Mi si blocca il cibo in gola
Buonasera gentili dottori.
Scrissi a riguardo qualche tempo addietro e mi era stato consigliato in questa sede di rivolgermi al mio curante, di sospendere il lexotan e di iniziare una terapia farmacologica più appropriata al disturbo di panico.
Facendo un breve riassunto, per me è un momento di GRANDI cambiamenti e parto da una base decisamente ansiosa. Da qualche mese ho paura di deglutire perché sono terrorizzata dall'idea che il cibo mi si blocchi in gola; fino ad oggi cercavo di essere serena e di autoconvincermi che finché parlavo e respiravo era tutto a posto, ma ieri mi è rimasto effettivamente del cibo incastrato, nonostante continuassi a respirare e parlare. Poi, a furia di soffiare il naso e di tossire, è uscito fuori... Ma c'è voluto qualche minuto.
Adesso sono ancor più spaventata (nonostante prima di questo episodio mi sembrasse di stare un po' meglio), al punto di iniziare a pensare di comprarmi degli omogeneizzati. Da una parte lo vorrei fare per stare più tranquilla, dall'altra non me lo merito e devo assolutamente reagire.
Il medico mi ha detto di sospendere il lexotan (come mi avevate consigliato voi) e mi ha prescritto del cipralex associato a dello xanax al momento del bisogno. Mi ha detto di iniziare con 5 gocce di cipralex e di arrivare fino a 20. Siete d'accordo con la terapia?
Sono un po' spaventata perché so che all'inizio del trattamento con un antidepressivo i sintomi possono peggiorare... E se la mia paranoia sale, che faccio? Arrivo a chiedere un sondino naso-gastrico?
Sono disperata... E spero davvero che questa volta la terapia sia adeguata, perché non ne posso più di vivere in questo modo (e non ho la possibilità di essere seguita da uno psicoterapeuta).
Un caro saluto, e grazie.
Veronica
Scrissi a riguardo qualche tempo addietro e mi era stato consigliato in questa sede di rivolgermi al mio curante, di sospendere il lexotan e di iniziare una terapia farmacologica più appropriata al disturbo di panico.
Facendo un breve riassunto, per me è un momento di GRANDI cambiamenti e parto da una base decisamente ansiosa. Da qualche mese ho paura di deglutire perché sono terrorizzata dall'idea che il cibo mi si blocchi in gola; fino ad oggi cercavo di essere serena e di autoconvincermi che finché parlavo e respiravo era tutto a posto, ma ieri mi è rimasto effettivamente del cibo incastrato, nonostante continuassi a respirare e parlare. Poi, a furia di soffiare il naso e di tossire, è uscito fuori... Ma c'è voluto qualche minuto.
Adesso sono ancor più spaventata (nonostante prima di questo episodio mi sembrasse di stare un po' meglio), al punto di iniziare a pensare di comprarmi degli omogeneizzati. Da una parte lo vorrei fare per stare più tranquilla, dall'altra non me lo merito e devo assolutamente reagire.
Il medico mi ha detto di sospendere il lexotan (come mi avevate consigliato voi) e mi ha prescritto del cipralex associato a dello xanax al momento del bisogno. Mi ha detto di iniziare con 5 gocce di cipralex e di arrivare fino a 20. Siete d'accordo con la terapia?
Sono un po' spaventata perché so che all'inizio del trattamento con un antidepressivo i sintomi possono peggiorare... E se la mia paranoia sale, che faccio? Arrivo a chiedere un sondino naso-gastrico?
Sono disperata... E spero davvero che questa volta la terapia sia adeguata, perché non ne posso più di vivere in questo modo (e non ho la possibilità di essere seguita da uno psicoterapeuta).
Un caro saluto, e grazie.
Veronica
[#1]
Gentile utente,
la sitofobia è una sindrome nota, e nella maggior parte dei casi è una forma di disturbo di panico, almeno nel tipo di reazione che si scatena.
Ovviamente il cibo non si blocca in gola nell'attacco di panico, ma vorrei vedere chiunque abbia un attacco di panico a mangiare e deglutire senza fatica, con il terrore di soffocare. Tenga presente che la sensazione si soffocamento non ha attinenza con il cibo che si blocca o non si blocca, trattandosi di due condotti separati.
Ci vuole un mesetto perché la terapia sia giudicabile, anche se come prima scelta in questi casi di solito si utilizzano farmaci con proprietà più dirette sulla muscolatura viscerale, ma non è obbligatorio. La cura può essere quella giusta.
la sitofobia è una sindrome nota, e nella maggior parte dei casi è una forma di disturbo di panico, almeno nel tipo di reazione che si scatena.
Ovviamente il cibo non si blocca in gola nell'attacco di panico, ma vorrei vedere chiunque abbia un attacco di panico a mangiare e deglutire senza fatica, con il terrore di soffocare. Tenga presente che la sensazione si soffocamento non ha attinenza con il cibo che si blocca o non si blocca, trattandosi di due condotti separati.
