Disturbo d'ansia e doc

Gentili dottori,
scrivo per avere un consulto riguardo la mia situazione.
Sono sempre stata un soggetto abbastanza ansioso e dai 19 anni ho iniziato ad assumere una forma di ossessività nei confronti del cuore (come potete vedere dai consulti) poiché avevo attacchi di panico e ansia.
Dai 19 anni fino ai 28 circa questi episodi erano altalenanti e non costanti, culminavano in una visita cardiologica (4 in 10 anni) e a seguire c'era un periodo di calma.
Nel 2018 purtroppo mio padre è venuto a mancare per un tumore al colon, e le mie energie sono andate tutte a lui.
Nel 2020 Ho effettuato una ulteriore visita cardiologica più per un controllo di routine.
Il periodo del covid l'ho vissuto stranamente bene.
Poi nel 2021 mi sono trasferita in Arabia Saudita per un dottorato.
In questi anni ho ogni tanto pensato di avere qualche infarto ma la crisi durava una settimana e poi non ci pensavo più, anzi nonostante tutto fino a maggio ero serena, o meglio apparentemente serena.
Io sono una geologa marina e il mio lavoro mi porta spesso a stare giorni in nave.
Dopo un periodo di 20 giorni in mare dove ho avuto tempo per pensare sono ritornati a galla pensieri sul cuore o sulla vita in generale (vita, morte).
Decido così di intraprendere un percorso psicologico.
Nel frattempo lo stress per il lavoro mi ha portato ad avere delle extrasistole e da qui il tunnel della cardiofobia è ricominciato.
Ho fatto le varie visite, questa volta più approfondite con Holter e prova da sforzo, tutte negative ma che purtroppo non mi hanno calmata come facevano in passato e da quel momento ogni giorno è un pensiero fisso sul cuore o sulla morte.
Ho iniziato ad avere anche comportamenti ossessivi, quali il continuo controllo di informazioni su internet, richieste di consulti, ascolto di battiti e ora si è aggiunto il controllo ossessivo delle componenti dei cibi che ingerisco (sale, colesterolo etc).
Le sedute di psicoterapia sono ogni due settimane e da queste devo dire che ho capito molto di me stessa, ma vedo che non faccio nessun passo avanti.
Ho fatto anche una visita con uno psichiatra che mi aveva consigliato di prender il pregabalin ma che ho deciso di non fare considerando che ero ad un solo mese di psicoterapia.
Cerco di fare meditazione, di mettere in pratica i consigli della psicologa e di riflettere più sul perché del pensiero che sul pensiero ossessivo stesso.
Ci sono giorni in cui sto bene, ma altri in cui sprofondo.
Faccio un passo avanti e 100 indietro.


Volevo chiedervi se, secondo voi, in questi mesi avrei dovuto vedere già dei risultati o meno.
Ora ho iniziato ad avere anche molti pensieri intrusivi sul perché e il senso della vita, che mi portano spesso a provare tristezza e piangere per ore.
Vorrei uscirne e tornare ad apprezzare la vita in toto, anche con un bel piatto pieno di colesterolo, ma sono molto scoraggiata e non capisco se sono io che non sono forte abbastanza o devo avere solo più pazienza.


Vi ringrazio molto
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Cerco di fare meditazione, di mettere in pratica i consigli della psicologa e di riflettere più sul perché del pensiero che sul pensiero ossessivo stesso."

Il perché del pensiero ? Non mi torna molto questo discorso. Ma che tipo di psicoterapia è ? Che orientamento, che tecnica ?
E neanche il pregabalin, per una fobia o ossessione. Non è che è una terapia data escludendo altre su sua richiesta ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Grazie della risposta.

Il perché del pensiero vuol dire che al posto di fissarmi sull'infarto o sull'ansia di morire cerco di chiedermi il perché e il discorso che faccio a me stessa è: " ok hai paura dell'infarto ma fermati a pensare che magari dipende dalla morte di tuo padre, che somatizzi etc etc". Capisco che può non essere chiaro, non è chiaro nemmeno a me!

Per la terapia non so esattamente quale tecnica è. Non è la terapia strategica breve.

Secondo la mia terapeuta risolvendo le cause più profonde riusciremo a risolvere anche questa cardiofobia, quindi durante le sedute ci focalizziamo più su questioni irrisolte, quali lutto di mio padre etc, più che sulla specifica cardiofobia.
Le ho anche chiesto info sulla terapia strategica breve. Lei ha detto che potrei farla con qualcun altro perché non è specializzata in quello e poi ritornare da lei, ma mi ha avvertito che questa terapia lavora più sui sintomi che sulle cause e quindi potrei beneficiarne solo a breve termine.

Il pregabalin è stato prescritto per l'ansia giornaliera, che poi è concausa del disturbo ossessivo compulsivo, credo. Io non ho richiesto nessuna specifica terapia o alternativa. Ho fatto solo una seduta con lo psichiatra ma comunque alla fine ho deciso di non prendere il medicinale e provare ad aspettare.

So che i primi mesi di psicoterapia potrebbero non essere semplici e che magari potrebbero in un primo momento aumentare dei sintomi, considerando che parlo di cose molto dolorose. Quindi volevo sapere se è normale che alcuni sintomi peggiorino o a prescindere dovrei vedere solo un miglioramento.

Grazie della disponibilità
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Non mi torna il discorso di "cause profonde", che non si sa quali siano ma ci si lavora. E il pregabalin non è un antidoc e agisce su una diagnosi precisa, non su un'ansia generica.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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