Stress da amministratore di sostegno
Sono un'ex insegnante di 73 anni, pienamente capace di intendere e di volere, completamente autonoma e colma di interessi.
Oltre ad aver insegnato per numerosi anni nella Scuola Media inferiore, ho sempre collaborato, fin dal momento successivo alla laurea, con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nell'ambito della geografia.
Prima di morire, mio papà ha inglobato tutti i miei risparmi a una somma di denaro, di cui non mai conosciuto la consistenza, lasciata da lui.
Purtroppo, ho dovuto provvedere alla ristrutturazione completa, mobili compresi, del quadrilocale familiare.
Questo, mi ha provocato il lento dileguamento del patrimonio.
Ora, mio fratello va sostenendo che avrei sperperato un quarto del patrimonio in volumi, cosa che non corrisponde minimamente alla realtà.
A Marzo dello scorso anno e a mia insaputa, mio fratello si è recato al servizio anziani della città, per farmi nominare un Amministratore di Sostegno.
Me l'ha taciuto per almeno due mesi.
Purtroppo, il 21 Dicembre mi è stato nominato un Amministratore di Sostegno.
Notare che ero reduce da una sincope, dovuta a fibrillazione atriale, che mi ha provocato la frattura della parte destra del cranio e una lieve emorragia subdurale verso la tempia sinistra.
Poco prima dell'udienza avevo avuto due forti episodi di fibrillazione atriale.
Il cardiologo mi aveva prescritto almeno 20 giorni di riposo assoluto e aveva steso una dettagliata relazione.
Ma l'assistente sociale ha consegnato appena un foglio generico stilato dal mio medico di base, tralasciando quello che era fondamentale.
Così il Giudice ha interpretato la questione come un mio rifiuto e non mi ha nemmeno ascoltata.
Da allora, ho incominciaato a ingrassare, sicuramente per l'eccessivo stress che sto accumulando da mesi, confermato anche dai due cardiologi.
Mio fratello non ammette che la figura dell'Amministratore di Sostegno sia motivo di stress.
E' vero che, percependo soltanto 700 euro al mese, ha dovuto aiutarmi economicamente in varie occasioni, ma conserva tutti gli scontrini, compresi quelli riguardanti spese minime.
Gli ho fatto presente che non reggerei di fronte a un Amministratore di Sostegno, che mi toglie completamente la mia libertà personale e i miei diritti umani.
Ho aggiuntoche, piuttosto che andare avanti a furia di privazioni, preferirei togliermi la vita con una forte dose di tranquillanti.
Ma è rimasto insensibile anche di fronte a questo.
Secondo lui, dall'università avrei avuto solo insoddisfazioni, concorso superato brillantemente compreso.
Sin dal mio primo scritto, non ha voluto nemmeno guardare la copertina, dicendo: Non mi interessa!.
Com'è possibile indurre mio fratello a rinunciare alla nomina dell'Amministratore di Sostegno, se mi volesse un minimo di bene.
Cosa me ne importa delle spese che ha sostenuto per me, suffragate dagli scontrini, se mi ha fatto il peggiore dei mali e per giunta agendo con i sotterfugi?
Aiutatemi, per favore.
Grazie.
La domanda che fa quale è ? La ragione è poco chiara. Lei dice di aver ricevuto un'eredità che ha esaurito per ristrutturare un appartamento, poi che avrebbe consumato solo un quarto e in altro modo...anche qui non torna il discorso, e comunque spendere un'eredità senza accertarsi di quanto sia per una ristrutturazione non mi pare un comportamento molto razionale.
Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Innanzitutto, la ringrazio tanto della sua celere risposta.
Preciso che, per motivi di eccessiva lunghezza del testo, ho dovuto tagliare anche aspetti di fondamentale importanza.
L'Amministratore di Sostegno è stato nominato, ma è stato momentaneamente sospeso, in quanto il Giudice non mi ascoltata, come mio diritto, e sono in attesa di una nuova udienza.
No, mio fratello non è l'Amministratore di Sostegno, a causa di preesistenti dissidi familiari.
Non sono stata chiara sul problema dell'eredità.
Intanto, il quadrilocale familiare mi è stato donato da mio papà e non ho potuto venderlo per 20 anni, con notevole diiminuzione di prezzo.
Chiaramente, non ho speso tutto il patrimonio nella ristrutturazione, ma anche in cibo, farmaci, vestiario, prodotti per l'igiene personale e per quella della casa.
Qualcosa ho speso anche in libri, ma, potendo richiedere copie saggio alle varie case editrici, il costo è stato minimo.
Ben lontano da una cifra corrispondente a un quarto di quanto guadagnato da me e da quanto ricevuto da mio padre.
Il guaio è che mio fratello, il quale odia la lettura, senza avere alcun riscontro preciso, non smette di accusarmi di aver dissipato buona parte del patrimonio in libri e per di più, mettendo al corrente di ciò parenti, amici e conoscenti.
