antidepressivi ed antipsicotici prescritti senza nessuna diagnosi riferita e alla prima visita
Nei mesi precedenti ho sostenuto un ciclo di colloqui con uno psicologo - psichiatra dell'Asl che sosteneva ci fossero lati della personalità "autodistruttivi da imparare a gestire" ma che non avessi però un disturbo depressivo o di qualsiasi altro genere.
Successivamente, sotto consiglio del medico di base, mi affido ad un nuovo psichiatra dell'Asl che oggi mi ha ricevuto.
Patisco episodi, a volte sporadici, altre più frequenti, di stati di malumore, che purtroppo a volte culminano anche in pensieri suicidari (sono abbastanza tollerabili, mai commesso tentativi), seguiti da una percepita apatia ed anedonia; inoltre a volte ho un po' di difficoltà a dormire, impiegando anche un'ora a prendere sonno, seguiti da cicli di sonno anche di 10-11 ore (In quest'ultimo periodo vado dormire spesso alle 4 e mi sveglio alle 14-15).
Tutto ciò inficia la mia carriera universitaria in quanto ho periodi di forte motivazione ed energia in cui riesco anche a dare 3 esami in un mese ed altri di bassa energia e motivazione in cui non riesco a dare nemmeno un esame in una intera sessione.
Lo psichiatra in questione mi chiede anche se questi pensieri suicidari siano intrusivi, dei chiodi fissi, al che rispondo che sono correlati al mio malumore, infatti quando sto bene tali pensieri spariscono e non si presentano.
A fine visita sostiene che non ho un disturbo depressivo usando anche metafore come "Una rondine non fa primavera" ma che invece debba comunque fare psicoterapia perché "ho un tipo di personalità molto chiusa ed introversa che da un lato porta capacità ma da un altro porta comportamenti un po' autodistruttivi".
I problemi sorgono quando leggo a casa ciò che mi prescrive, ovvero:
- Psicoterapia personale
- esami ematici generali + E.
C.G.
- Sumor cp, 1 cp a colazione
- Citalopram 20 mg cp, 1 cp quando vado a letto
- Neuleptil gocce, 2 gocce quando va a letto
- Circadin 2 mg R.
M. cp, 1 cp quando vado a letto
Mi spiega il tutto affermando che sono solo integratori o formulazioni naturali, una cosa tradizionale e delle gocce per aiutarmi a togliere via i "chiodi fissi".
Sono rimasto sbigottito quando ho fatto varie ricerche: a fine seduta afferma che non ho alcun disturbo depressivo e comunque non riferisce nessuna diagnosi o disturbo di qualsiasi tipo ma mi prescrive assieme antidepressivi ed antipsicotici.
Non capisco se non abbia voluto rivelarmi che in realtà soffro di un disturbo depressivo per non causarmi ansia (episodi di lieve ansia ovviamente mi vengono a ridosso degli esami ma niente più) oppure si sia contraddetto prescrivendomi tra l'altro un antipsicotico per tali pensieri a suo dire intrusivi, anche se ho provato a spiegare che sono correlati ai miei stati di malumore e durante le stesse giornate in cui sto molto giù tendo a pensarci di più o di meno in determinati momenti della giornata (il mattino appena sveglio sto sempre un po' meglio perché ci ho dormito sopra).
Vi chiedo quindi un vostro parere nella speranza di poter capire meglio il tutto
Successivamente, sotto consiglio del medico di base, mi affido ad un nuovo psichiatra dell'Asl che oggi mi ha ricevuto.
Patisco episodi, a volte sporadici, altre più frequenti, di stati di malumore, che purtroppo a volte culminano anche in pensieri suicidari (sono abbastanza tollerabili, mai commesso tentativi), seguiti da una percepita apatia ed anedonia; inoltre a volte ho un po' di difficoltà a dormire, impiegando anche un'ora a prendere sonno, seguiti da cicli di sonno anche di 10-11 ore (In quest'ultimo periodo vado dormire spesso alle 4 e mi sveglio alle 14-15).
Tutto ciò inficia la mia carriera universitaria in quanto ho periodi di forte motivazione ed energia in cui riesco anche a dare 3 esami in un mese ed altri di bassa energia e motivazione in cui non riesco a dare nemmeno un esame in una intera sessione.
