Si guarisce dagli attacchi di panico?

Buongiorno Dottori

da qualche settimana sono ripresi in modo violento e terribilmente fisico gli attacchi di panico. Era due anni circa che non ne avevo e ormai non ero più neppure in terapia farmacologica, sospesa circa un anno fa senza contraccolpi.
Sono seguita da uno psichiatra da circa due anni (anche se solo due volte al mese perché di più non posso permettermelo economicamente) e fino a qualche tempo fa mi sembrava di avere trovato un equilibrio migliore, pur dovendo convivere con ansie, ipocondrie e soprattutto una dilagante paura (di andare a cavallo - la mia passione e cosa che ho sempre fatto benissimo -, di morire, di ammalarmi, di qualche danno /incidente ai miei cari, di impazzire).
H 28 anni. Il primo attacco è stato circa 6 anni fa... ma, ripeto, almeno negli ultimi due anni non avevano più la fisicità devastante (infarto, assenza di resporazione, depersonalizzazione, vampate, tremoni, senso di svenimento e vomito) che mi stanno gettando nello sconforto e mi stanno facendo temere il peggio e di non farcela.
Sto riprendendo la terapia farmacologica, sotto consiglio del mio psichiatra: una compressa di zoloft e 10 gocce di xanax al bisogno, ma quest'ultime mi creano un abbattimento e una sonnolenza davvero invalidate...
Vorrei da voi un parere.
1 - Dovrei tentare un'altra terapia (in questo forum ho sentito spesso parlare di psicoterapia cognitivo-comportamentale)?
2 - Si guarisce davvero dagli attacchi di panico o sono destinata a vivere periodo in cui sto meno peggio e poi periodi d'inferno come questo, invalidanti e terribili?
3 - Potrò mai avere un figlio senza diventare un pericolo per lui o per me (essere una madre troppo ansiosa, attacchi di panico, depressione post partum)
4 - potrò mai imparare a vivere periodi di cambiamento o di insoddisfazione senza che questi diventino un inferno(in questo caso data da un lavoro precario e la difficoltà di trovarne uno in questo periodo all'altezza della mia preparazione e delle mie aspettative. Ma notare che comunque prendo uno stipendio fisso al mese anche se sto a casa 1 settimana in ferie o malattia e convivo con il mio ragazzo in una casa di sua proprietà e quindi non abbiamo mutuo né affitto. quindi nella precarietà, comunque una situazione privilegiata rispetto a molti)?

Grazie a chi vorrà dedicare del suo tempo per rispondermi.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

1- una compressa di zoloft (presumo da 50) è una terapia inefficace a livello curativo, le dosi efficaci di zoloft sono mediamente maggiori. Detto ciò, l'abbinamento della psicoterapia è utile, ma cercherei come prima cosa una risposta farmacologica sugli attacchi. Le terapie dovrebbero durare un paio d'anni per attendersi ragionevolmente la non-ricaduta, ma l'unico modo è osservare il decorso, e basarsi su dati quali familiarità, durata del disturbo etc.
2-Si può guarire "clinicamente" o gestire le ricadute sempre meno gravi e in maniera rapida, conoscendo ormai come farlo. Trattandosi di un disturbo funzionale non si può estirpare in senso organico come si farebbe con una cisti.
3-trasmettiamo ai nostri figli tutte le nostre vulnerabilità e tare ereditarie, quindi non farei ragionamenti particolari sul panico.
4-questo è possibilissimo.

Mi permetto di notare che due volte al mese dallo psichiatra è una frequenza abnorme.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gentile dottor Pacini, grazie per la sua cortese risposta.
Le chiedo tuttavia un chiarimento.
Cosa significa la sua ultima affermazione: "Mi permetto di notare che due volte al mese dallo psichiatra è una frequenza abnorme"?

Finora, infatti, mi sono sentita dire dal mio psichiatra e da altre persone (il cui parere però non credo faccia testo visto che non hanno le competenze per esprimersi), che sarebbe necessaria almeno una volta a settimana, se non due..
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Mi sembra appunto una stranezza. Nella pratica ambulatoriale un disturbo di panico si diagnostica con una prima visita, si valuta la risposta almeno dopo un mese, anche perché prima ci diciamo poco in merito al funzionamento o meno, e dopo se tutto proecede bene le persone vengono periodicamente, ma anche una volta ogni tre o sei mesi. C'è chi si regola poi come crede e viene senza scadenze precise, se le cose procedono bene e si sa che per un certo periodo la cura va comunque proseguita.

Le psicoterapie richiedono frequenze maggiori, ma anche qui devono avere un loro obiettivo. Forse stava parlando di psicoterapia ?

Poi chiaramente se la persona vuole essere rassicurata uan volta in più all'inizio, ben venga, ma non è che abbia una funzione strettamente terapeutica.
[#4]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
in genere la psicoterapia cognitivo-comportamentale richiede una frequenza settimanale delle sedute. I controlli farmacologicic possono essere mensili o più dilazionati nel tempo nelle fasi avanzate della terapia farmacologica. E' dimostrato che l'associazione farmacoterapia-psicoterapia cognitivo-comportamentale nei disturbi d'ansia è più efficace della sola farmacoterapia e della sola psicoterapia.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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