Sonnolenza-stanchezza ore 07:00-17:30

Salve.

Ho un pluriennale, invalidante, problema di sonnolenza-stanchezza quotidiano: dalle ore 07:00 alle 17:30: simile a quello prodotto da forti antistaminici.
Riesco ad andare "avanti" grazie a caffè con zucchero, forza di volontà, risparmi bancari (sono disoccupato), con la mia snellezza fisica e con un solo pasto serale.
Starei 24/24 a letto senza mai essere riposato.

Non ho pensieri pessimistici/malinconici e sono in contatto fisico con altre persone tutti i giorni.

Ho conseguito recentissimo certificato a svolgere attività in palestra (dove riesco ad andare con fatica dopo le ore 22:00, a svolgere qualche esercizio funzionale).

Negli ultimi 2 anni ho fatto: rmn (con m.d.c.) e tac cerebrali, (nonché di tutta la testa); rmn addominali e rx toraciche; gastroscopia con es.
Istologico: TUTTE "pulite"; vari esami ematici buoni e visite neurologiche e cardiologiche (e in generali di tutti gli organi corporali) senza trovare NESSUNA patologia.

Sono stato anche donatore del sangue, con esami di routine idonei a pluridonazioni gia' effettuate.

Al momento ho in corso una cura con Duloxetina 60 mg + samefast compresse + dieta antinfiammatoria (vegetali+pesce), ma dopo 2 mesi non ho notato alcun miglioramento nella cura di questa sonnolenza-stanchezza quotidiana; anzi, semmai ho registrato un peggiorativo appiattimento emozionale: insensibile, positivamente, a una bella canzone, una bella donna, un bel film etc.; con gli antidepressivi non ho voglia di (e non riesco a) fare NULLA di fruttuoso!
In generale: i neurologi consultati, si sono professati incompetenti per questo problema.

Mentre gli psichiatri consultati mi danno l'impressione di identificare la depressione con la tristezza.


Fin qui, direi, 2.000 euro, dei risparmi bancari, cestinati nel pagare visite a luminari universitari in neurologia, psicoterapia e psichiatria, che - sebbene TUTTI Primari di importanti ospedali italiani, e titolari della 1^ cattedra di importanti università italiane, autori di manuali universitari etc.
- si sono manifestati incompetenti!
Aggiungo: ho assunto, infaustamente, TUTTI gli integratori/fitoterapici/omeopatici in commercio e ho fatto inutilmente le doccie fredde prescritte da uno dei "luminari" citati.
Per assurdo, potrei dare ripetute testate al muro, ma la sonnolenza-stanchezza sopra citata resterebbe imperturbabile!
Pertanto, chiedo: e' ancora presto per liquidare come inidonea la Duloxetina, a questo dosaggio, nel tentativo di eradicare questo problema?
E se si, dopo quanti mesi si può dire, in maniera certa, che detto antidepressivo non funziona in questa dose?

Prima dell'inizio della Duloxetina ho fatto, infaustamente, 2 mesi di Efexor 75 mg, e quindi il Medico di base ha scelto la Duloxetina 60 mg.

RingraziandoVi anticipatamente.

Vi auguro una buona serata.
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Aggiungo la mia risposta incompetente a quella di tanti luminari che "non hanno capito niente".
Finché il suo pensiero prevalente sarà quello che ha esposto nella domanda, la sonnolenza dalle 7.00 alle 17.30 sarà puntuale. L'uso eccessivo di caffè non aiuta e la palestra alle 22, dove va con fatica e non si diverte neanche un po', mi sembra poco utile.
Finché continua a rimuginare su come dovrebbe essere, su che emozioni vorrebbe avere, sul problema della sonnolenza, resta in un loop che una moderata dose di duloxetina, come quella che sta assumendo, non riesce a sbloccare. Gli integratori e la dieta "antiinfiammatoria" (perché?) contribuiscono a mantenere il problema: so che devo prenderli per contrastare la stanchezza/sonnolenza, perché ho stanchezza/sonnolenza dalle 7 alle 17,30, non dovrei averla, dovrei trovare un lavoro, guadagnare, avere emozioni positive, non riesco a guarire... ci si stanca solo a pensarle per pochi minuti, queste cose, e lei ci è dentro da anni.

