Problematicità

Salve, sono un ragazzo di 27 anni.
Ho avuto un vissuto abbastanza traumatico; mia madre ha tentato il suicidio gettandosi dal quarto piano nell'anno della maturità e mio padre si è ammalato ed è morto al primo anno di università.
Dopo la maturità classica avrei dovuto sostenere il test di architettura, cosa che non ho fatto.
Mi sono iscritto al DAMS, che non ho concluso.
Nel 2016 e nel 2017 ho fatto il cameriere, d'estate.
Mi stava seguendo una psicologa e stava andando tutto abbastanza bene.
Riuscivo a svolgere le mansioni lavorative, cosa che nel 2018 non è avvenuta.
Nel 2016 dopo la stagione estiva ho tentato il test di medicina.
Avevo cominciato a studiare un po' a casa e un po' nel villaggio dopo il lavoro ma l'ho fatto per qualche giorno.
Mi sono presentato comunque a sostenere il test con le conoscenze che avevo dal liceo non riviste e non l'ho superato per 2, 3 punti.
Nel 2018 mi sono iscritto ad ingegneria gestionale ma non ho superato due esami che avevo preparato.

Ho visto di recente che la Pubblica Amministrazione ha lanciato il progetto Riformare la PA che permette l'iscrizione a
dei corsi di laurea a condizioni vantaggiose ai dipendenti pubblici che possono fruire di videolezioni in modalità sincrona e asincrona.
Vorrei prepararmi per un concorso e aderire a questo progetto ma ho molte paure.
Ho come l'impressione che questo progetto come quelli universitari necessitino di un senso di sfida nella vita pericoloso per me e che io sia più interessato a superare quotidianamente l'angoscia e la drammaticità di questo dandomi ad uno stile di vita superficiale in cui mancano progettualità e maturità contando sul sostentamento di mia madre.
Non ho il coraggio di andare a fare questo concorso, anche se potrei vincerlo e potrei superare anche gli esami del corso di laurea a cui mi iscriverei e prestare servizio in maniera impeccabile.
Se avessi la certezza che questo avvenisse e che fossi costante
a livello di condotta e rendimento sia sul lavoro, sia nello studio il giorno del concorso mi metterei sul pullman o sull'aereo e andrei a farlo.
La cosa che non sopporto è il fatto che per coprire il fallimento economicamente userei la pensione di mia madre nella speranza che viva ancora per molti anni, dato che nel caso esso avvenga non credo che saprei reagire.
Non tollero inoltre che mi muova un senso della competizione poco sano.
La cosa che più mi spaventa è che però mi colga quell' angoscia che non mi fa essere produttivo e che mi paralizza.

Apro una parentesi: ho la tendenza a "normalizzarmi" e temo che lavorare e studiare possa essere un modo per assimilarmi agli studenti-lavoratori, non avendo superato del tutto lo status di studente, desiderando rimanerci perchè non pronto psicologicamente per il mondo del lavoro e per la vita adulta. Dall'assimilarmi agli studenti-lavoratori passo anche all'assimilarmi ad altri modelli più popolari.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Mi pare che da una parte si immagini cose che giustificano una non iniziativa, e dall'altra si compiaccia di prospettive assolutamente indefinibili, tipo che "potrei vincerlo e potrei superare anche gli esami del corso di laurea a cui mi iscriverei e prestare servizio in maniera impeccabile". A parte che non so a chi questo potrebbe interessare, visto che stiamo parlando di qualcosa il cui fine ultimo è un impiego con retribuzione garantita, ma più che un'approccio concreto sembra qualcosa di incentrato sul giudizio di sé, mantenuto su un piano di immaginazione.
Tra l'altro gli ultimi riscontri invece sono stati neutri o negativi
Sul piano medico: Lei va da una psicologa per fare che tipo di terapia, e per quale tipo di diagnosi ?

Dr.Matteo Pacini
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Ho scritto che "potrei vincerlo e potrei superare anche gli esami del corso di laurea a cui mi iscriverei e prestare servizio in maniera impeccabile" perchè date le mie esperienze, quei pochi esami dati al DAMS (30, 30 e lode e 30) e il servizio da cameriere in cui mi è stato riconosciuto zelo nello svolgimento della mansione, mi avevano chiesto di fare il maitre, deduco di avere le caratteristiche per farlo e mi chiedevo cosa ostacoli la componente virtuosa della mia personalità.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Mi sembra sempre di più un autocompiacimento inutile, specie in un'ottica in cui comunque la sostanza è che se uno decide di fare qualcosa deve darsi da fare. Io mi riferivo comunque invece agli altri esiti non positivi che aveva elencato insieme a quelli positivi.
Dal fatto che faceva il cameriere senza problemi e da tre esami al DAMS deduce tutto quello che ha scritto, ma a che serve questa deduzione, no vedo il punto.

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"A parte che non so a chi questo potrebbe interessare, visto che stiamo parlando di qualcosa il cui fine ultimo è un impiego con retribuzione garantita, ma più che un'approccio concreto sembra qualcosa di incentrato sul giudizio di sé, mantenuto su un piano di immaginazione."

Sì, in effetti il senso che do all'iniziativa è diverso da quello che ha un approccio concreto. E' carico eticamente, quindi indubbiamente incentrato sul giudizio di sé. La cosa che mi preoccupa è che sia mantenuto su un piano di immaginazione. Riuscire a formarmi in quanto dipendente pubblico mi darebbe più certezze: quella di aver superato lo status di studente a 27 anni e di entrare in un processo di acquisizione di competenze funzionali allo svolgimento della professione nel settore in cui già opero (ciò è mantenuto su un piano di immaginazione come ha scritto), quella di star seguendo una strada virtuosa. Questi due elementi sono fondamentali per me perché il rischio che io cada in un circolo vizioso è molto probabile che ci sia.
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Vedo, non periodicamente, e mi consulto con uno psichiatra.
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Vedo, non periodicamente, uno psichiatra e mi ci consulto. Mi perdoni l'errore nella formulazione della frase.
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Dal fatto che faceva il cameriere senza problemi e da tre esami al DAMS deduce tutto quello che ha scritto, ma a che serve questa deduzione, no vedo il punto.

Serve a capire la fonte della motivazione che mi ha spinto a dedicarmi a quei tre esami e che mi ha fatto svolgere la mansione di cameriere con zelo per poter rinnestare il circolo virtuoso che ha consentito questo.
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"ma più che un'approccio concreto sembra qualcosa di incentrato sul giudizio di sé".
E' incentrato sul giudizio di sé dati i dubbi che ho circa la mia condotta e il rendimento sul lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Però questi dubbi non sembrano tutti declinati in senso dubbioso, cioè se è in grado, ma a tratti sembrano risolti con una visione ottimistica a livello di pura proiezione. Era questo l'aspetto non lineare rispetto all'idea di una persona depressa e dubbiosa.

Quindi questi professionisti che vede che le dicono: ha una diagnosi ? Le propongono delle cure ?

Dr.Matteo Pacini
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Assumo clopixol, resilient e fluvoxamina.
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Attivo dal 2015 al 2023
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Dal fatto che faceva il cameriere senza problemi e da tre esami al DAMS deduce tutto quello che ha scritto, ma a che serve questa deduzione, no vedo il punto.

Oltre al fatto che psicologicamente serve a crearmi una sicurezza per la riuscita del progetto di studio-lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Si direbbe quindi una cura per un disturbo bipolare, o qualcosa di similare, dal tipo di medicine.

Dr.Matteo Pacini
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