Possibilità di lavorare su turni per un paziente affetto da disturbi dell’umore in trattamento

Gentili Dottori, sono un ragazzo di 38 anni affetto da disturbo d’ansia generalizzato tendente alla depressione con evidente presenza di sintomatologia ossessiva-compulsiva.
Entrambe le patologie sono state riconosciute e certificate circa un anno fa.
Da circa un anno seguo una terapia farmacologica prescritta da uno specialista.
La mia condizione continua ad essere ballerina ed instabile, nel senso che passo settimane di relativa tranquillità per poi sprofondare nuovamente nel buio totale, in cui tristezza e nervoso la fanno da padrone senza motivazioni evidenti.
Da circa 10 lavoro su turni e non ho mai avuto problemi, ma da qualche mese sto riscontrando molte difficoltà nelle settimane in cui la sveglia suona alle 4 del mattino.
Passo la notte quasi in bianco per la paura di non sentire la sveglia, per poi crollare al mio ritorno costringendomi a dormire per tutta la sera fino all’ora di cena.
Chiaramente questi crolli di stanchezza non mi permettono di organizzare alto nel mio tempo libero, compromettendo di fatto la mia vita sociale.
Capisco che a distanza sia difficile esprimersi a riguardo, ma vi chiedo quanto sia controproducente nella mia situazione lavorare su turni.
In modo particolare quando la sveglia suona a settimane alterne alle ore 4 per 5 giorni di fila.

Per completezza comunico che per arrivare al lavoro affronto un viaggio in auto di circa 80 km.
In attesa di un vostro eventuale e gentile riscontro, ringrazio e saluto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Questo implica due ordini di considerazioni. La prima sono le variazioni che è lecito chiedere, la seconda è cosa l'Azienda può offrirle. Non so se e quali alternative esistano ai turni, nel suo specifico caso. In base allo stato di saluto si può fare ovviamente la richiesta che si ritiene di fare.
Più che altro, è una situazione logisticamente molto sfavorevole, sono 80 Km di distanza moltiplicato per due di base con risveglio notturno spesso. Anche la distanza gioca il suo ruolo, e il tipo di spostamento.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini