento mentale e disattivazione non saprei ben definire) ma un problema organico, una malattia, che mi porta ad avere ansia.

Lo Psichiatra che mi visiterà avrà gli strumenti necessari per dirimere questo dubbio che è alla base della mia paura? cioè quello di avere un deficit cognitivo che porta manifestazioni ansiose e non viceversa.
Se la visita neurologica e una risonanza magnetica non hanno portato a delle conclusioni organiche di malattia è assodato secondo i suoi riferimenti che il mio problema sia da attribuire al solo disturbo ansioso e/o depressivo?

In poche parole: la mia sintomatologia è compatibile con stati ansiosi e/o depressivi? (la psicoterapeuta mi ha parlato di derealizzazione come fenomeno da me descritto come confusione mentale)

Questo lo dico perché sarebbe molto più incoraggiante per me partire con una eventuale cura che abbia una diagnosi certa di partenza poiché affrontare un percorso di cura con il sospetto che ci sia un errore di fondo compromette il percorso stesso.

Grazie, quando e se il suo collega mi consegnerà una terapia da seguire la riporterò qui sul consulto, se non altro per avere una opinione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Non funziona proprio come vuole fare lei.

Se già parte con il dubbio che chi la visiterà non sarà in grado di capire la diagnosi e decidere per l'eventuale trattamento, eventualmente, se ha tempo da perdere, si fa visitare da un altro medico, di certo non posta la terapia per sapere se va bene sulla base di una visita fatta da un altro.

Sarebbe da rivedere, a questo punto, anche il suo percorso psicoterapeutico.

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Utente
Utente
Io parto con il dubbio poiché provengo da una visita psichiatrica di febbraio scorso che è stata ridicola. Una visita di 7 minuti per decidere che dovevo prendere un antidepressivo senza conoscere la mia storia, senza capire i miei sintomi, senza praticamente essere visitato.

La mia domanda è: un bravo psichiatra (come non è quello di febbraio scorso suppongo) ha gli strumenti necessari per discernere una malattia organica da una psicologica/mentale oppure con i miei sintomi e la mia ansia si bypassa l’approfondimento poiché con la mia sintomatologia la diagnosi è chiara?

Non metto in dubbio l’eventuale diagnosi o terapia, metto in discussione l’iter diagnostico non conoscendolo e quindi domandandolo: se avessi un problema di circolazione sanguigna che mi crei confusione mentale e quindi ansia oppure un problema alla schiena che renda le mie gambe tremolanti e con poca forza (e quindi ansia) lo psichiatra mi darebbe comunque un antidepressivo o seguirebbe una metodologia in cui eventuali problemi organici (suddetti in esempio) vengano nel caso ipotizzati o ricercati o quantomeno presi in considerazione?

Spero di essere stato chiaro.

Io un disturbo di ansia ce l’ho e ne sono consapevole, mi rivolgo ad un medico perché vorrei sapere se è un problema primario o secondario. Logicamente non vorrei prendere un antidepressivo qualora la mia ansia sia secondaria ad una malattia organica.
Il medico psichiatra di dirime questa ipotesi oppure si concentra maggiormente sul problema ansia/depressione non valutando nel complesso? Chiedo perché non lo so è perché uno psichiatra ho conosciuto ed uno psichiatra non ha valutato il complesso.
Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Uno psichiatra ha tutti gli strumenti per decidere quale sia la natura del suo disturbo e come trattarlo.

La decisione sarà presa da chi la visiterà.

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Utente
Utente
Ottimo, sostanzialmente era questo il mio dubbio, che un attento psichiatra valuti anche altre ipotesi non necessariamente di sua pertinenza specialistica. Insomma, che non mi si curi una depressione quando mi stia per scoppiare una carotide.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Consideri che questo tipo di preoccupazioni di fondo sono legate allo stato psichico e non ad altro.

Per questo motivo dubito che la sua psicoterapia stia dando qualche risultato tangibile, altrimenti non sarebbe in questo stato.

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Utente
Utente
Grazie,
non pensi che le sue parole non siano per me giusto spunto di riflessione.
Ed è anche per il motivo di cui ha fatto riferimento che la psicoterapeuta che mi segue mi ha consigliato una visita psichiatrica ed una eventuale cura, ed allentare il mio forte stato ansioso per procedere con una psicoterapia non dettata dall’ansia e che possa quindi essere benefica è più razionale .

Purtroppo è per me difficile non farmi guidare dall’ansia poiché vengo continuamente disturbato da alcuni sintomi da essa derivati. Sintomi che sembrano affievolirsi o sparire a riposo e che mordono forte non appena provo ad impegnarmi nel fare qualcosa, alcune persone con problemi simili ai miei si mettono a letto e cercano solamente di riposare, io provo a fare egualmente la mia vita con grande sofferenza nonostante anche io sia portato a disattivarmi, a riposare, a stare a letto tutto il giorno. Questo è quello che intendo quando uso termini come stringere i denti e combattere.
È gentile a rispondermi nonché estremamente chiaro, ed io a volte mi sento un cretino ed un irrazionale e mi creda se le dico che sono una persona estremamente razionale o almeno lo ero.
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Utente
Utente
Dottore,
Ho fatto visita psichiatrica, i miei sintomi sono associabili ad ansia depressiva o depressione ansiosa (non ricordo esattamente).
La cura, per ora, è di questo tipo (nutraceutica):

Mattina ore 9.00: 1cp di Sametil, 10 gtt xanax.

Pomeriggio ore 14: 7 gtt di xanax da scalare 1 goccia ogni 3 giorni, 1 cp di Quetidia.

Ho cominciato da pochissimi giorni, tra un mese e mezzo circa avrò la seconda visita in cui valuteremo se ci siano stati miglioramenti ed in caso negativo decideremo di introdurre degli antidepressivi classici.

Secondo lei può essere questo un giusto approccio? oppure secondo la sua esperienza questi integratori (comunque preparati da case farmaceutiche con dosaggi farmaceutici) siano praticamente inutili?

La dottoressa mi ha comunque avvertito della maggior efficacia degli antidepressivi (che definisco tradizionali) piuttosto che il Sametil (che definisco alternativi) assicurandomi però che anche questi ultimi hanno una loro efficacia (se non altro per l’esperienza della dottoressa).

Mi dica, con la chiarezza che la contraddistingue, cosa ne pensa? Ovviamente continuerò a seguire le indicazioni della psichiatra che mi ha in cura ma al prossimo incontro avrò un argomento di riflessione fatto da un professionista quale è lei piuttosto che il mio senza competenza.
Vero è che per me sarà molto semplice capire: sto meglio, bene. Sto peggio, male.

Grazie
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