Gli antipsicotici come l'aripiprazolo curano?
Salve, per un evento psicotico successo 2 volte a distanza di qualche anno l'uno dall'altro dovuto a forte stress, hanno prescritto abilify 15 mg.
Vorrei capire, questo antipsicotico cura ciò che è stato danneggiato nel cervello durante questi eventi?
Cioè, aiuta solo a prevenirli o cura proprio fino a non doverne più assumere?
Più o meno, per quanto tempo dovrebbero essere assunti affinché il percorso risulti efficacie?
È vero che c'è un tempo massimo per assumerli?
Grazie, attendo le vostre risposte a tutte queste mie domande, gradire una risposta completa e che possa rispondere a tutte le mie domande.
Vorrei capire, questo antipsicotico cura ciò che è stato danneggiato nel cervello durante questi eventi?
Cioè, aiuta solo a prevenirli o cura proprio fino a non doverne più assumere?
Più o meno, per quanto tempo dovrebbero essere assunti affinché il percorso risulti efficacie?
È vero che c'è un tempo massimo per assumerli?
Grazie, attendo le vostre risposte a tutte queste mie domande, gradire una risposta completa e che possa rispondere a tutte le mie domande.
[#1]
L'antisicotico cura a livello di meccanismo con cui si producono i sintomi psicotici. Il concetto di danno è relativo, è un tipo di funzionamento che si è messo in moto, e che può anche risolversi da solo, ma come in tutti i disturbi, non si preferisce lasciarlo a sé, viste anche le complicazioni possibili di una psicosi.
La diagnosi va definita, l'episodio psicotico è proprio di diverse malattie con decorso diverso. La terapia di fase acuta magari non cambia, cambia poi l'andamento spontaneo.
La diagnosi va definita, l'episodio psicotico è proprio di diverse malattie con decorso diverso. La terapia di fase acuta magari non cambia, cambia poi l'andamento spontaneo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Il fatto è che la diretta interessata non li vuole prendere per oltre un mese, per paura di perdere il pieno controllo delle sue attività cerebrali. E vuole più pareri se il farmaco è adatto e vorrebbe le dicessero di non prenderle più. Purtroppo non possiamo permetterci uno specialista a pagamento dunque ci affidiamo a quelli ospedalieri. Lei cosa ne pensa di questo farmaco e questa situazione?
[#3]
Che sta facendo appunto un ragionamento in cui manca il pezzo fondamentale: come gestire il disturbo di cui soffre.
Sta solo ragionando su come smettere una cura, che mi pare un problema inesistente. Nessuno la obbliga mi pare, ma questo ragionamento sul cervello dovrà pur tener conto del fatto che c'è stato un problema per il quale ha preso l'iniezione di abilify.
Sta solo ragionando su come smettere una cura, che mi pare un problema inesistente. Nessuno la obbliga mi pare, ma questo ragionamento sul cervello dovrà pur tener conto del fatto che c'è stato un problema per il quale ha preso l'iniezione di abilify.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Non credo che il problema sia solo questo. Se ha avuto una psicosi, ad esempio (lo dico perché aver preso un farmaco per via iniettiva di solito accade che il paziente non accetta di prenderle per bocca).
Quando una persona ha questo atteggiamento significa che non comprende neanche il perché sia stato deciso un trattamento, non riconosce l'esistenza del problema.
Quando una persona ha questo atteggiamento significa che non comprende neanche il perché sia stato deciso un trattamento, non riconosce l'esistenza del problema.
Dr.Matteo Pacini
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 04/06/2022.
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