La sua è una fissazione ancestrale, al punto che si è sempre rifiutato di guardare, girando le spalle, nemmeno la copertina di un mio contributo o di un libro, gettando con violenza per terra fotocopie che mi ero premurata di fargli, in occasione di una sua visita guidata.
Gli avevo fatto omaggio del mio secondo libro, con tanto di dedica e, dopo circa un anno, gli ho chiesto di farmi un elenco dei principali autori che avevo citato, visto che non aveva mai espresso un suo parere.
E' riuscito a ricordare sarcasticamente solo quello che introduceva il volume, praticamente intonso, tanto che me l'ha riconsegnato.
Tutti i miei colleghi sanno che è morso dall'invidia verso di me e lui stesso mi ha svelato che l'avvio della pratica per la nomina di un Amministratore di Sostegno era legata a non farmi pubblicare più.
Basta vedere i termini scurrili che usa verso i miei colleghi universitari.
Ancora grazie.
Io, come donna, sono stata costretta a dimettermi con notevole anticipo dalla scuola, per assistere i miei genitori, e a prelevare sempre da quella fonte.
Ho perso milioni di stipendio, perché ero arrivata, con corsi di aggiornamento che duravano fino a mezzanotte, al penultimo gradone e sarei giunta al massimo.
Anche la collaborazione con l'università ho dovuto lasciare per un lungo periodo, perché dovevo rincasare non più tardi delle 16.00, quando i colleghi iniziavano a lavorare, per gestire i miei genitori e perdendo anche quello che mi passava l'ateneo, principalmente come professore a contratto e come laboratorista alla Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario, ma pure sotto forma di finanziamenti per le pubblicazioni.
Mio fratello, invece, è stato risparmiato da tutto ciò, perché, secondo la mamma, lavorava in banca e a Milano e, quindi, non poteva assentarsi.
Era giusto che mi assentassi io, lasciando le classi nelle mani delle bidelle e sotto mia responsabilità.
Più volte, avevo fatto presente a mia mamma, ex insegnante anche lei, che il mio lavoro era più delicato rispetto a quello di mio fratello, avendo a che fare con materiale umano.
Ma non c'è stato niente da fare.
L'unica cosa che mio fratello faceva, a quel tempo, transitare sul mio conto era l'indennità di accompagnamento di mia mamma, che mi spettava per forza, non essendoci ancora alcun badante.
Papà morì prima di percepirla.
Ecco la ragione del dileguarsi, non certo totale, del mio patrimonio.
L'acquisto di libri ha inciso minimamente.
E, per tutto quello che ho fatto verso i miei genitori non ho ricevuto nemmeno un grazie da mio fratello.
Le basti che ero costretta ad alzarmi quasi ogni notte, per accompagnarli al pronto soccorso, oltre a essere oberata di altre incombenze infermieristiche che non spettavano di certo a me.
Grazie dell'attenzione.
Deve sapere che, essendo stata costretta, quale unica donna, a dimettermi dall'insegnamento con 11 anni di anticipo, ho perso milioni di lire dalla scuola, oltre a quello che ricavavo dall'università, come docente e sotto forma di finanziamenti vari.
Ero costretta a vivere con 450 euro dell'indennità di accompagnamento della mamma, che per la metà spettavano legalmente a me e che mio fratello faceva transitare sul mio conto.
Una cifra appena sufficiente a pensare al cibo e a poco di più.
Per il resto, non potevo far altro che attingere dal patrimonio.
In famiglia vigeva una mentalità maschilista e io sono stata penalizzata.
Diverse mie amiche mi avevano consigliata di chiedere ai miei una piccola somma al mese, dati i pesanti compiti che dovevo eseguire e alle rinunce economiche che avevo dovuto subire.
Ma non l'ho fatto e mi sono giocata.
Altro che acquistare libri!
Questa è una fissazione di mio fratello, basata su puri pregiudizi.
Mi auguro di essere stata chiara.
Grazie.
Che diagnosi le è stata riconosciuta ?
Dr.Matteo Pacini
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Ma ce la faccio.
Tra me e mio fratello non abbiamo alcun bene in comune e non comprendo la sua intrusione nelle mie faccende finanziarie, se non per nominarmi un Amministraziore di Sostegno, al fine di farmi controllare eventuali e molto diradate (viste le mie attuali disponiblilità finanziarie) uscite in libri.
Come le ho scritto, desidera che io non pubblichi mai più, perché, come i miei colleghi osservano, è morso dall'invidia che io, a differenza di lui, mi sia realizzata in qualche modo.
Non mi è stata riconosciuta alcuna diagnosi particolare.
Per formulare qualcosa, le assistenti sociali della mia città sono andate a ripescare una relazione del CPS risalente a circa 15 anni fa.