Ci vuole un mesetto perché la terapia sia giudicabile, anche se come prima scelta in questi casi di solito si utilizzano farmaci con proprietà più dirette sulla muscolatura viscerale, ma non è obbligatorio. La cura può essere quella giusta.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
In linea teorica la terapia è indicata per il tipo di disturbo descritto. Bisogna aspettare per vederne gli effetti nella pratica. Resto sempre dell'opinione che tali terapie andrebbero gestite da uno specialista in psichiatria al quale le consiglio di rivolgersi.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Utente
Vi ringrazio molto per le risposte. Se da una parte sono felice di sapere che la terapia può essermi utile, dall'altra sono terrorizzata all'idea di passare un altro mese in questo stato.
Finirò con il comprarmi gli omogeneizzati da bambini per davvero... Ho troppa paura di soffocare.
Avrei bisogno di chiedervi un paio di delucidazioni.
1) Ieri mi si è incastrato un pezzo di cibo in gola; avvertivo un forte bruciore e, nonostante abbia tossito per qualche minuto, è uscito solo quando ho iniziato a soffiare il naso.
In tutto questo tempo io continuavo a respirare e parlare, le vie aeree non erano otturate... Ma allora dove si trovava quel pezzo di cibo?
2) Per il motivo di cui sopra, è possibile che da ieri (nonostante abbia mangiato qualcosina e abbia bevuto) sia ancora presente un altro pezzetto di cibo? Mi sento pazza a scriverlo, ma ho paura che ci sia ancora qualcosa e che, muovendosi, mi faccia soffocare.
3) Per quanto riguarda i rilassanti viscerali... Parla di miorilassanti? Ad esempio il Muscoril? Domani provo a chiedere al medico, se continuo così impazzisco.
Scusatemi, ma è una sensazione orribile... Ed io non so più cosa fare, sono terrorizzata
Finirò con il comprarmi gli omogeneizzati da bambini per davvero... Ho troppa paura di soffocare.
Avrei bisogno di chiedervi un paio di delucidazioni.
1) Ieri mi si è incastrato un pezzo di cibo in gola; avvertivo un forte bruciore e, nonostante abbia tossito per qualche minuto, è uscito solo quando ho iniziato a soffiare il naso.
In tutto questo tempo io continuavo a respirare e parlare, le vie aeree non erano otturate... Ma allora dove si trovava quel pezzo di cibo?
2) Per il motivo di cui sopra, è possibile che da ieri (nonostante abbia mangiato qualcosina e abbia bevuto) sia ancora presente un altro pezzetto di cibo? Mi sento pazza a scriverlo, ma ho paura che ci sia ancora qualcosa e che, muovendosi, mi faccia soffocare.
3) Per quanto riguarda i rilassanti viscerali... Parla di miorilassanti? Ad esempio il Muscoril? Domani provo a chiedere al medico, se continuo così impazzisco.
Scusatemi, ma è una sensazione orribile... Ed io non so più cosa fare, sono terrorizzata
[#4]
Gentile utente,
anche a mio parere sarebbe utile rivolgersi ad uno specialista in psichiatria che sara' in grado di gestire la sua terapia al meglio.
Teoricamente la sua terapia può andare bene ma stabilire un aumento senza un controllo periodico ed a priori non e' una operazione ben fatta.
anche a mio parere sarebbe utile rivolgersi ad uno specialista in psichiatria che sara' in grado di gestire la sua terapia al meglio.
Teoricamente la sua terapia può andare bene ma stabilire un aumento senza un controllo periodico ed a priori non e' una operazione ben fatta.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#5]
Gentile utente,
lei non deve chiedere rassicurazioni sulle sue paure, deve curarle. Chiedendo rassicurazioni a diagnosi già ricevuta non farà altro che ritardare l'inizio della cura e far peggiorare il disturbo. In altre parole, rischia di sentirsi poi più sicuro con adattamenti assurdi tipo quello degli omogeneizzati o di stare a studiare fenomeni inesistenti, cioè il cibo che rimane lì senza andare né su né giù, piuttosto che concentrarsi sull'eliminazione di questo disturbo che riguarda la reazione d'allarme scatenata o polarizzata sulla deglutizione.
lei non deve chiedere rassicurazioni sulle sue paure, deve curarle. Chiedendo rassicurazioni a diagnosi già ricevuta non farà altro che ritardare l'inizio della cura e far peggiorare il disturbo. In altre parole, rischia di sentirsi poi più sicuro con adattamenti assurdi tipo quello degli omogeneizzati o di stare a studiare fenomeni inesistenti, cioè il cibo che rimane lì senza andare né su né giù, piuttosto che concentrarsi sull'eliminazione di questo disturbo che riguarda la reazione d'allarme scatenata o polarizzata sulla deglutizione.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 20.4k visite dal 05/07/2009.
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