Derealizzazione ostinata
Buongiorno
ho quasi 44 anni e da ormai tantissimo tempo soffro di derealizzazione ossessiva e cioè che non si manifesta sporadicamente tramite "attacchi" ma che avverto 24ore su 24. Si manifestò per la prima volta tanti anni fa, nel 1991 con fasi altalenanti (in alcuni momenti, addirittura ore, era/è più sopportabile mentre in altri insostenibile). Magicamente scomparse per circa 3 anni, in corrispondenza ad un mio periodo psicologicamente ed affettivamente sereno per poi ricomparire, pesantissima, da ormai 2 anni.
In tutti questi anni ho consultato 2 psichiatri, i quali formularono appunto tale diagnosi, e ho assunto alcuni antidepressivi (citalopram, escitalopram, paroxetina, fluoxetina, assunta però per pochissimo per timore dei, seppur rari, effetti collaterali sull'apparato respiratorio dato che io, purtroppo, sono affetta da fibrosi cistica in forma media); tali farmaci non hanno però sortito alcun effetto sulla derealizzazione ma solo sugli attacchi di panico agorafobici di cui ho sofferto nei primi anni, prima e contemporaneamente alla derealizzazione (non riuscivo più ad uscire di casa, mi sentivo morire): gli attacchi di panico non li ho più da anni mentre la derealizzazione è rimasta, anzi, si è intensificata..
Ho letto online che non esiste una cura specifica contro la derealizzazione: è vero? Se si, cosa si può fare per cercare di risolvere o di rendere più mite tale problema? Io francamente non resisto più a percepire la mia vita come attraverso un vetro, come fossi in un mondo parallelo, de-emozionata, in preda solo ad un'ansia fortissima; mi sento come se un iper-io osservasse tutto ciò che faccio, come fossi un'attrice su un palcoscenico, non sono mai immersa in nulla di ciò che faccio ma mi sento perennemente distaccata e osservo gli eventi, conscia di "stare vivendo": sempre. Mai un lasciarsi assorbire dalle emozioni, dagli eventi, anche lo sfogliare una rivista, il leggere un libro è ormai impossibile perchè io sono sempre presente a me stessa e mi "sento" leggere il libro, non sono immersa nel racconto, e così in tutti gli eventi della vita, dalla chiaccherata con gli amici, al lavoro, alla vita affettiva.
E' terribile, il tutto accompagnato da un'ansia fortissima. Mi chiedo se abbia un senso vivere così, già limitata dalla malattia fisica che procura quotidiane sofferenze e cure pesanti ma che concedeva, nei rari momenti migliori, qualche attimo di serenità nell'apprezzare il presente, le picole cose. La derealizzazione invece è, se possibile, ancora più terribile perchè spazza via tutto, ogni possibilità di contemplazione e "godimento" del presente, ogni emozione che non sia ansia e destruttura tutto, facendo percepire la vita, mia e quella degli altri, come un enorme quinta di palcoscenico dove tutti recitano una parte senza neanche saperne il motivo..
Vi ringrazio per l'attenzione accordatami, spero in un Vostro consiglio perchè sono realmente disperata.
Cordialmente
ho quasi 44 anni e da ormai tantissimo tempo soffro di derealizzazione ossessiva e cioè che non si manifesta sporadicamente tramite "attacchi" ma che avverto 24ore su 24. Si manifestò per la prima volta tanti anni fa, nel 1991 con fasi altalenanti (in alcuni momenti, addirittura ore, era/è più sopportabile mentre in altri insostenibile). Magicamente scomparse per circa 3 anni, in corrispondenza ad un mio periodo psicologicamente ed affettivamente sereno per poi ricomparire, pesantissima, da ormai 2 anni.
In tutti questi anni ho consultato 2 psichiatri, i quali formularono appunto tale diagnosi, e ho assunto alcuni antidepressivi (citalopram, escitalopram, paroxetina, fluoxetina, assunta però per pochissimo per timore dei, seppur rari, effetti collaterali sull'apparato respiratorio dato che io, purtroppo, sono affetta da fibrosi cistica in forma media); tali farmaci non hanno però sortito alcun effetto sulla derealizzazione ma solo sugli attacchi di panico agorafobici di cui ho sofferto nei primi anni, prima e contemporaneamente alla derealizzazione (non riuscivo più ad uscire di casa, mi sentivo morire): gli attacchi di panico non li ho più da anni mentre la derealizzazione è rimasta, anzi, si è intensificata..