Notare che nessuno psichiatra mi ha mai visitata presso la struttura, né ha avuto un colloquio con me, limitandosi a prescrivermi un farmaco molto costoso e di cui non ricordo il nome, suggeritomi da un neurologo ai tempi in cui ho sofferto di una forma di anoressia restrittiva, presto rientrata, dovuta al fatto di dimostrare ai badanti che a casa nostra non eravamo abituati a riempire i piatti di insalata russa e del più pregiato salame, come facevano loro a spese nostre.
A un certo punto, le assistenti sociali hanno integrato il tutto affermando che avrei manie di persecuzione verso mio fratello, mentre chi mi conosce sa che è il perfetto contrario, tanto che lo psicologo che mi ha brevemente seguita durante il periodo dell'anoressia, avendo avuto un colloquio con mio fratello che intralciava le sedute, riguardo a certi comportamenti verso di me lo ha definito un sadico.
Altro non hanno potuto dire, perché, per fortuna, non soffro di alcun disturbo psichico.
Il Giudice, che non mi ha mai ascoltata, nell'udienza alla quale non ho potuto essere presente per via di forti episodi di fibrillazione atriale necessari di assoluto riposo, ha ritenuto quella relazione eccessivamente datata e superata, ma mio fratello, per demolirmi e per giungere al suo obiettivo ha detto: E' sempre così .
Mentre non è affatto vero.
E' certo che la fibrillazione atriale sia un problema psichico e ha avuto la spudoratezza di contestare la diagnosi del cardiologo, e insiste che anche scrivere è un problema psichico.
Deve sapere, Dottore, che, fra l'altro, da oltre 25 anni a questa parte, crede che io appartenga a qualche setta, quando me ne guardo bene, e mi tormenta in vari modi, ad esempio inviandomi liste di siti satanici.
Un'altra volta, ad esempio, ho avuto una lesione da grattamento alla vulva e il ginecologo, per prudenza, ha preferito farmi una biopsia.
Ebbene, mio fratello voleva entrare a tutti i costi nell'ambulatorio, per scoprire la mia intimità , convinto che avessi preso l'HIV dal mio vecchio relatore, una persona integra e quasi rozza, con tre figlie della mia età, facendo l'amore con lui all'università.
Come abbia potuto pensare una cosa simile di una sorella che non ha mai dato peso a certe cose, preferendo conciliare scuola e università e tralasciando una famiglia, per di più privata della verginità, con tanto di dichiarazione da parte di un ginecologo, a 45 anni, in occasione di un raschiamento, proprio non riesco a capirlo.
ma avrei altro da raccontarle.
Grazie e scusi.
Mancano completamente i dettagli di ciò che è la diagnosi fatta dal cps, e quella confermata adesso per esempio.
Dr.Matteo Pacini
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Tanto più che la mia cartella clinica non si trova, in quanto andata al macero durante l’alluvione del fiume del 2015.
Del resto, frequentavo il CPS molto di rado, per farmi prescrivere velocemente il farmaco utile a far aumentare l’appetito, all’epoca dell’anoressia restrittiva.
Nessuno mi ha mai visitata e nessuno ha mai avuto un colloquio con me, né tantomeno questo è stato fatto in occasione della relazione a cui mi riferisco.
Ciò mi sembra una grave scorrettezza, tanto più che il Giudice non mi ha mai ascoltata.
Fra il 2009 e il 2011, mi ero recata, per un tempo limitato, da due specialisti privati, che, a un certo punto, accertato che la mia anoressia era una mia scelta, mi avevano detto che era perfettamente inutile recarsi da loro, ma che l’importante era riprendere a mangiare.
Cosa che ho fatto immediatamente, senza altre ricadute.
Dopo le dimissioni dall’ospedale, sono stata affiancata da una Signora che mi faceva da badante e che provvedeva a tenere in ordine la casa.
Nei giorni immediatamente successivi al mio ritorno, si è presentata al mio domicilio un’assistente sociale del servizio anziani della città in cui mi ero trasferita da poco.
Nella sua relazione, ha scritto che non riuscivo a gestire il bilocale da sola, quando mi era stato prescritto assoluto riposo e quando ero aiutata dalla badante, oltre che da una colf inviatami senza nulla pretendere da una mia amica che abita nelle vicinanze.
Pur preannunciandosi, veniva a farmi visita nelle ore più impensate, come il mattino presto o nel momento del riposo pomeridiano, impedendo, oltretutto, il mio recupero fisico.
Scendevo in fretta dal letto, ancora in pigiama coperto da una vestaglia da camera e barcollante, al punto che mi aiutavo a deambulare con un vecchio bastone della mamma.
L’assistente sociale ha scritto che ero trascurata, ma non poteva essere altrimenti.
Normalmente ci tengo molto alla cura della mia persona e a indossare abiti eleganti, anche perché, fin dal momento immediatamente successivo alla laurea, sia pure con una certa ansia, sono stata costretta a salire sul palco e ad esporre al microfono e a un pubblico di 800 persone le mie relazioni.
Alla sera, seguivano cene sociali nei ristoranti più rinomati e tipici della varie località, per cui, secondo l’etichetta, sceglievo per l’occasione un abbigliamento sobrio, ma adatto all’occasione.
