Sospensione antidepressivi e sospetto di riesacerabazione patologia depressiva

Gentili Dottori,
Il 9 gennaio ho iniziato una terapia con Cymbalta 60 mg in sostituzione alla terapia con Anafranil 75 mg che assumevo dal 2012 per DAG e DOC (oscillando tra 75 e 150 mg a seconda delle mie condizioni.
La terapia questa volta però era esclusivamente per DAG e soprattutto Depressione, il doc non ce l'ho più da anni.
La patologia depressiva è insorta nell’ottobre del 2020 con un'intensità blanda e peggiorata in maniera graduale in questi due anni fino ad arrivare all’ultimo peggioramento della scorsa settimana, che mi sta facendo paventare il peggio e che non ho mai sperimentato prima, sebbene sia solo un passaggio da una fase all’altra, senza differenze abnormi ma comunque ancora più grave di quella precedente che era già molto seria.

Il punto è questo: due mesi di Cymbalta a 60 mg -con tentativi di aumento a 90 mg miseramente falliti- non mi hanno portato a nulla, nemmeno a una regressione dell’ansia, bensì solo a effetti collaterali terribili che lo psichiatra diceva si sarebbero allievati nel giro di tre settimane fino a scomparire del tutto, purtroppo cosa mai accaduta con questo farmaco.

Così l’ho scalato a 30 mg fino ad interromperlo del tutto il giorno 20 aprile 2022.

Non so se associarlo al farmaco, perché le cause che hanno fatto scaturire la mia depressione - che ora sarà pure questione di chimica, ma che allora non lo erano affatto, campeggiano ancora dirompenti nella mia vita e sono implicabili a gravi problemi personali che non fanno altre che peggiorare la situazione.
Ciò che però mi chiedo è che se questa nuova scellerata fase possa essere causata dalla sospensione del cymbalta - avvenuta con gradualità- e non dalla mia situazione personale.
Ad avallare questa ipotesi il tentativo fatto da uno psichiatra nel settembre 2020, di sostituirmi l'anafranil (75mg) con 150 mg di Zoloft.
Fu un disastro: riacutizzazione dell'ansia, ritorno alle benzodiazepine, peggioramento della depressione. Cosi ritornai all'Anafranil e alla sua doppia azione da SNRI.

Da due giorni ho cominciato a prendere di nuovo cymbalta 30 mg, attualmente assumo litio solfato a soli 50 mg che mi ha fatto molto bene, blandamente sull'umore ma ottimo su sintomi quali iperfagia e ipersonnia, sintomi che nemmeno l'anafranil riusciva a controllare.
Parlando con lo psichiatra che mi ha fatto togliere il cymbalta, egli mi ha detto di lasciare perdere questo farmaco e di riprendere l'anafranil partendo direttamente da 150 mg - l'ho preso per anni a queste dosi ma è anche un anno e mezzo che lo assumo solo a 75 mg e quattro mesi che non lo assumo proprio più; sul bugiardino ho letto che si parte con 75 e si arriva a 150 gradualmente e non prima di una settimana.
A questo si aggiunge che non sono sicuro che il peggioramento sia causato dalla sospensione del cymbalta e che non vorrei riprendere l'anafranil per via della grave stipsi che mi arreca e mi costringe a ricorrere agli enteroclismi Spero possiate chiarirmi le idee, Cordialita.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Riceve una prescrizione per una sintomatologia depressiva per cui è utile attendere che possa fare effetto in qualche settimana ed al raggiungimento del dosaggio terapeutico.


Dr. F. S. Ruggiero


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Utente
Utente
Gentile Dottore,
Non ho capito la sua risposta, ma temo di aver capito che non ha letto la mia domanda.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Lei non ha fatto una domanda, ha fatto un resoconto della terapia.

Quando la terapia subisce delle variazioni si attendono dei tempi dopodiché si prendono delle decisioni che non può controllare lei.

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Utente
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Gentile Dottore,
ha ragione lei.
Abbia pazienza, ma il momento non è proprio dei migliori.