Consulto su cambio di medicinali
Buongiorno...da due mesi soffro di forte senso di instabilità soprattutto quando cammino e sono fuori casa...ho gia fatto esami e hanno escluso labirintite o vertigini posturali...il neurologo invece mi ha subito riscontrato e detto che quello di cui soffro è dovuto ad una forte ansia e stress...in effetti sono una persona molto ansiosa da sempre anche se prima non avevo mai avuto questo senso di malessere...come terapia mi ha dato 1 pastiglia di venlafaxina 70 mg al giorno più 3 di xanax mattina pomeriggio e sera...il problema è che il mio corpo non regge bene la venlafaxina...sono già 6 giorni che la prendo e tutti i giorni mi sono svegliato con il cuore in gola e super ansioso, in più durante il giorno mi viene sempre un attacco di circa 10 minuti con tremori e calore...vorrei sapere se posso usare al posto della venlafaxina il Cipralex che so non farmi male in quanto già usato anni fa...chiedo a voi perché il mio neurologo, anche se ha detto che andava bene 20 gocce al giorno, sembrava comunque dubbioso...grazie mille
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A parte il fatto che qui non si possono chiedere indicazioni su cosa assumere, mi pare ci sia un errore di fondo.
L'effetto di una terapia del genere non si manifesta nei primi giorni e non si deve manifestare nei primi giorni. Nei primi giorni c'è quasi sempre in questo tipo di situazioni un peggioramento dei sintomi, sia perché la prima interazione è questa, sia perché la persona si aspetta di star bene e non gestisce ipotesi alternative immediate, specie nel rapporto con una "cura", che istintivamente corrisponde a qualcosa che deve almeno migliorare.
Il discorso "il mio corpo non tollera" inteso in questo senso non significa niente di preciso. Il medico potrà rivedere le dosi e salire più piano magari, glielo comunichi. Dopo di che, di alternative alla venlafaxina ce ne sono, ma questa decisione spetta a chi la segue.
L'effetto di una terapia del genere non si manifesta nei primi giorni e non si deve manifestare nei primi giorni. Nei primi giorni c'è quasi sempre in questo tipo di situazioni un peggioramento dei sintomi, sia perché la prima interazione è questa, sia perché la persona si aspetta di star bene e non gestisce ipotesi alternative immediate, specie nel rapporto con una "cura", che istintivamente corrisponde a qualcosa che deve almeno migliorare.
Il discorso "il mio corpo non tollera" inteso in questo senso non significa niente di preciso. Il medico potrà rivedere le dosi e salire più piano magari, glielo comunichi. Dopo di che, di alternative alla venlafaxina ce ne sono, ma questa decisione spetta a chi la segue.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 656 visite dal 10/10/2022.
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