Peccato che non possa inviarle alcune mie fotografie.
Altro elemento di trascuratezza erano i miei capelli quasi tutti bianchi, che normalmente tingo con frequenza, cosa che in quel periodo ero costretta a tralasciare.
Fra l’altro l’assistente sociale ha avuto il coraggio di evidenziare, nella sua relazione, che avevo subito un trauma cranico.
Come fosse stata colpa mia!
Ha anche evidenziato che mi sono rifiutata di accettare un altro tipo di aiuto da parte loro, e cioè la consegna di pasti a domicilio del Comune.
A parte il fatto che amo cucinare e prepararmi gustosi manicaretti, non comprendo perché avrei dovuto accettare cibi non adatti alla mia dieta personalizzata, appositamente studiata per chi soffre di problemi cardiaci.
Devo evitare i cibi unti e salati, come quelli portati dal Comune, dove spesso compaiono lasagne, insaccatti o minestirne di dado troppo saporite.
Quanto alla frutta, si trattava quasi sempre di mele o pere, che non posso masticare, dato che ho da poco estirpato tutti i denti, in attesa di una protesi.
Non sono certo il tipo che non ammette i propri disturbi.
Sono fin troppo critica verso me stessa, sono fin troppo conscia dei miei problemi e non ho mai manifestato manie di molestie o vessazioni da parte di altri, a meno che non si trattasse di fatti oggettivi.
Chi conosce mio fratello, lo psicologo in prima linea, sa bene come si sia comportato nei miei riguardi e quali scurrili insulti gratuiti riceva tuttora da lui.
Del resto, deve sapere che, in occasione della visita militare, è stato ricoverato per 15 giorni al neurologico di Baggio e dimesso con anticipo grazie alle conoscenze di mio papà.
Un ufficiale medico si era fatto promettere dalla mamma che avrebbe provveduto a farlo curare, ma lei, ritenendolo perfetto, a parte un Ansiolin somministrato il giorno dopo, non lo ha fatto visitare da nessuno specialista.
E, ora, che è invecchiato e peggiorato, sono io a pagarne le conseguenze.
Ma le assistenti sociali e il Giudice avrebbero dovuto sapere con chi parlavano.
Grazie.
Manca una relazione attuale del CPS, stesa soltanto in base a una diagnosi effettuata almeno 11 anni fa e della quale il Giudice non voleva tener conto, in quanto troppo lontana nel tempo.
Allora, soffrivo di anoressia restrittiva, ma ora sono totalmente diversa.
Inoltre, le ripeto, con i medici di una volta ho avuto rapporti molto saltuari, basati solo sulla prescrizione affrettata di un farmaco.
Nessuno mi ha mai visitata e nessuno ha mai avuto un colloquio con me.
Il mio medico di base si chiede come abbiano fatto anche loro a redigere una relazione, peraltro andata perduta, in occasione di un'alluvione del fiume, se i rapporti erano così fugaci.
Grazie.
Avevo ragazzini con turbe psichiche di vario tipo, compreso un alunno schizofrenico, che sono riuscita a recuperare, almeno in parte, aggrappandomi al pianoforte, lo strumento che suono da quando avevo 4 anni, avendo nel DNA la passione per la musica, In quanto mia mamma era diplomata in pianoforte al Conservatorio.
Gli avevo insegnato dei facili brani che suonava con me a quattro mani, riuscendo a leggere persino le note, senza andare ad orecchio, com'era propenso a fare.
Da ciò, era partito, per volontà della Preside, anche lei pianista, un Laboratorio di Musica tenuto da me, nel quale i ragazzini diversamente abili non solo suonavano strumenti vari, ma nel quale si davano anche al ballo, che favoriva la psicomotricità.
Con loro ho instaurato ottime relazioni interpersonali, al punto che molti si ricordano ancora adesso di me.
Normalmente, vi è uno scambio di opinioni con diversi specialisti della stessa branca, quello che, nel mio caso, non è avvenuto affatto.
Mi piacerebbe che qualche altro suo collega si confrontasse con me ed esprimesse la sua opinione, per ottenere punti di vista differenti.
Grazie della sua attenzione.
Io però intendevo dire che negli atti in cui si nomina l'Amministratore, e che Lei può leggere, ci deve essere scritto qualcosa di relativo alla sua condizione psichica, che ovviamente non può riguardare l'anoressia, ma i comportamenti che si ritengono fuori controllo nella gestione dei soldi e dei beni.
Lì non può non esserci scritto niente, o un giudizio di merito sul tipo di spese, ma deve esserci un giudizio medico. Il provvedimento in questione nasce per tutelare Lei, quindi il vantaggio che altri ne possono trarre è solo indiretto se le sue spese sono giustificate o non mettono a rischio la sua sopravvivenza.
Quindi consulti meglio i documenti e ci saprà eventualmente dire.
