Ansia depressione ed attacchi di panico

Salve,sono uno studente univ.(specialistica in Giurispr)ho 26 anni.Da circa tre anni soffro di crisi di ansia molto acute legate in maniera immediata all'imminenza degli esami.Ho da sempre ricollegato l'insorgere di tali disturbi alla grave e dolorosa vicenda familiare legata alla malattia di mio padre(sindrome di Parinoud)che lo ha costretto a trascorrere gli ultimi mesi di vita allettato,assistito dalle cure mie e di mia madre.Quello è stato per me un periodo di enorme sofferenza,anche perchè ho cercato in ciascuno di quei tristissimi giorni di continuare a studiare per poter sostenere un esame molto importante.é facile intuire che in quelle condizioni(io e mia madre non sapevamo bene come affrontare quella situazione,anche perchè dentro di noi sentivamo che si trattava dell'ultimo triste e doloroso atto della vita di mio padre,ed io sentivo dentro un enorme senso di impotenza verso tale situazione).Dopo la morte di mio padre ho subito fatto ritorno a Pisa,dove studio,con l'intenzione di riprendermi tutto quello che mi era stato tolto.Ma mi sono subito scontrato con la dura realtà,sentendomi assalito da fortissimi attacchi di ansia,inabilitanti.Questi si presentavano circa due settimane prima dall'esame,gettandomi nell'angoscia più totale,consapevole del fatto che perdere quegli ultimi giorni di studio sarebbe stato di enorme pregiudizio.Inizialmente(forse anche per cercare di circoscrivere il problema)ho pensato che tali disturbi fossero legati a quell'esame maledetto che cercavo di studiare durante l'epilogo della malattia di mio padre,e quindi ho provato a fare altro.I disturbi però si presentavano lo stesso e così,convinto che da solo non avrei mai superato questo dramma,ho deciso di rivolgermi ad un medico.Ho contattato il neurologo che aveva seguito mio padre.Egli mi prescrisse(agosto 2006)Cymbalta 60 mg.L'ho preso per un'anno con scarsissimi risulati.Interrotta la terapia con Cymbalta la situazione è totalmente precipitata e dopo due mesi ho avuto una brutta ricaduta;allora il mio medico di base,seguendo la diagnosi di depressione fatta dal neurologo,mi ha prescritto Entact (10 gocce al giorno)associato ad EN per una fase transitoria iniziale.Inizialemente le cose sono andate un pò meglio,anche perchè ho fatto alcuni incontri con uno psicologo,e sono finalmente riuscito a sostenere quel maledetto esame.Anche lo psicologo concordava con la natura "evocativa" di quell'esame,diceva che mi riportava alla mente l'esperienza di una partita giocata e persa.Dopo tale esame mi sono laureato(I livello),ma dopo con gli esami della specialistica il calvario è ricominciato.Nel frattempo a Gennaio ho interrotto Entact perchè era già da 1 anno che lo prendevo.Adesso sono stato da una Psichiatra che mi ha prescritto Dropaxin,diagnosticandomi attacchi di panico.Adesso io sono veramente a terra,perchè credevo,anzi speravo di essere uscito da questo incubo, ma invece mi ritrovo per la terza volta ad iniziare una nuova terapia.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
non avevo spazio per scriverla.
Ho paura di essere per l'ennesima volta all'inizio di una nuova terapia con annessi effetti collaterali iniziali, ed ho paura che non funzioni?
Vorrei sapere se secondo voi il farmaco è utile allo scopo, e soprattutto dal racconto che vi ho fatto, se la diagnosi vi sembra attendibile. Vorrei sapere se si tratta di disturbi o malattie dalle quali si guarisce?

Inoltre siccome da tempo ho un problema per una contrattura alla schiena che ciclicamente mi comporta dolori per i quali l'ortopedico mi ha detto di prendere al bisogno e con molta cautela Nimesulide, vorrei sapere se posso, qualora si anecessario, prenderlo o se posso prendere qualche altro anti-dolorifico
Grazie
Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Inoltre c'è un a cosa che non ho avuto il coraggio di dire alla dottoressa: durante questi ultimi mesi ho spesso avuto(forse anche influenzato da notizie di conoscenti) pensieri legati ad ipotesi di suicidio. Non sono mai stato sul punto di provarci, ma ci ho pensato.
Questo è legato ai momenti di sofferenza, ma credete che sia una cosa passeggera o di cui preoccuparsi?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
A me pare che lei sia più ossessivo.
Attenda qualche settimana, almeno tre, e poi si faccia rivalutare.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La Psichiatra che mi ha visitato mi ha fatto domande del tipo:
- fai cose in maniera abitudinaria e ripetitiva
- ti lavi spesso le mani
- ti definiresti pignolo
ci sono alcuni comportamenti che ripeti abitualmente

Lei pensa che con tali domande abbia valutato l'esistenza di un disturbo ossessivo? ed in ogni caso la terapia con paroxetina è adatta a curare anche il disturbo ossessivo?


Poi le ri porgo la domanda di prima: posso al bisogno assumere antidolorifici?e se si quali?

La ringrazio
Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Puo' assumere antidolorifici, preferibilmente qualcuno che ha gia' preso, sapendo che l'associazione con antidepressivi puo' aumentare leggermente il tempo di coagulazione di pochi secondi.

Probabilmente, la valutazione fatta e' di questo tipo ma deve attendere il numero giusto di settimane a dose piena (almeno 3).
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio infinitamente
Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Scusi se ritorno sull'argomento; siccome io solitamento utilizzo l'Aulin, e molto raramente il Paracetamolo, posso continuare ad usarli o devo optare soltanto per il paracetamolo; perchè sa, con tutto quello che si sente dire sull'Aulin;(anche se in realtà lo prendo con molta parsimonia e soltanto a stomaco pieno)
Grazie
Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Credo di averle già risposto
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