Senso di stordimento - ansia
Buonasera, sono un ragazzo di quasi 28 anni.
In primavera dello scorso anno mi sono sposato.
In estate ho avuto nel giro di 3 mesi 3 attacchi di panico di cui 1 notturno.
Sono stati i primi della mia vita, ed ho concluso che si siano verificati per il cambio di vita ed il rilassamento improvviso che ha avuto la mia vita dopo il periodo stressantissimo prematrimoniale.
Durante quell'estate soffrii particolarmente anche il caldo,tant'è che arrivai a pensare che il panico fosse scatenato da quello. La cosa mi è comunque sembrata molto strana perchè sono sempre stato una "lucertola" sotto quell'aspetto.
Comunque gli episodi di panico da allora non sono mai più comparsi.
Durante l'autunno e l'inverno sono stato abbastanza bene, solo saltuariamente un pò d'ansia serale, che comunque da Gennaio di quest'anno non mi disturba più.
L'unico problema che mi assilla è questo "senso di stordimento" che ogni tanto mi disturba. Trascorro periodi in cui non si fa sentire proprio. In altri periodi immediatamente successivi al termine di situazioni stressanti e che mi creano un pà d'ansia, si ripresenta.
Piccola aggiunta per amore dell'argomento: dato che ho sofferto il caldo l'anno scorso, quest'anno mi intimorisce un po la calura estiva, e ciò mi ha portato ad interessarmi di meteorologia.
Comunque nonsotante le ondate di caldo africano già avvenute, sono stato benone.
Ciò che vorrei sapere è quanto segue:
- Questo senso di stordimento è ansia somatizzata?
- Se si, devo necessariamente rivoglermi ad uno psichiatra?
- Se dovesse essermi prescritta una cura farmacologica(antidepressivi) essa recherebbe dipendenza? Lo chiedo perchè so di per certo che le benzodiazepine creano dipendenza e vorrei sapere se gli antidepressivi siano uguali sotto quell'aspetto.
Ci tengo a precisare che non mi sento un caso patologico, o che l'ansia sia tale da impedirmi le attività giornaliere.
Mi sento felice, tra poco diventerà papà, gioco a calcio 1 volta a settimana, ho molti amici e non rinuncio allo svago.
Il mio problema è solo quello che ho citato sopra, senso di stordimento e ogni tanto un po d'ansia.
Che mi dite?
Grazie mille anticipate per il tempo che deciderete di dedicarmi.
In primavera dello scorso anno mi sono sposato.
In estate ho avuto nel giro di 3 mesi 3 attacchi di panico di cui 1 notturno.
Sono stati i primi della mia vita, ed ho concluso che si siano verificati per il cambio di vita ed il rilassamento improvviso che ha avuto la mia vita dopo il periodo stressantissimo prematrimoniale.
Durante quell'estate soffrii particolarmente anche il caldo,tant'è che arrivai a pensare che il panico fosse scatenato da quello. La cosa mi è comunque sembrata molto strana perchè sono sempre stato una "lucertola" sotto quell'aspetto.
Comunque gli episodi di panico da allora non sono mai più comparsi.
Durante l'autunno e l'inverno sono stato abbastanza bene, solo saltuariamente un pò d'ansia serale, che comunque da Gennaio di quest'anno non mi disturba più.
L'unico problema che mi assilla è questo "senso di stordimento" che ogni tanto mi disturba. Trascorro periodi in cui non si fa sentire proprio. In altri periodi immediatamente successivi al termine di situazioni stressanti e che mi creano un pà d'ansia, si ripresenta.
Piccola aggiunta per amore dell'argomento: dato che ho sofferto il caldo l'anno scorso, quest'anno mi intimorisce un po la calura estiva, e ciò mi ha portato ad interessarmi di meteorologia.
Comunque nonsotante le ondate di caldo africano già avvenute, sono stato benone.
Ciò che vorrei sapere è quanto segue:
- Questo senso di stordimento è ansia somatizzata?
- Se si, devo necessariamente rivoglermi ad uno psichiatra?
- Se dovesse essermi prescritta una cura farmacologica(antidepressivi) essa recherebbe dipendenza? Lo chiedo perchè so di per certo che le benzodiazepine creano dipendenza e vorrei sapere se gli antidepressivi siano uguali sotto quell'aspetto.
Ci tengo a precisare che non mi sento un caso patologico, o che l'ansia sia tale da impedirmi le attività giornaliere.
Mi sento felice, tra poco diventerà papà, gioco a calcio 1 volta a settimana, ho molti amici e non rinuncio allo svago.
Il mio problema è solo quello che ho citato sopra, senso di stordimento e ogni tanto un po d'ansia.
Che mi dite?
Grazie mille anticipate per il tempo che deciderete di dedicarmi.
[#1]
Gentile utente,
In assenza di una diagnosi si può dire questo.
Il concetto di "dipendenza" è praticamente inesistente. Ad eccezione della "tossicodipendenza" (da benzodiazepine) che si verifica in alcuni soggetti, la somministrazione terapeutica di farmaci non induce alcunché. L'assuefazione non comporta alcun tipo di legame, visto che la riduzione graduale delle cure consente di evitare qualsiasi astinenza. Il perché le persone rimagono legate alle cure, giuste o meno che siano, sta nel persistere del loro disturbo, che rende difficile il distacco dalle terapie poiché un minimo peggioramento è vissuto in maniera allarmata e il bisogno di un effetto anche "placebo" di attenuazione dell'ansia porta a identificare l'ansiolitico con un compagno irrinunciabile.