Dr.Matteo Pacini
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Il Decreto di nomina dell'Amministratore di Sostegno, non fa alcun riferimento a comportamenti ritenuti fuori controllo nella gestione di soldi e di beni e accenna appena ai tre finanziamenti che sono stata costretta ad accendere simultaneamente, per le ragioni che le ho spiegato.
Del resto, so gestire il denaro, vivo dignitosamente e i finanziamenti stanno per scadere.
nel decreto di nomina dell'Amministaziore di Sostegno, non compare alcun giudizio medico, tantomeno recente, perché, dopo aver attraversato un periodo difficile, contrassegnato da una menopausa artificiale e precoce, dalle dimissioni dalla scuola e dalla morte dei miei genitori, assorbita dai mille interessi che coltivo e che svagano la mia mente, non ho avuto più bisogno, da 11 anni a questa parte, di nessuno specialista.
A questo proposito, da alcuni anni mio fratello non fa che ripetermi, certamente influenzato dalla televisione, che soffro di disturbo bipolare e che ho manie di grandezza, quando mi sono sempre sottovalutata.
Oggi, stanca delle sue affermazioni, ho telefonato all'ultimo specialista, che mi ha fatto sospendere gli appuntamenti con lui, sempre più dilatati, e i farmaci che mi prescriveva dal lontano 2011.
Gli ho chiesto se lui riteneva che soffrissi di bipolarismo e mi ha consigliato di non dar retta a mio fratello, che è un incompetente e che fa di tutto per demolirmi, suggerendomi di rispondergli con l'indifferenza, che, in questi casi, è il migliore stratagemma.
Ha aggiunto di farlo parlare ad alta voce, con il pretesto che non sento bene, di maniera che tutti si accorgano di che tipo è.
Mi stima molto e mi ha detto, come già affermato quando mi recavo da lui, che io sono un'intellettuale e che mio fratello è un rozzo.
Alcuni anni fa, tratteneva una parte dell'eredità lasciata a me da mia mamma affinché provvedessi alla bonifica dentaria, con la scusa che, ormai ero vecchia per sottopormi a certi interventi.
L'ho riferito allo psicologo, con il quale sono sempre stata in contatto, ed ecco la risposta:
Lui ha capito che lei ha bisogno di quei soldi e fa il sadico con lei, lei continua ad illudersi di essere aiutata e poi, di conseguenza le monta una rabbia e un risentimento feroce che non fa che dare godimento estremo a suo fratello.
Così lui ottiene una vittoria su di lei, non potendo accettare che lei ha un alto profilo intellettuale .
come posso sopportare un fratello del genere'
Grazie, ma questa è la verità.
Credo che nel suo racconto manchino degli elementi sostanziali.
Dr.Matteo Pacini
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E' stato mio fratello a chiedere la nomina di un Amministratore si Sostegno esclusivamente affinché mon acquistassi pià nessun libro e perché la smettessi di pubblicare.
Nel mio racconto non manca nulla.
Come le ho detto ripetutamente, gli ultimi accertamenti sono avvenuti nel lontano 2011, tanto che il Giudice non voleva tenerne conto, perché sorpassati.
E' stato mio fratello a intervenire affermando: E' sempre così .
A questo punto il Giudice avrebbe fatto bene a chiedere una perizia, tanto più che non sapeva con chi parlava: uno psicopatico paranoico o psicopatico caratteriale.
Invece, senza avermi ascoltata com'era suo dovere, ha ritenuto la mia assenza un rifiuto e mi ha nominato, su quali elementi non lo so, un Amministratore di Sostegno.
Sono decisa a presentare, per le irregolarità presenti nella pratica, denuncia in Questura, soprattutto nei riguardi di mio fratello, che ha riferito di me cose non corrispondenti alla realtà.
Questo me l'ha consigliato l'Avvocato che mi segue, il quale ha affermato, come dice lei, che un Amministratore di Sostegno va nominato esclusivamente dietro visite mediche, non per sentito dire da altri, per di più in cobtrasto con me.
Carta canta .
Grazie.
Però l'Avvocato che ha come mai non ha chiesto una perizia su di Lei ?
Dr.Matteo Pacini
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Gli interessi non legittimi di mio fratello sono la volontà che non pubblichi mai più, perché morso dall'invidia, come a tutti risulta, psicologo compreso.
L'Avvocato è subentrato solo adesso, in quanto sto presentando denuncia dei fatti e, inoltre, mi ha detto che, in assenza di disturbi psichici attuali, non è proprio il caso di sottopormi a visita psichiatrica e che una perizia è richiesta in casi gravi, che, per fortuna, non mi riguardano affatto.
Come mi ero recata dallo psichiatra quando soffrivo di lieve depressione, dovuta alla menopausa artificiale e precoce, alle dimissioni dalla scuola e alla morte o alla grave malattia dei miei genitori, se avessi accusato qualcosa, ci sarei andata anche ora, ma non avrei niente da esporgli circa il mio stato psichico e ne sono ben conscia.
