Fisse mentali che non mi lasciano mai, carattere altalenante
Salve,
Vi scrivo in quanto da qualche mese sto vivendo una situazione molto pesante, che peggiora di giorno in giorno.
Sto con il mio ragazzo da ormai un anno, una persona splendida, intelligente, che mi da tante attenzioni e con cui mi trovo benissimo, non trovo difetti in lui nemmeno sforzandomi, né fisicamente né caratterialmente.
A seguito della morte di mio nonno (aprile), la prima morte significativa a livello emotivo per me, in famiglia, ho iniziato ad avere ossessioni e "fisse" riguardo alla morte, con pensieri del tipo "cosa vivo a fare se devo morire?
" ed ho sviluppato un'ossessione (che dura ancora oggi) per la quale devo controllare ogni notte, prima di dormire, cosa si prova nel morire, altrimenti non riesco a chiudere occhio.
Tuttavia, grazie al supporto della mia famiglia e del mio ragazzo, sono riuscita a superare il trauma.
Immediatamente sono stata sommersa dal lavoro, dagli esami, dal tirocinio (obbligatorio nella mia università), e contemporaneamente ho iniziato ad avere dubbi sul rapporto tra me e il mio ragazzo (dubbi che sono nati da un semplice pensiero: "E se non lo amassi più?
e se ci dovessimo lasciare?
").
Con il finire della sessione estiva ho sviluppato sempre più dubbi, fino a farmene una vera e propria ossessione.
Da un mese ormai penso giorno e notte solamente al fatto che non lo amo, anche se so benissimo che non è vero, e che tengo moltissimo a lui.
Questo pensiero non passa mai, h24, neanche durante il sonno, dove lo sogno ed ho incubi.
Lui cerca di essere paziente e rimanermi vicino, e mi ha incoraggiato per andare da una psicologa.
Attualmente ho deciso di andare da una psicologa-psicoterapeuta per cercare di alleviare questi sintomi e possibilmente di guarire.
Nonostante io stia seguendo le sedute regolarmente, continuo ad avere queste crisi di pianto, di rabbia, di malinconia e di tristezza TUTTO il giorno, rendendomi la vita un inferno.
Ho provato a tagliare i rapporti con il mio ragazzo, ma le cose non sono migliorate.
Ora il mio cervello ha deciso che io debba uscire con altri ragazzi, cosa che in realtà non voglio e che mi fa arrabbiare moltissimo.
Vorrei un consulto per individuare possibilmente cosa ho, dato che non riesco a venirne a capo nemmeno con la mia psicologa (che attribuisce tutto allo stress e alla morte di mio nonno, e continua a ripetermi che secondo lei non c'entra nulla il rapporto con il mio ragazzo, dato che sto sviluppando un distacco emotivo da tutti, anche nei confronti dei miei genitori e di mio fratello), ed eventualmente vorrei sapere se secondo voi degli ansiolitici (o qualcosa di simile) possano essere utili.
Mi scuso per questa lunga descrizione e vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione.
Vi scrivo in quanto da qualche mese sto vivendo una situazione molto pesante, che peggiora di giorno in giorno.
Sto con il mio ragazzo da ormai un anno, una persona splendida, intelligente, che mi da tante attenzioni e con cui mi trovo benissimo, non trovo difetti in lui nemmeno sforzandomi, né fisicamente né caratterialmente.
A seguito della morte di mio nonno (aprile), la prima morte significativa a livello emotivo per me, in famiglia, ho iniziato ad avere ossessioni e "fisse" riguardo alla morte, con pensieri del tipo "cosa vivo a fare se devo morire?
" ed ho sviluppato un'ossessione (che dura ancora oggi) per la quale devo controllare ogni notte, prima di dormire, cosa si prova nel morire, altrimenti non riesco a chiudere occhio.
Tuttavia, grazie al supporto della mia famiglia e del mio ragazzo, sono riuscita a superare il trauma.
Immediatamente sono stata sommersa dal lavoro, dagli esami, dal tirocinio (obbligatorio nella mia università), e contemporaneamente ho iniziato ad avere dubbi sul rapporto tra me e il mio ragazzo (dubbi che sono nati da un semplice pensiero: "E se non lo amassi più?
e se ci dovessimo lasciare?
").
Con il finire della sessione estiva ho sviluppato sempre più dubbi, fino a farmene una vera e propria ossessione.
Da un mese ormai penso giorno e notte solamente al fatto che non lo amo, anche se so benissimo che non è vero, e che tengo moltissimo a lui.
Questo pensiero non passa mai, h24, neanche durante il sonno, dove lo sogno ed ho incubi.
Lui cerca di essere paziente e rimanermi vicino, e mi ha incoraggiato per andare da una psicologa.
Attualmente ho deciso di andare da una psicologa-psicoterapeuta per cercare di alleviare questi sintomi e possibilmente di guarire.
Nonostante io stia seguendo le sedute regolarmente, continuo ad avere queste crisi di pianto, di rabbia, di malinconia e di tristezza TUTTO il giorno, rendendomi la vita un inferno.
Ho provato a tagliare i rapporti con il mio ragazzo, ma le cose non sono migliorate.
Ora il mio cervello ha deciso che io debba uscire con altri ragazzi, cosa che in realtà non voglio e che mi fa arrabbiare moltissimo.
Vorrei un consulto per individuare possibilmente cosa ho, dato che non riesco a venirne a capo nemmeno con la mia psicologa (che attribuisce tutto allo stress e alla morte di mio nonno, e continua a ripetermi che secondo lei non c'entra nulla il rapporto con il mio ragazzo, dato che sto sviluppando un distacco emotivo da tutti, anche nei confronti dei miei genitori e di mio fratello), ed eventualmente vorrei sapere se secondo voi degli ansiolitici (o qualcosa di simile) possano essere utili.
Mi scuso per questa lunga descrizione e vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione.
[#1]
Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze
Buongiorno,
allora, ciò che é chiaro del quadro clinico é che per risolverlo lei deve recarsi da uno psichiatra che faccia una diagnosi precisa alla quale corrisponderá una terapia specifica e un po' di chiarezza. Qualora fosse indicata una psicoterapia e di quale tipo, lo psichiatra glielo dirà.
La saluto Cordialmente,
allora, ciò che é chiaro del quadro clinico é che per risolverlo lei deve recarsi da uno psichiatra che faccia una diagnosi precisa alla quale corrisponderá una terapia specifica e un po' di chiarezza. Qualora fosse indicata una psicoterapia e di quale tipo, lo psichiatra glielo dirà.
La saluto Cordialmente,
[#2]
La questione va inquadrata dal punto di vista psichiatrico.
La psicoterapia ha senso se la questione è inquadrata clinicamente non è il parlatorio delle cose a caso.
Si rivolga ad uno specialista in psichiatria per una valutazione specifica.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La psicoterapia ha senso se la questione è inquadrata clinicamente non è il parlatorio delle cose a caso.
Si rivolga ad uno specialista in psichiatria per una valutazione specifica.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 584 visite dal 13/08/2022.
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