Delirio persecutorio

Sono separata da 15 anni e il mio ex-marito,68 anni, da 4 soffre di paranoia.
Il suo delirio persecutorio è rivolto ai suoi vicini di appartamento: secondo lui passano la vita a perseguitarlo con ogni mezzo. Inoltre si sente depresso e non in grado di vivere solo.
Sono riuscita a convincerlo ad andare da uno psichiatra, del San Raffaele di Milano, e pur accettando la cura (ziprex) e una visita ogni tre mesi non crede di essere malato ma attribuisce il suo “malessere” sia alla persecuzione che al suo carattere. Per cui non crede nell’efficacia di una psicoterapia né tantomeno in un eventuale ricovero, come gli era stato inutilmente consigliato dallo psichiatra. Purtroppo non sono riuscita a sapere di quale malattia esattamente soffre mio marito anche se spesso lo accompagno alle visite, né so come ci si debba comportare in casi simili.
Capisco che avrebbe bisogno di vivere in famiglia, ma non essendo questo possibile vorrei sapere cosa potrei fare per aiutarlo senza per questo riprendermelo in casa.
Cordiali saluti
Francesca
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
gentile utente

a 68 anni difficilmente si sviluppano patologie di questo tipo se non erano già presenti.
Per questo motivo e' utile indagare le cause di tali fenomeni accuratamente.
Oltretutto Zyprexa e' controindicato dopo i 65 anni.

https://wa.me/3908251881139
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Utente
Utente
Grazie per la Sua pronta risposta, dottore; in effetti mio marito è sempre stato "difficile" e il confine tra brutto carattere e malattia è difficilmente comprensibile, inoltre nessuno della sua famiglia d'origine ha mai pensato ad una patologia.
Lui ha sempre rifiutato qualsiasi aiuto esterno sia da medici che medicinali. Si è sempre ritenuto l'unico in grado di capire ciò di cui aveva bisogno. Anche questo atteggiamento non mi ha facilitato la vita con lui e mi ha tolto la possibilità di fare qualcosa.
Inoltre questo modo di fare ha contribuito a fare il vuoto intorno a lui.
Per quanto riguardo Ziprexa devo dire che non gli dà effetti collaterali e da quando lo prende è molto tranquillo e non soffre più di gastrite e mal di testa come prima. Lo psichiatra che lo ha in cura gli ha detto che lo potrà prendere per tutta la vita senza problemi e questa è l'unica cosa che ha accettato di fare. Io però non so cosa ci potrà portare tutto questo e quale comportamento adottare. Nessuno aiuta i familiari in queste situazioni? Esistono strutture, tipo casa famiglia dove una persona che non vuole o non può vivere da sola, pagando il dovuto, può avere l'assistenza necessaria un po' come le comunità di recupero? Perché è questo che soprattutto vorrebbe mio marito: essere accudito e non stare solo.
Cari saluti e grazie per la Sua attenzione
Francesca
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Ci sono gli ospizi o delle strutture apposite che dietro il pagamento di un compenso possono accogliere suo marito indipendentemente dalle problematiche psichiche.

Mi sembra che suo marito sia un po' giovane per queste strutture.
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Utente
Utente
Si è vero, mio marito è troppo giovane per una casa di riposo, io intendevo qualcosa come una casa-famiglia. Cioè una struttura dove possa stare, tipo pensionato, ma che ci sia anche qualcuno che lo segue e la possibilità di socializzare.
Purtroppo non so neanche se esiste questo tipo di struttura. Inoltre dovrebbe essere a Milano.Per cui in questo momento non so dove sbattere la testa e a chi rivolgermi per poterlo aiutare.
Grazie ancora per il suo interessamento e cari saluti.
Francesca