Piuttosto, secondo l'Avvocato, sarebbe da sottoporre a perizia psichiatrica mio fratello, che, come le ho scritto, soffre di sadismo verso di me e di psicosi paranoica.
E' lui da valutare, perché le sue affermazioni, di fronte a una malattia mentale conclamata, non hanno alcun senso.
Deve pensare che, quando conciliavo scuola e università, non faceva altro che ripetermi che , nei riguardi della geografia, ero una cornice vuota , mentre non solo scrivevo ma venivo chiamata dai vari atenei, anche distanti da dove abitavo, per conferenze a insegnanti degli istituti di ogni ordine e grado.
A quei tempi, mi recavo da un medico che si occupava, oltre che di disturbi neurologici, pure di medicina dello sport.
Ricordo, came fosse adesso, che mi disegnò uno schizzo sulla scrifania, nel quale intendeva dimostrarmi che apprezzamenti come quello sopra riportato erano dettati dall'invidia.
Grazie.
Anche quel che riferisce della linea dell'Avvocato non mi risulta chiaro.
Dr.Matteo Pacini
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Ho piena coscienza critica di un'eventuale malattia e, quando mi sono recata da uno psichiatra, è stata una mia libera scelta.
Del resto, nelle lettera di dimissioni dopo la sincope, i neurochirurghi hanno scritto che, nonostante tutto, soni una persona tranquilla, lucida collaboratisa e mi hanno prescritto appena 8 gocce di EN due volte al giorno, per non più di un mese.
Quanto al parere dell'Avvocato che mi segue attualmente, mi è stato confermato anche da parenti, amici ed ex alunni diventati affermati Avvocati.
Una perizia psichiatrica, a perte il fatto che doveva essere il Giudice a richiederla, viene generalmente effettuata raletivamente a situazioni gravi e questo non è il mio caso.
Peccato che siamo lontani.
Prima di mettere in dubbio la veridicità di ciò che le ho scritto sarebbe opportuno che lei potesse conoscere sia me che mio fratello, per esprimere una diagnosi obiettiva.
Grazie.
Da parte sua, per ben due volte mi ha scritto che, in base alla sua esperienza, esistono racconti di pazienti che non corrispondono affatto alla realtà dei fatti, la quale sarebbe totalmente diversa.
A che cosa allude, in questo caso, nei miei riguardi?
Grazie dell'attenzione.
Sfogli le pagine di Internet, di Google Scholar Citation, di academia.edu, di Reserchgate, tanto per fare alcuni esempi, e vedrà quante volte compare il mio nominativo.
L'ultimo specialista che mi ha vista, nel 2011, al quale ho telefonato, mi apprezza e mi ha detto che sono un'intellettuale, aggiungendo che ho un eloquio facile.
Grazie.
Comunque non ho capito, se Lei scrive per avere commenti bene, altrimenti si astenga.
Dr.Matteo Pacini
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Quanto al secondo, il neurologo/psichiatra mi ha sempre stimata per le mie pubblicazioni fin da quando mi recavo da lui, nel lontano 2011.
Non mi sono per nulla mai compiaciuta con lui, data la mia modestia.
lo ha scoperto per caso, leggendo recensioni positive sui mie libri in riviste varie.
Quanto al terzo, certo che desidero commenti obiettivi, ma la storia circa la nomina dell'Amministratore di Sostegno sarebbe troppo lunga da spiegare in questa sede, non essendo esente da numerose irregolarità, prima fra tutte il fatto che non sono stata mai ascoltata, assumendo come pretesto il fatto che non ero presente all'udienza del 21 Dicembre scorso, mentre avevo consegnato all'assistente sociale tutta la documentazione sulla fibrillazione atriale del cardiologo, che mi obbligava ad almeno 20 giorni di riposo assoluto.
Quello che ho scritto è quanto è emerso dalla lettura del mio fascicolo personale.
Ma, come le ho precisato in un'altra e-mail, una consulenza a distanza, pur ammettendo le sue competenze e la sua pazienza, non credo possa condurre a buoni frutti.
A mio parere, occorre una visita vis à vis, soprattutto nei casi in cui ci siano molti aspetti da chiarire, ma sono stata spinta a seguire questa strada da una mia amica.
Giovedì scorso, per due giorni consecutivi, mi sono recata dallo psichiatra che mi aveva vista l'ultima volta, come le ho detto nel 2011, e si è meravigliato che mi sia stato nominato un Amministratore di Sostegno senza che, sulla base delle sua diagnosi, fondata anche sulla somministrazione di batterie di test, senza che soffra di alcun disturbo psichiatrico.
Grazie.
In questo modo, ha potuto leggere tutto quello che era scritto.
