I complimenti li prendevo
salve a tutti, sono un ragazzo di 20 anni e da qualche anno mi trovo in difficoltà con gli altri. queste difficoltà sono iniziate verso i 15-16 anni, dove prima ero un ragazzo molto estroverso, capace di fare amicizia con estrema facilità e di relazionarmi con il sesso opposto senza tanti problemi. solo che a causa di amicizie sbagliate, che hanno abusato della mia troppa "bontà di carattere" e mi hanno tradito a modo loro, ho perso fiducia negli altri e in me stesso, ho iniziato a credere che il tradimento da parte di questi presunti "amici" fosse dovuto al mio modo di espormi e tutto ciò che veniva fuori dalla mia bocca venisse utilizzato da loro come mezzo per farmi del male. da lì è venuto fuori tutto.. ho iniziato a chiudermi in me stesso e a non parlare più come facevo tranquillamente una volta, perchè avevo paura che qualsiasi cosa avessi detto potesse poi essere utilizzata da chi avevo di fronte per farmi del male. poi le cose sono peggiorate anche per il fatto che mi drogavo, non assiduamente ma mi drogavo. ho iniziato a chiudermi in casa e a pensare solo alla scuola e a studiare, questo forse è stato un altro duro colpo, perchè praticamente non uscivo quasi più, con il risultato che stavo perdendo le mie già ridotte capacità relazionali. sono diventato molto permaloso di carattere e anche i complimenti li prendevo per prese in giro e mi offendevo molto facilmente. poi sono arrivati gli anni dell'università, all'inizio qualcosa è cambiato, sono riuscito a ritrovare un pò delle mie capacità relazionali ma solo verso il sesso maschile, alternando momenti di depressione e voglia di solitudine a momenti di euforia, voglia di stare insieme agli altri, ecc.. ho pensato di risolvere le cose cercandomi una ragazza e allora mi sono infatuato di una ragazza che però mi prendeva in giro e si divertiva a vedermi sbavare dietro di lei volendo soltanto essere corteggiata, da lì è scattata una ricerca ossessiva di relazioni verso l'altro sesso, solo che essendo rimasto parecchio tempo da solo ora mi ritrovo incapace di instaurare discorsi e di trovare argomenti atti a svolgere discussioni (anche se questa è una cosa che mi capita con tutti, non solo con le donne) portandomi ad essere irrequieto quando sono in mezzo ad altre persone, limitando quindi anche le mie capacità di costruire solide amicizie. cosa può essere ? malattia paranoico-depressiva o semplice mancanza di autostima?
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Gentile utente,
lei riferisce una serie di fasi di umore alterne. Faccia valutare se il complesso dei sintomi si inquadra in una diagnosi precisa e le sarà indicata una cura apposita.
Non è importante il nome da dare alle cose per lei, serve solo allo psichiatra per giungere in automatico alle terapie indicate. Che si chiami X, Y o Z quelli sono i sintomi e quella è la terapia corrispondente.
lei riferisce una serie di fasi di umore alterne. Faccia valutare se il complesso dei sintomi si inquadra in una diagnosi precisa e le sarà indicata una cura apposita.
Non è importante il nome da dare alle cose per lei, serve solo allo psichiatra per giungere in automatico alle terapie indicate. Che si chiami X, Y o Z quelli sono i sintomi e quella è la terapia corrispondente.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
In risposta alla domanda che mi ha posto in privato sulla cocaina:
l'uso continuato, o ripetuto di cocaina per un periodo produce delle conseguenze "plastiche", cioè che tendono a tornare a posto, ma in tempi lenti. I cocainomani, quindi stiamo parlando di uso quotidiano per periodi di molti mesi o anni, dopo due anni di non-uso hanno cervelli che somigliano molto a quelli del giorno dopo che avevano smesso. Cioè hanno ancora parecchi sintomi di instabilità di umore, noia, irritabilità, mancanza di voglia di fare, ricerca di sensazioni stimolanti oppure apatia totale etc.
Nel caso di un uso sporadico oppure non frequente, il discorso è lo stesso ma presumibilmente con tempi e gravità ridotte. Di solito la cocaina viene scelta da persone che hanno un umore "reattivo", cioè vanno su facilmente o sono su abitualmente di carattere. Il danno che produce è un umore che non sembra tornare più su, o solo per poco, ed è invece cronicamente insoddisfatto. Questo tipo di sindrome è un disturbo dell'umore amplificato dall'uso di cocaina, nel senso che è come se fosse un disturbo dell'umore già dopo anni di su e giù spontanei, la cocaina anticipa il danno che si svilupperebbe più lentamente.
E' una condizione curabile.
l'uso continuato, o ripetuto di cocaina per un periodo produce delle conseguenze "plastiche", cioè che tendono a tornare a posto, ma in tempi lenti. I cocainomani, quindi stiamo parlando di uso quotidiano per periodi di molti mesi o anni, dopo due anni di non-uso hanno cervelli che somigliano molto a quelli del giorno dopo che avevano smesso. Cioè hanno ancora parecchi sintomi di instabilità di umore, noia, irritabilità, mancanza di voglia di fare, ricerca di sensazioni stimolanti oppure apatia totale etc.
Nel caso di un uso sporadico oppure non frequente, il discorso è lo stesso ma presumibilmente con tempi e gravità ridotte. Di solito la cocaina viene scelta da persone che hanno un umore "reattivo", cioè vanno su facilmente o sono su abitualmente di carattere. Il danno che produce è un umore che non sembra tornare più su, o solo per poco, ed è invece cronicamente insoddisfatto. Questo tipo di sindrome è un disturbo dell'umore amplificato dall'uso di cocaina, nel senso che è come se fosse un disturbo dell'umore già dopo anni di su e giù spontanei, la cocaina anticipa il danno che si svilupperebbe più lentamente.
E' una condizione curabile.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 11/07/2009.
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