Delucidazioni su escitalopram

Gentili medici,

Vorrei esporvi quanto segue: per un problema di somatizzazione di ansia sullo stomaco (nausea) mi è stato prescritto Escitalopram da assumere inizialmente a dosi basse (aumentando di una goccia ogni due giorni) per poi arrivare a 10 mg nel giro di diverse settimane, ma veniamo al punto: la scorsa estate avevo già provato ad introdurre il farmaco in questione (prescritto dallo psichiatra che mi seguiva al tempo): inizialmente avevo un po’ di nausea come effetto collaterale, nel giro di neanche dieci giorni arrivai ad assumere 10 gocce (ogni due giorni aumentavo di due gocce).
Il giorno dopo ebbi un episodio di forte nausea (sospesi quindi il farmaco perché stavo male) e quello successivo ho vomitato diverse volte durante la notte, passandola in bianco.
Tuttavia, il giorno prima degli episodi di vomito sentii una mia amica con cui ero stata in contatto nei giorni precedenti, la quale mi disse che ebbe forte dissenteria e quindi ho pensato che forse i vomiti che ho avuto erano dovuti ad un virus gastrointestinale e non al farmaco, in ogni caso mi presi paura (sono emetofobica) e smisi di assumerlo.
Nei giorni successivi continuai ad avere nausea e borbottii allo stomaco, risolti poi spontaneamente.

La psichiatra con cui sono attualmente in cura, durante una visita di pochi giorni fa, mi ha nuovamente prescritto Escitalopram in associazione con Levopraid, quest’ultimo me l’ha voluto prescrivere per attenuare i possibili episodi di nausea da farmaco.

Premetto che sono già in cura con Mirtazapina da diverso tempo, la quale mi ha dato solo un piccolo sollievo riguardo alla nausea psicosomatica, ma non ha risolto il problema.
Difatti lo specialista in questione mi ha detto di dimezzare la dose (15 mg anziché 30) quando inizierò ad introdurre nuovamente Escitalopram.

Essendo un soggetto ansioso, ho comunque paura di assumere nuovamente questo farmaco, visto la precedente esperienza che ho avuto con il vomito (anche se nessuno è riuscito a capire se si trattava davvero di un effetto collaterale del farmaco o di un virus gastrointestinale contratto spiacevolmente durante l’introduzione dello stesso).

Sono terrorizzata al pensiero di stare male nuovamente, difatti sono titubante sul fatto di riniziare questa cura, ma vorrei una volta per tutte risolvere questo problema di nausea psicosomatica che ho da diverso tempo e che mi condiziona negativamente le giornate.

Che cosa ne pensate dell’associazione Escitalopram-Levopraid?
Potrebbe quest’ultimo darmi un po’ di sollievo se dovesse ripresentarsi la nausea da farmaco?

Inoltre, prendendo la Mirtazapina (dovrò ridurla a 15 mg quando inizierò Escitalopram), possono esserci interazioni tra i due farmaci?

Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Mi pare che stia semplicemente chiedendo conferma di quanto sa già sul motivo della prescrizione del levopraid da parte del medico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott. Pancini,

La ringrazio per la risposta. Purtroppo la mia emetofobia mi rende ansiosa e di conseguenza ho paura di poter sperimentare nausea da farmaco durante l’introduzione dello stesso.
Secondo lei, introducendolo in modo molto progressivo (arrivando a 10 gocce in circa un mese), la possibilità di avere effetti collaterali come la nausea si abbassa?
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