E' giunto alla conclusione che la relazione del CPS, stesa senza che la struttura possieda la mia cartella clinica risalente agli anni 2009/2011, perché andata al macero nell'alluvione del fiume del 2015, è qualcosa di sorpassato, legato ai lievi disturbi psichici seguiti all'isterectomia totale, alla morte dei miei genitori e alle dimissioni dalla scuola, mentre attualmente non presento nulla sotto questo aspetto.
Ha aggiunto che la nomina dell'Amministratore di Sostegno doveva tener conto della situazione di adesso e che, sotto questo punto di vista, il Giudice si sia dimostrato superficiale.
Grazie.
Già allora, mi aveva definita un'intellettuale, mentre a mio fratello aveva dato del rozzo.
Non è vero che sono in contraddizione con quanto le ho riferito sopra.
Infatti - e lo affermato anche lui - non c'è alcun motivo di natura pschica che abbia indotto mio fratello a farmi nominare, a mia insaputa, un Amministratore di Sostegno.
Come le ho scritto in precedenza, la ragione sta nell'obbligarmi a non pubblicare più e a non acquistare più nemmeno un libro.
E' corroso dall'invidia e continua a insultare con termini scurrili i miei colleghi.
Questa è la verità.
Grazie.
Il ricorso non l'ha steso mio fratello, non avendo le competenze per farlo, ma si è fatto aiutare dal servizio anziani.
Data la sua ostinazione e non avendo niente da dire sulle mie condizioni psichiche attuali, perché, come le ho scritto sono perfette, anche in base alla diagnosi effettuata Giovedì scorso dall'ultimo specialista, per forza di cose hanno dovuto appellarsi al passato, senza tener conto che, trattandosi di lievi problemi superati da tempo, nemmeno il Giudice era propenso a tenerne conto.
Se non fosse stato per mio fratello, il quale, sebbene non abitiamo sa oltre 20 anni sotto lo stesso tetto, e conoscendomi ormai molto superficialmente, ha commentato: E' sempre così .
Infatti, vedeva il suo scopo svanire.
Poi, Lei si reca da uno psichiatra ogni tanto per... ?
La diagnosi vale se positiva, non esiste una diagnosi negativa nella maggior parte dei casi. Trattandosi in gran parte di sintomi, se uno è interessato a non farli risultare è sufficiente che non li riferisca, per cui sarebbe inutile se un perito si basasse su una diagnosi di parte fatta subito prima, è scontato cosa riporta.
"si è meravigliato che mi sia stato nominato un Amministratore di Sostegno senza che, sulla base delle sua diagnosi, fondata anche sulla somministrazione di batterie di test, senza che soffra di alcun disturbo psichiatrico."
Anche io me ne meraviglio, e infatti di solito non è questo che risulta nelle carte dei procedimenti.
"Ma, come le ho precisato in un'altra e-mail, una consulenza a distanza, pur ammettendo le sue competenze e la sua pazienza, non credo possa condurre a buoni frutti."
Quale mail scusi ? Ma Lei mi sta scrivendo sia qui che in privato per fare quale gioco ? Io non ricordo di alcuna mail su questo argomento. E di non aver mai dato risposte su consulenze online.
O precisa o qui faccio verificare le informazioni dallo staff per capire chi è Lei e che cosa sta cercando di fare.
Dr.Matteo Pacini
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Sono da 11 anni che non ci vado più, perché non ne ho assolutamente bisogno.
Inoltre, le volevo precisare che io le ho scritto solo su Medicitalia e mai in privato.
Se non so nemmeno dove riceve!
Qualcuno, allora, mi ha rubato la password.
Del resto, per principio, non mi permetterei mai di disturbare un professionista come lei con e-mail.
D'altronde, la sua e-mail non la conosco affatto.
Sicuramente, mi sono spiegata male, intendendo per e-mail le mie repliche su Medicitalia, e la prego di scusarmi tanto per non aver utilizzato il termine esatto.
Meglio che tronchiamo qui.
Già, in un consulto a distanza non si riescono a capire le cose.
Grazie.
In che modo, poi, se non figurano da nessuna parte.
Ero amica d'infanzia del rimpianto Dottor Giovanni Migliaccio, ma nemmeno con lui mi sono sentita per e-mail, quando, alcuni anni fa, ebbi un Herpes Zoster al VII nervo cranico, che mi provocò temporaneamente una paralisi facciale sinistra.
Figurarsi se andavo a disturbare una persona rispettabile come lei!
Guardando sopra alla mia risposta, mi sono accorta che si chiama Replica , che io ho erroneamente inteso come e-mail.
Mi scusi di nuovo.
Tante grazie per la sua pazienza e disponibilità.
Il motivo è stato questo.
Dopo l'intervento di isterectomia totale, una mia anziana condomina, che aveva subito la stessa operazione, non faceva che dirmi: Vedrai come ingrasserai! Vedrai come ingrasserai! Vedrai come ingrasserai! .
Se l'avesse saputo mia mamma, della quale era amica, guai!
Nel timore di ingrassare davvero, dato che nell'adolescenza sia io che mio fratello eravamo decisamente sovrappeso, mi sono messa a mangiare sempre meno.
