Dismissione da psicofarmaci
Gentili medici
Sono un insegnante e a causa di ripetuti attacchi di panico,ho assunto per parecchi anni,prima in forma saltuaria e poi , in forma continuativa(giornaliera),10 gocce di pasaden e 10 gocce di levopraid. Avendo deciso di non utilizzare piu' psicofarmaci,nel mese di novembre 2008, mi sono recato da un psichiatra della locale ulss 13 di mirano ve, il quale mi suggerito di assumere 10 gocce giornaliere di cYpralex per circa 6 mesi.L'assunzione di tale farmaco e la pratica yogica, hanno risolto in maniera soddisfacente il mio problema.
Circa un mese e mezzo fa',nell'imminenza della primavera, il mio psichiatra, per ovviare a qualche ricaduta , mi ha consigliato di riprendere il pasaden ma di diminuirlo in modo molto scalare e adesso sono in fase quasi totale di dismissione. In tale fase, e' possibile che si evidenziano(comunque in forma molto poco invasiva, saltuariamente e che riesco a controllare molto bene con la pratica dello yoga) i seguenti sintomi:
N° 1 attacco di panico(e' possibile che esso sia stato generato da iperventilazione durante la pratica dello yoga?)
2)stanchezza mentale(forse dovuto al termine del mio lavoro?)
3)malumore intermittente(malinconia)
4)piccole distrazioni o disattenzioni giornaliere e ricerca un po' maniacale per evitarle
5)leggera perdita dell'equilibrio
6)senzazione di ipoglicemia
7) qualche forma di nausea(leggera)
8) senzazione di tensione epigastrica(specialmente dopo l'attacco di panico)
9) ricerca costante di stimoli mentali(discutere di vari aspetti della vita e della cultura in generale)
10) forte senzazione di energia nervosa(no ansia e comunque molto raramente)
Ho verificato , tral'altro che, il pasaden ha perso del tutto le sue azioni terapeutiche principali(ansiolitiche e inducenti al sonno).
Nel ringraziarvi sentitamente e anticipatamente per le eventuali risposte, porgo i migliori saluti.
Sono un insegnante e a causa di ripetuti attacchi di panico,ho assunto per parecchi anni,prima in forma saltuaria e poi , in forma continuativa(giornaliera),10 gocce di pasaden e 10 gocce di levopraid. Avendo deciso di non utilizzare piu' psicofarmaci,nel mese di novembre 2008, mi sono recato da un psichiatra della locale ulss 13 di mirano ve, il quale mi suggerito di assumere 10 gocce giornaliere di cYpralex per circa 6 mesi.L'assunzione di tale farmaco e la pratica yogica, hanno risolto in maniera soddisfacente il mio problema.
Circa un mese e mezzo fa',nell'imminenza della primavera, il mio psichiatra, per ovviare a qualche ricaduta , mi ha consigliato di riprendere il pasaden ma di diminuirlo in modo molto scalare e adesso sono in fase quasi totale di dismissione. In tale fase, e' possibile che si evidenziano(comunque in forma molto poco invasiva, saltuariamente e che riesco a controllare molto bene con la pratica dello yoga) i seguenti sintomi:
N° 1 attacco di panico(e' possibile che esso sia stato generato da iperventilazione durante la pratica dello yoga?)
2)stanchezza mentale(forse dovuto al termine del mio lavoro?)
3)malumore intermittente(malinconia)
4)piccole distrazioni o disattenzioni giornaliere e ricerca un po' maniacale per evitarle
5)leggera perdita dell'equilibrio
6)senzazione di ipoglicemia
7) qualche forma di nausea(leggera)
8) senzazione di tensione epigastrica(specialmente dopo l'attacco di panico)
9) ricerca costante di stimoli mentali(discutere di vari aspetti della vita e della cultura in generale)
10) forte senzazione di energia nervosa(no ansia e comunque molto raramente)
Ho verificato , tral'altro che, il pasaden ha perso del tutto le sue azioni terapeutiche principali(ansiolitiche e inducenti al sonno).
Nel ringraziarvi sentitamente e anticipatamente per le eventuali risposte, porgo i migliori saluti.
[#1]
Gentile utente,
6 mesi non sono sufficienti a stabilizzare i risultati terapeutici per il disturbo da attacchi di panico. In questo modo lei si espone al rischio di ricadute, che non sarà certo il pasaden a poter scongiurare.