Ho letto online che non esiste una cura specifica contro la derealizzazione: è vero? Se si, cosa si può fare per cercare di risolvere o di rendere più mite tale problema? Io francamente non resisto più a percepire la mia vita come attraverso un vetro, come fossi in un mondo parallelo, de-emozionata, in preda solo ad un'ansia fortissima; mi sento come se un iper-io osservasse tutto ciò che faccio, come fossi un'attrice su un palcoscenico, non sono mai immersa in nulla di ciò che faccio ma mi sento perennemente distaccata e osservo gli eventi, conscia di "stare vivendo": sempre. Mai un lasciarsi assorbire dalle emozioni, dagli eventi, anche lo sfogliare una rivista, il leggere un libro è ormai impossibile perchè io sono sempre presente a me stessa e mi "sento" leggere il libro, non sono immersa nel racconto, e così in tutti gli eventi della vita, dalla chiaccherata con gli amici, al lavoro, alla vita affettiva.
E' terribile, il tutto accompagnato da un'ansia fortissima. Mi chiedo se abbia un senso vivere così, già limitata dalla malattia fisica che procura quotidiane sofferenze e cure pesanti ma che concedeva, nei rari momenti migliori, qualche attimo di serenità nell'apprezzare il presente, le picole cose. La derealizzazione invece è, se possibile, ancora più terribile perchè spazza via tutto, ogni possibilità di contemplazione e "godimento" del presente, ogni emozione che non sia ansia e destruttura tutto, facendo percepire la vita, mia e quella degli altri, come un enorme quinta di palcoscenico dove tutti recitano una parte senza neanche saperne il motivo..
Vi ringrazio per l'attenzione accordatami, spero in un Vostro consiglio perchè sono realmente disperata.
Cordialmente
[#1]
Gentile Utente,
la derealizzazione è un sintomo aspecifico, personalmente porrei maggiore attenzione al tratto ossessivo che mi sembra alla base del disturbo da lei lamentato,
Cordiali Saluti
la derealizzazione è un sintomo aspecifico, personalmente porrei maggiore attenzione al tratto ossessivo che mi sembra alla base del disturbo da lei lamentato,
Cordiali Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Ex utente
ha ragione, l'ossessività è presente spesso in vari aspetti del mio carattere o periodi della mia vita.. ma purtroppo la fluoxetina, ad esempio, che mi era stata prescritta proprio per l'ossessione non l'ho potuta assumere per via degli effetti collaterali e tutti gli altri farmaci assunti (come ripeto: citalopram, escitalopra, paroxetina) non hanno sortito alcun effetto. Come potrei agire?
Grazie per l'attenzione accordatami
Grazie per l'attenzione accordatami
[#3]
Gentile utente,
i trattamenti vanno personalizzati e certamente il suo sintomo potrebbe non trovare giovamento da qualche trattamento.
Prima pero' di poterlo affermare vanno provati per un periodo di tempo sufficiente.
Provi a parlarne con uno psichiatra di sua fiducia.
i trattamenti vanno personalizzati e certamente il suo sintomo potrebbe non trovare giovamento da qualche trattamento.
Prima pero' di poterlo affermare vanno provati per un periodo di tempo sufficiente.
Provi a parlarne con uno psichiatra di sua fiducia.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#7]
Ex utente
scusate, mi rendo conto che nn possiate prescrivere farmaci attraverso consulti online e neppure lo chiedo ma la risposta del Dr Ruggiero mi ha incuriosita e ha gettato una luce su un'opportunità che però così non ho modo di approfondire in quanto non posso certo andare da uno psichiatra e suggerirgli che, secondo me i soli SSRI non sono sufficienti, non tocca a me dirlo..
Potrei almeno sapere a quale generazione di farmaci si riferisce?
Grazie per l'attenzione, questa cosa non mi molla un attimo e non ce la faccio più (ieri ho iniziato anche ad andare da uno psicologo, pensate possa essermi di aiuto?)
Cordiali saluti
Potrei almeno sapere a quale generazione di farmaci si riferisce?
Grazie per l'attenzione, questa cosa non mi molla un attimo e non ce la faccio più (ieri ho iniziato anche ad andare da uno psicologo, pensate possa essermi di aiuto?)
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 7.5k visite dal 29/06/2009.
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