Detto ciò, i disturbi di panico o somatoformi in generale non sono dovuti "all'ansia", non esiste il concetto di ansia somatizzata, esiste il fenomeno per il quale insieme all'ansia si producono alcuni sintomi corporei, che preoccupano la persona poiché è in uno stato ansioso, o perché sono più rilevanti dell'ansia di fondo.
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra per la diagnosi. Il tipo di situazione da lei riferita è comune nella pratica ambulatoriale.
In assenza di una diagnosi si può dire questo.
Il concetto di "dipendenza" è praticamente inesistente. Ad eccezione della "tossicodipendenza" (da benzodiazepine) che si verifica in alcuni soggetti, la somministrazione terapeutica di farmaci non induce alcunché. L'assuefazione non comporta alcun tipo di legame, visto che la riduzione graduale delle cure consente di evitare qualsiasi astinenza. Il perché le persone rimagono legate alle cure, giuste o meno che siano, sta nel persistere del loro disturbo, che rende difficile il distacco dalle terapie poiché un minimo peggioramento è vissuto in maniera allarmata e il bisogno di un effetto anche "placebo" di attenuazione dell'ansia porta a identificare l'ansiolitico con un compagno irrinunciabile.
Detto ciò, i disturbi di panico o somatoformi in generale non sono dovuti "all'ansia", non esiste il concetto di ansia somatizzata, esiste il fenomeno per il quale insieme all'ansia si producono alcuni sintomi corporei, che preoccupano la persona poiché è in uno stato ansioso, o perché sono più rilevanti dell'ansia di fondo.
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra per la diagnosi. Il tipo di situazione da lei riferita è comune nella pratica ambulatoriale.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Sono sorpreso dalla velocità della sua risposta e la ringrazio vivamente.
Da quanto ho capito la dipendenza non è fisica ma mentale, in quanto il paziente associa il proprio benessere solo all'assunzione del farmaco. ok chiaro.
Per il resto mi rendo conto che deve essere uno specialista ad effettuare una diagnosi, ma per quanto può averne dedotto lei, e secondo quella che è la sua esperienza (insomma ne avrà vista di gente), pensa che il mio disturbo sia diciamo "leggero" e curabile in poco tempo? come inquadrerebbe la mia situazione?
Le sto chiedendo solo un'opinione personale, nel momento in cui ritenessi di dovermi rivolgere ad uno specialista lo farei indipendetemente da tutto.
Da quanto ho capito la dipendenza non è fisica ma mentale, in quanto il paziente associa il proprio benessere solo all'assunzione del farmaco. ok chiaro.
Per il resto mi rendo conto che deve essere uno specialista ad effettuare una diagnosi, ma per quanto può averne dedotto lei, e secondo quella che è la sua esperienza (insomma ne avrà vista di gente), pensa che il mio disturbo sia diciamo "leggero" e curabile in poco tempo? come inquadrerebbe la mia situazione?
Le sto chiedendo solo un'opinione personale, nel momento in cui ritenessi di dovermi rivolgere ad uno specialista lo farei indipendetemente da tutto.
[#3]
Non è esattamente così. Il paziente può avere ragione nell'associare il suo benessere all'assunzione del farmaco, ma questa sarebbe una dipendenza terapeutica che si chiama semplicemente "cura che funziona per una malattia cronica". La dipendenza psicologica è quando una persona non sopporta di avere sintomi (in genere ansia) mentre sospende la medicina, ma questo accade perché ha un disturbo d'ansia non curato bene, e quindi si attacca ad una medicina sintomatica, anche se non ha pieno benessere, perché ha un'azione rapida e un effetto quindi rassicurante. E' il caso degli ansiolitici, non indicati come terapia per i disturbi d'ansia ma spesso strumento di questa dipendenza psicologica.
Disturbi come il suo possono essere curabili in poco tempo, però questo non significa che assume per poco tempo una cura, significa che dopo qualche settimana starebbe bene.
Questo in generale nell'ipotesi di un disturbo di panico in fase di remissione con sintomi residui.
Disturbi come il suo possono essere curabili in poco tempo, però questo non significa che assume per poco tempo una cura, significa che dopo qualche settimana starebbe bene.
Questo in generale nell'ipotesi di un disturbo di panico in fase di remissione con sintomi residui.
[#4]
Non è esattamente così. Il paziente può avere ragione nell'associare il suo benessere all'assunzione del farmaco, ma questa sarebbe una dipendenza terapeutica che si chiama semplicemente "cura che funziona per una malattia cronica". La dipendenza psicologica è quando una persona non sopporta di avere sintomi (in genere ansia) mentre sospende la medicina, ma questo accade perché ha un disturbo d'ansia non curato bene, e quindi si attacca ad una medicina sintomatica, anche se non ha pieno benessere, perché ha un'azione rapida e un effetto quindi rassicurante. E' il caso degli ansiolitici, non indicati come terapia per i disturbi d'ansia ma spesso strumento di questa dipendenza psicologica.
Disturbi come il suo possono essere curabili in poco tempo, però questo non significa che assume per poco tempo una cura, significa che dopo qualche settimana starebbe bene.
Questo in generale nell'ipotesi di un disturbo di panico in fase di remissione con sintomi residui.
Disturbi come il suo possono essere curabili in poco tempo, però questo non significa che assume per poco tempo una cura, significa che dopo qualche settimana starebbe bene.
Questo in generale nell'ipotesi di un disturbo di panico in fase di remissione con sintomi residui.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14k visite dal 25/06/2009.
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