Dubbio su re-inizio terapia elopram
Buongiorno, dopo aver avuto 5 anni fa depressione e attacchi di panico (causati credo dall'infanzia non troppo felice e dalla morte di mia madre quando avevo 13 anni), avevo cominciato una terapia con elopram 20 gocce a regime. Dopo alcuni mesi ho cominciato a sentirmi meglio e in quel momento ho cominciato anche una psicoterapia strategica che mi ha aiutato a scacciare la depressione e anche gli attacchi di panico, mantenendo pero' alcune paure e vivendo ogni tanto (raramente) situazioni di ansia forte, quasi attacco di panico, ma non piu violenti come all'inizio. Ho mantenuto la terapia per un anno e mezzo e da fine 2007 non ho piu assunto nulla. Mantenendo un buon stato di salute mentale.
All'inizio di questo mese ho avuto delle crisi di gelosia (non son mai stato geloso, o comunque il minimo indispensabile) nei confronti della mia ragazza tanto da seguirla in giro per alcune volte e dopo cio anche leggendo suoi messaggi e mail. Ho pianto davanti a lei per 3 o 4 giorni cercando di spiegarle la situazione, lei ha capito, ma io continuavo a non crederle (pur non essendoci nessun presupposto di tradimento, solo per il fatto che abbia preso nuovi impegni che prima non aveva) e mi sono oltretutto attaccato a lei, quasi da essere una droga per me. Fortunatamente dopo 2 colloqui con la psicologa (psicologia strategica) sto un po meglio, ma per una settimana non ho dormito ne mangiato, l'unico mio interesse era lei e dovevo stare con lei. Ora ho ripreso a mangiare e dormire un po di piu (anche se ho episodi di sonnambulismo come da piccolo) ma ho meno agitazione e nervoso. A questo punto io ho un dubbio sulla causa che abbia scatenato questa mia insicurezza, debolezza e mancanza di fiducia nei suoi confronti, se sia stato un episodio di depressione, ma fino a fine maggio io stavo normalmente...Non so se è il caso di riprendere la terapia di elopram per aumentare l'umore e quindi l'autostima o se la psicoterapia possa bastare...Sperando in un Vostro consiglio ringrazio e porgo distinti saluti.
All'inizio di questo mese ho avuto delle crisi di gelosia (non son mai stato geloso, o comunque il minimo indispensabile) nei confronti della mia ragazza tanto da seguirla in giro per alcune volte e dopo cio anche leggendo suoi messaggi e mail. Ho pianto davanti a lei per 3 o 4 giorni cercando di spiegarle la situazione, lei ha capito, ma io continuavo a non crederle (pur non essendoci nessun presupposto di tradimento, solo per il fatto che abbia preso nuovi impegni che prima non aveva) e mi sono oltretutto attaccato a lei, quasi da essere una droga per me. Fortunatamente dopo 2 colloqui con la psicologa (psicologia strategica) sto un po meglio, ma per una settimana non ho dormito ne mangiato, l'unico mio interesse era lei e dovevo stare con lei. Ora ho ripreso a mangiare e dormire un po di piu (anche se ho episodi di sonnambulismo come da piccolo) ma ho meno agitazione e nervoso. A questo punto io ho un dubbio sulla causa che abbia scatenato questa mia insicurezza, debolezza e mancanza di fiducia nei suoi confronti, se sia stato un episodio di depressione, ma fino a fine maggio io stavo normalmente...Non so se è il caso di riprendere la terapia di elopram per aumentare l'umore e quindi l'autostima o se la psicoterapia possa bastare...Sperando in un Vostro consiglio ringrazio e porgo distinti saluti.
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Gentile utente,
la decisione di un trattamento deve essere demandata ad uno psichiatra, in particolare nel suo caso in quanto la sintomatologia descritta non e' propriamente appartentente ad un disturbo dell'umore.
la decisione di un trattamento deve essere demandata ad uno psichiatra, in particolare nel suo caso in quanto la sintomatologia descritta non e' propriamente appartentente ad un disturbo dell'umore.
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Utente
La ringrazio per la risposta.
Volevo inoltre chiederLE secondo Lei, quale sia la psicoterapia migliore a sconfiggere depressione e attacchi di panico, nel mio caso e in questo momento piu l'ansia anticipatoria dovuta agli attacchi subiti e non tanto gli attacchi veri e propri. Anche perché in alcune situazioni questa mi è rimasta (luoghi chiusi, posti troppo affollati, attraversamento di tunnel, viaggi lunghi, voli in aereo che tra l'altro non ho mai preso ma al solo pensarci sto male) e alcune altre situazioni della vita quotidiana che magari pero' sono piu sopportabili e quindi non influenzano troppo il mio stato d'animo. Infine un chiarimento, cosa intende quando dice che la sintomatologia descritta non è riferibile ad un disturbo dell'umore? A cosa puo' essere dovuta, solo insicurezze personali?
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità.