Lo psichiatra in questione mi chiede anche se questi pensieri suicidari siano intrusivi, dei chiodi fissi, al che rispondo che sono correlati al mio malumore, infatti quando sto bene tali pensieri spariscono e non si presentano.
A fine visita sostiene che non ho un disturbo depressivo usando anche metafore come "Una rondine non fa primavera" ma che invece debba comunque fare psicoterapia perché "ho un tipo di personalità molto chiusa ed introversa che da un lato porta capacità ma da un altro porta comportamenti un po' autodistruttivi".
I problemi sorgono quando leggo a casa ciò che mi prescrive, ovvero:
- Psicoterapia personale
- esami ematici generali + E.
C.G.
- Sumor cp, 1 cp a colazione
- Citalopram 20 mg cp, 1 cp quando vado a letto
- Neuleptil gocce, 2 gocce quando va a letto
- Circadin 2 mg R.
M. cp, 1 cp quando vado a letto
Mi spiega il tutto affermando che sono solo integratori o formulazioni naturali, una cosa tradizionale e delle gocce per aiutarmi a togliere via i "chiodi fissi".
Sono rimasto sbigottito quando ho fatto varie ricerche: a fine seduta afferma che non ho alcun disturbo depressivo e comunque non riferisce nessuna diagnosi o disturbo di qualsiasi tipo ma mi prescrive assieme antidepressivi ed antipsicotici.
Non capisco se non abbia voluto rivelarmi che in realtà soffro di un disturbo depressivo per non causarmi ansia (episodi di lieve ansia ovviamente mi vengono a ridosso degli esami ma niente più) oppure si sia contraddetto prescrivendomi tra l'altro un antipsicotico per tali pensieri a suo dire intrusivi, anche se ho provato a spiegare che sono correlati ai miei stati di malumore e durante le stesse giornate in cui sto molto giù tendo a pensarci di più o di meno in determinati momenti della giornata (il mattino appena sveglio sto sempre un po' meglio perché ci ho dormito sopra).
Vi chiedo quindi un vostro parere nella speranza di poter capire meglio il tutto
[#1]
Se deve capire la diagnosi la deve chiarire con il prescrittore, al di là della prescrizione ricevuta che avrà un motivo clinico
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Il problema è che non mi è stata fornita alcuna diagnosi, solo motivi generici del tipo "per scacciare via i chiodi fissi" quando ho provato a spiegare sia allo psichiatra dell'Asl che qui online che i pensieri suicidari spariscano, banalmente, quando sto bene e/o mi passano i periodi di forte malumore. Quindi non comprendo perché dirmi che non abbia nulla che non sia risolvibile con solo una psicoterapia (cioè limare questi miei "comportamenti un po' autodistruttivi" della mia personalità) per poi prescrivermi, così su due piedi, antidepressivi ed antipsicotici quando un altro psicologo che mi ha seguito per alcuni mesi ha sempre sostenuto che non avessi nessun disturbo depressivo, o molto blando.
Il problema è che non mi è stata fornita alcuna diagnosi, solo motivi generici del tipo "per scacciare via i chiodi fissi" quando ho provato a spiegare sia allo psichiatra dell'Asl che qui online che i pensieri suicidari spariscano, banalmente, quando sto bene e/o mi passano i periodi di forte malumore. Quindi non comprendo perché dirmi che non abbia nulla che non sia risolvibile con solo una psicoterapia (cioè limare questi miei "comportamenti un po' autodistruttivi" della mia personalità) per poi prescrivermi, così su due piedi, antidepressivi ed antipsicotici quando un altro psicologo che mi ha seguito per alcuni mesi ha sempre sostenuto che non avessi nessun disturbo depressivo, o molto blando.
[#3]
Innanzitutto deve chiarire quali sono le figure a cui si rivolge.
Lo psichiatra può farle una prescrizione farmacologica, lo psicologo no.
Lei utilizza i due termini in interscambio quindi se non le è chiaro già questo passaggio fa confusione.
Lo psichiatra può farle una prescrizione farmacologica, lo psicologo no.
Lei utilizza i due termini in interscambio quindi se non le è chiaro già questo passaggio fa confusione.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 07/07/2022.
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