Cordiali saluti
6 mesi non sono sufficienti a stabilizzare i risultati terapeutici per il disturbo da attacchi di panico. In questo modo lei si espone al rischio di ricadute, che non sarà certo il pasaden a poter scongiurare.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile utente
c'è di più,nel suo caso,di disturbo d'attacco di panico;i sintomi che lei riferisce sono imputabili (oltre che al DAP)anche ad altri disturbi che richiedono una rivalutazione diagnostica e quindi uno specifico trattamento
c'è di più,nel suo caso,di disturbo d'attacco di panico;i sintomi che lei riferisce sono imputabili (oltre che al DAP)anche ad altri disturbi che richiedono una rivalutazione diagnostica e quindi uno specifico trattamento
Tommaso Vannucchi
[#3]
Gentile utente,
Ha iniziato una cura con un farmaco corretto per la diagnosi di disturbo di panico, ma dalla durata decisamente insufficiente per potersi aspettare risultati persistenti. In altre parole, la probabilità di ricaduta a breve termine è elevata.
Farmaci tipo il pasaden perdono dopo le prime settimane le loro proprietà, una delle ragioni per le quali non sono indicati come terapia continuativa in questi disturbi. Il fenomeno è legato allo svilupparsi di assuefazione, cosicché è necessario poi toglierli con gradualità, sotto guida medica.
La priorità in questo caso è reimpostare un corretto trattamento per il panico.
Mi sembra intenta al controllo delle sue funzioni corporee al di là della logica, fino a dettagli assurdi del tipo quella del punto 6 "sensazione di ipoglicemia". La glicemia si misura, non c'è nessuna sensazione di ipoglicemia. Termini come "energia nervosa" hanno poco senso, e anche il fatto che dica di non avere ansia, quando il suo disturbo è un disturbo di panico in fase di recidiva, francamente lascia stupiti, ma forse alcuni termini non hanno il significato che rivestono a livello tecnico.
Si consulti con lo psichiatra per reimpostare una cura per il panico.
Ha iniziato una cura con un farmaco corretto per la diagnosi di disturbo di panico, ma dalla durata decisamente insufficiente per potersi aspettare risultati persistenti. In altre parole, la probabilità di ricaduta a breve termine è elevata.
Farmaci tipo il pasaden perdono dopo le prime settimane le loro proprietà, una delle ragioni per le quali non sono indicati come terapia continuativa in questi disturbi. Il fenomeno è legato allo svilupparsi di assuefazione, cosicché è necessario poi toglierli con gradualità, sotto guida medica.
La priorità in questo caso è reimpostare un corretto trattamento per il panico.
Mi sembra intenta al controllo delle sue funzioni corporee al di là della logica, fino a dettagli assurdi del tipo quella del punto 6 "sensazione di ipoglicemia". La glicemia si misura, non c'è nessuna sensazione di ipoglicemia. Termini come "energia nervosa" hanno poco senso, e anche il fatto che dica di non avere ansia, quando il suo disturbo è un disturbo di panico in fase di recidiva, francamente lascia stupiti, ma forse alcuni termini non hanno il significato che rivestono a livello tecnico.
Si consulti con lo psichiatra per reimpostare una cura per il panico.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Utente
Grazie per le gentili e sollecite risposte, ma mi preme dire quanto segue:
- L'interruzione della cura non e' stata decisa sicuramente da me, ma dal psichiatra che mi ha prescritto l'antidepressivo e percio' se seguo le sue indicazioni e' perche', chiaramente mi fidavo e mi fido di lui , se no mi sarei rivolto ad altri !! -
- le senzazioni che ho descritto sono delle "senzazioni" e non ho affermato il contrario, (tra l'altro la mia glicemia e' a posto) e comunque non sono affatto ne' invadenti o eccessivamente fastidiose oppure non sempre si presentano (sia da sole che in gruppo)-
- Se avessi saputo prima che quello che vi ho descritto siano degli attacchi di panico in recidiva ,probabilmente avrei rimproverato il mio psichiatra invece di scrivere a Medicitalia e che comunque riferiro' anche a lui le vostre diagnosi. Grazie e a risentirci
- L'interruzione della cura non e' stata decisa sicuramente da me, ma dal psichiatra che mi ha prescritto l'antidepressivo e percio' se seguo le sue indicazioni e' perche', chiaramente mi fidavo e mi fido di lui , se no mi sarei rivolto ad altri !! -
- le senzazioni che ho descritto sono delle "senzazioni" e non ho affermato il contrario, (tra l'altro la mia glicemia e' a posto) e comunque non sono affatto ne' invadenti o eccessivamente fastidiose oppure non sempre si presentano (sia da sole che in gruppo)-
- Se avessi saputo prima che quello che vi ho descritto siano degli attacchi di panico in recidiva ,probabilmente avrei rimproverato il mio psichiatra invece di scrivere a Medicitalia e che comunque riferiro' anche a lui le vostre diagnosi. Grazie e a risentirci
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.9k visite dal 29/06/2009.
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