Ma non mi sono mai messa le dita in gola per provocare il vomito e non ho mai preso lassativi, né, tantomeno, diuretici.
E' stata proprio una lieve forma di anoressia restrittiva, che si è risolta in breve tempo, in confronto ai disturbi dell'alimentazione di alcune persone, anche in là con gli anni, che io ho studiato sotto il profilo geografico e relativamente alla mia città di residenza, in un mio contributo.
Grazie.
l'argomento non può essere che siccome uno è un professionista o uno scienziato, allora non può avere niente di psichiatrico. Può averlo chiunque.
Per quanto riguarda il procedimento di AdS, sarebbe il primo caso in cui mi imbatto nel quale si è nominata un'amministrazione di sostegno senza visitare la persona, con ciò non potendo ascrivere in maniera attuale le eventuali anomalie nella gestione del denaro a sindromi psichiatriche.
Dr.Matteo Pacini
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Anche una mia amica Avvocato mi aveva detto che, prima di nominare un Amministratore di Sostegno, il beneficiario dev'essere sottoposto a una visita psichiatrica, anche perché i finanziamenti accesi in contemporanea erano una necessità. Non avevo un letto dove dormire, non avevo un tavolo, non avevo una sedia e, ancora oggi, non ho uno specchio, la cucina proviene da una discarica, è tutta rotta e i tubi mi allagano la casa.
Il neurologo/psichiatra a cui mi sono rivolta la scorsa settimana ha asserito che questa spesa era necessaria e che non ha niente a che vedere con problemi psichiatrici. Quindi, su questa base, non poteva essere nominato un Amministratore di Sostegno.
Ma l'intento di mio fratello, corroso dall'invidia, era quello che non pubblicassi più e (mi scusi) dà dei farabutti , dei luridi , delle canaglie , dei porconi a chi mi ha sollecitata a farlo.
Da emerito incompetente, non fa che dirmi che soffro di bipolarismo, quando non mi è mai stata fatta una diagnosi del genere e sotto l'influsso della televisione. Mi dice che sono disturbata e che ho manie di persecuzione verso di lui, mentre è il perfetto contrario. Lei non sa che cosa significa avere a che fare con uno squinternato, il quale è convinto che io sia stata indottrinata da qualcuno! Non ne posso più dei suoi insulti gratuiti e della sua mania delle sette, ormai trentennale.
Grazie e scusi il mio sfogo.
No, anche questo non è un argomento. Ci mancherebbe che chi ha delle psicosi ad esempio ne fosse consapevole e si recasse dallo specialista. Ma neanche per idea. Quindi quest'affermazione è decisamente ingenua e sostanzialmente sbagliata. No, uno che è molto critico con se stesso, se fosse ad esempio psicotico o in fase maniacale non se ne renderebbe conto.
La cosa che macroscopicamente non torna è di cosa possa essere invidioso suo fratello se Lei vive in una casa senza mobili. Inoltre, non è chiaro come faccia ad accendere finanziamenti se è in queste condizioni, non capisco come prevede di ripagarli. Se avesse avuto soldi, avrebbe comprato direttamente i mobili.
Ripeto, c'è qualcosa che non torna nel suo discorso, ma evidentemente sono io che lo trovo strano.
Dr.Matteo Pacini
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Le ripeto che non assolutamente niente, anche secondo la diagnosi dell'ultimo specialista.
Quanto ai finanziamenti, ho oltrepassato più della metà del dovuto e, inoltre, quello che percepisco attualmente è ciò che mi rimane una volta dedotti i finanziamenti, perché la mia pensione piena supera i 1400 euro.
Mio fratello - e gliel'ho già ripetuto mille volte - è invidioso delle mie pubblicazioni e delle mie soddisfazioni ottenute all'università.
Ma lei continua a non crederlo.
Le chiedo una cosa, però, Dottore.
Perché insiste insinuando che io avrei qualcosa di psichiatrico, senza avermi mai conosciuta?
Del resto, io ho i miei medici di fiducia e mi rivolgerei a loro, nel caso di bisogno.
Grazie.
Come fa a dirlo?
Me lo spieghi, per favore.
E, d'altro canto, interpreta a maniera sua il comportamento di mio fratello.
Non esiste soltanto il benessere materiale.
Del resto, i finanziamenti sono una cosa transitoria e si avviano verso la scadenza.
Esiste, ad esempio, il piacere di suonare il pianoforte, di scrivere poesie o, nel mio caso, di stendere contributi e libri di geografia.
Esiste, insomma, anche il benessere spirituale.
Comunque, se lei è convinto che sia una malata psichiatrica, senza nemmeno sapere chi sono, mi permetto di chiederle di non rispondermi più.
Tanto, arriva sempre alla stessa conclusione.
Grazie.
Eviti di diffamare chi ha preso anche del tempo per risponderle.
Il consulto si chiude qui.
Dr.Matteo Pacini
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