Volevo inoltre chiederLE secondo Lei, quale sia la psicoterapia migliore a sconfiggere depressione e attacchi di panico, nel mio caso e in questo momento piu l'ansia anticipatoria dovuta agli attacchi subiti e non tanto gli attacchi veri e propri. Anche perché in alcune situazioni questa mi è rimasta (luoghi chiusi, posti troppo affollati, attraversamento di tunnel, viaggi lunghi, voli in aereo che tra l'altro non ho mai preso ma al solo pensarci sto male) e alcune altre situazioni della vita quotidiana che magari pero' sono piu sopportabili e quindi non influenzano troppo il mio stato d'animo. Infine un chiarimento, cosa intende quando dice che la sintomatologia descritta non è riferibile ad un disturbo dell'umore? A cosa puo' essere dovuta, solo insicurezze personali?
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità.
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Lei descrive dei sintomi che non sono appartenenti ad un disturbo dell'umore ma ad altri disturbi psichiatrici, qualora si evidenziasse questa nuova diagnosi andrebbe effettuato un approfondimento diagnostico preciso.
Quindi, prima di discutere di psicoterapie o trattamenti, ritengo piu' opportuno suggerirle di rivolgersi ad uno psichiatra per una diagnosi definita del suo stato.
Quindi, prima di discutere di psicoterapie o trattamenti, ritengo piu' opportuno suggerirle di rivolgersi ad uno psichiatra per una diagnosi definita del suo stato.
[#5]
Utente
Buonasera,
rispetto ai problemi sopradescritti ho avuto una guarigione completa, ma come già mi è capitato ho avuto delle ricadute per quanto riguarda l'ansia.
Proprio a inizio mese ho iniziato ad avere disturbi di stomaco, legati però al fatto di recarsi al lavoro, ad esempio, al mattino prima di partire per andare in ufficio andavo di corpo e già nel tragitto in macchina che dura solo 15 minuti avevo di nuovo il bisogno di andare in bagno.
Subito ho pensato ad un'influenza intestinale ma dopo mi sono reso conto che si trattava di ansia.
Infatti nei giorni seguenti ho iniziato ad evitare di andare in ufficio, questo per tre giorni, dopo di che ho ripreso il lavoro ma con difficoltà, con ansia e paura che in ufficio mi prenda un attacco di panico, anche se alla fine ho ansia forte per ad esempio 40 minuti subito dopo essere arrivato in ufficio e dopo mi tranquillizzo un po'.
oltre a cio' prima di andare a lavoro mi vengono dei conati di vomito e tachicardia. Una mattina ho poi anche avuto un attacco di panico che non avevo da qualche anno e ho sviluppato nuovamente l'ansia anticipatoria, anche se ora cerco di non evitare i luoghi ansiogeni, ma devo dire che non sto bene in quelle situazioni e alcune volte l'ansia è cosi forte che mi viene voglia di scappare.
Questo mi è capitato l'altra sera alla cena di lavoro, non so se sia proprio il lavoro, il problema della mia ansia.
Volevo chiederle un parere su questa riflessione e volevo anche chiedere se sarebbe bene usare antidepressivi o ansiolitici per evitare di protrarre queste situazioni.
Oltretutto a febbraio dovrò sostenere l'ultimo esame e laurearmi a marzo e non vorrei compromettere tutto per colpa dell'ansia.
Oltretutto, non so come mai, al mattino e pranzo non ho appetito mentre alla sera mangio normalmente.
Grazie per la disponibilità.
rispetto ai problemi sopradescritti ho avuto una guarigione completa, ma come già mi è capitato ho avuto delle ricadute per quanto riguarda l'ansia.
Proprio a inizio mese ho iniziato ad avere disturbi di stomaco, legati però al fatto di recarsi al lavoro, ad esempio, al mattino prima di partire per andare in ufficio andavo di corpo e già nel tragitto in macchina che dura solo 15 minuti avevo di nuovo il bisogno di andare in bagno.
Subito ho pensato ad un'influenza intestinale ma dopo mi sono reso conto che si trattava di ansia.
Infatti nei giorni seguenti ho iniziato ad evitare di andare in ufficio, questo per tre giorni, dopo di che ho ripreso il lavoro ma con difficoltà, con ansia e paura che in ufficio mi prenda un attacco di panico, anche se alla fine ho ansia forte per ad esempio 40 minuti subito dopo essere arrivato in ufficio e dopo mi tranquillizzo un po'.
oltre a cio' prima di andare a lavoro mi vengono dei conati di vomito e tachicardia. Una mattina ho poi anche avuto un attacco di panico che non avevo da qualche anno e ho sviluppato nuovamente l'ansia anticipatoria, anche se ora cerco di non evitare i luoghi ansiogeni, ma devo dire che non sto bene in quelle situazioni e alcune volte l'ansia è cosi forte che mi viene voglia di scappare.
Questo mi è capitato l'altra sera alla cena di lavoro, non so se sia proprio il lavoro, il problema della mia ansia.
Volevo chiederle un parere su questa riflessione e volevo anche chiedere se sarebbe bene usare antidepressivi o ansiolitici per evitare di protrarre queste situazioni.
Oltretutto a febbraio dovrò sostenere l'ultimo esame e laurearmi a marzo e non vorrei compromettere tutto per colpa dell'ansia.
Oltretutto, non so come mai, al mattino e pranzo non ho appetito mentre alla sera mangio normalmente.
Grazie per la disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.1k visite dal 28/06/2009.
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