Franca Scapellato

[#2]
Utente
Utente
Grazie del tempo dedicatomi.
La dieta antinfiammatoria è raccomandata nelle linee guida contro la depressione, esplicate ai professionisti del settore nei convegni accademici e pubblicati su YouTube: dai lavori conclusivi del congresso di Washington del 1962 s'evince, almeno, un condizionamento che il cervello esercita sulla mente, anche, nella depressione.
Dai 3 luminari pagati 2.000 complessivamente, mi aspetterei: diagnosi certa, terapia e disponibilità a dare risposte nel ricercato contatto telefonico/mail; mentre dagli stessi ho registrato sorrisi e silenzi sarcastici, l'indicazione e di fare doccie gelate (d'inverno?), acutil fosforo, ginseng, biancospino (peraltro: tutti rimedi blandi provati invano) come se la depressione fosse la malattia degli scemi; che poi pure gli scemi hanno diritto ad essere curati se pagano.
Venendo al quesito: quindi, se dopo 2 mesi di Duloxetina 60 mg la situazione è peggiorata, ha senso andare avanti con questa terapia?
RingraziandoVi in anticipo
Buona serata
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Non esistono solo i luminari superimpegnati e costosi, ci sono anche psichiatri professionali in grado di fare una diagnosi e seguire una terapia. Come le ho detto, la duloxetina che sta assumendo è a dosaggio medio, prima che lo psichiatra decida che non funziona occorre provare a salire con la dose e attendere il tempo necessario. La diagnosi che le hanno fatto è stata di depressione dell'umore? Perché un conto è soffrire di una patologia depressiva, un altro è presentare un sintomo depressivo all'interno, per esempio, di un disturbo di personalità o di un disturbo ossessivo-compulsivo. Anche la terapia è molto diversa e l'antidepressivo da solo in questi casi spesso non funziona.
Il mio consiglio è di rivolgersi a uno psichiatra della sua zona, al servizio di salute mentale se ha problemi di spesa, e seguire le sue indicazioni.

Franca Scapellato

[#4]
Utente
Utente
Grazia di nuovo del tempo dedicato.
Ho rassegnato per iscritto tutta la storia della mia vita: sia ai luminari che al medico Psicoterapeuta del C.I.M.: non hanno saputo fare diagnosi né dare rimedi: identificano la depressione con la tristezza; dimenticando che esiste quella endogena.
Inoltre, secondo la dottoressa del C.I.M. l'antidepressivo non toglie la sonnolenza ma livella solo le emozioni: non mi renderebbe né felice né triste.
A dosi alte, mi è stato detto dai neurologi, l'antidepressivo potrebbe determinare effetti collaterali più evidenti.
Dopo aver speso tempo, salute e soldi in questa vicenda, stamani ho interrotto la Duloxetina: la stessa va, via via, peggiorato sempre più la situazione, e se continuo così tocca abbandonarmi a fare il barbone o peggio ad bio-eclissarmi DEFINITIVAMENTE (come ho spiegato ai luminari, e alla non luminare del C.I.M.: i quali mi hanno risposto con una sorridente indifferenza, del tipo: fai pure ).
Poi ci si meraviglia del perché i depressi si impiccano legandosi un cappio al collo con corda d’acciaio e legando saldamente l’altro capo in alto a un ponte sul fiume; o se si distendono orizzontalmente sui binari della ferrovia, aspettando di prendere" l’ultimo treno.
In ogni caso, ho eliminato anche l'altra sospettata": la caffeina; e così abbraccio completamente la dieta del Prof. Franco Berrino e Tony Robbins.
Grazie ancora.
Buona giornata.
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