Depressione?
salve,
ho lasciato il mio compagno dopo 4 anni.
Lui vive ancora con i genitori, nonostante abbia 51 anni, si lamenta del lavoro usurante (insegnante) e dice di essere esaurito.
Mi dedicava poche ore alla settimana, una pizza, qualche telefonata, niente sesso.
Io lo amo, ma desideravo vivere con lui e sposarlo, ma da parte sua nessuno slancio o desiderio di vivere assieme a me.
Seguo anche mia mamma con demenza senile e quindi sono molto provata.
Io non credo di essere depressa, ma forse lo sono, perchè non ho una vita facile.
Il mio compagno, quando sbottavo, mi diceva che sono pazza.
Io volevo solo una vita di coppia normale e non un rapporto così sterile.
Credo che mi rivolgerò cmq ad uno psichiatra, ma desideravo un consiglio da parte vostra su come agire o comportarmi per trovare un pò di serenità.
grazie a chi mi aiuterà
ho lasciato il mio compagno dopo 4 anni.
Lui vive ancora con i genitori, nonostante abbia 51 anni, si lamenta del lavoro usurante (insegnante) e dice di essere esaurito.
Mi dedicava poche ore alla settimana, una pizza, qualche telefonata, niente sesso.
Io lo amo, ma desideravo vivere con lui e sposarlo, ma da parte sua nessuno slancio o desiderio di vivere assieme a me.
Seguo anche mia mamma con demenza senile e quindi sono molto provata.
Io non credo di essere depressa, ma forse lo sono, perchè non ho una vita facile.
Il mio compagno, quando sbottavo, mi diceva che sono pazza.
Io volevo solo una vita di coppia normale e non un rapporto così sterile.
Credo che mi rivolgerò cmq ad uno psichiatra, ma desideravo un consiglio da parte vostra su come agire o comportarmi per trovare un pò di serenità.
grazie a chi mi aiuterà
[#1]
L'importante è che si valutino i sintomi che ha in quanto tali, poiché il fatto in sé all'inizio è un cambiamento oggettivo, ma come impatto effettivo può anche essere positivo, questo è ancora da vedere.
Invece, un sintomo che perdura o si aggrava oltre un certo limite è da ritenersi un indicatore che giustifica una valutazione ed una eventuale terapia.
Invece, un sintomo che perdura o si aggrava oltre un certo limite è da ritenersi un indicatore che giustifica una valutazione ed una eventuale terapia.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio della sua risposta.
Le vorrei chiedere, se possibile, un consiglio su come affrontare il difficile rapporto che ho con mia sorella.
Siamo rimaste orfane di padre quando avevo 7 anni e mia sorella 3.
Ho avuto un'infanzia molto difficile con un trauma che mi ha profondamente segnata e che si è ripercosso sul rapporto tra me e mia sorella.
Mia sorella mi odia per questo.
Vorrei dirle del male che ho subito e di come sia stata difficile la mia vita. Vorrei chiederle perdono, ma è impossibile. Erge un muro, mi riempie di critiche dicendo che la odio, che sono invidiosa di lei, che sono pazza...
Sono disperata.
Nostra madre è malata di mente e dobbiamo quindi collaborare, ma questo rende tutto difficile.
la prego mi dia un consiglio su come fare ad uscire da questo incubo.
la ringrazio della sua risposta.
Le vorrei chiedere, se possibile, un consiglio su come affrontare il difficile rapporto che ho con mia sorella.
Siamo rimaste orfane di padre quando avevo 7 anni e mia sorella 3.
Ho avuto un'infanzia molto difficile con un trauma che mi ha profondamente segnata e che si è ripercosso sul rapporto tra me e mia sorella.
Mia sorella mi odia per questo.
Vorrei dirle del male che ho subito e di come sia stata difficile la mia vita. Vorrei chiederle perdono, ma è impossibile. Erge un muro, mi riempie di critiche dicendo che la odio, che sono invidiosa di lei, che sono pazza...
Sono disperata.
Nostra madre è malata di mente e dobbiamo quindi collaborare, ma questo rende tutto difficile.
la prego mi dia un consiglio su come fare ad uscire da questo incubo.
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Ma vede, qui si possono dare consulti medici, i rapporti tra le persone non sono delle malattie che si curano secondo delle linee tracciate.
Anche quando si vogliono in due non è sempre possibile riuscire ad averli e mantenerli buoni. Qui dovete collaborare, per cui un conto è come porsi il problema di collaborare senza urtarsi, altro è se e come sia fattibile un rapporto, e soprattutto perché (che motivo ha, e che motivo eventualmente ha l'altra persona).
Anche quando si vogliono in due non è sempre possibile riuscire ad averli e mantenerli buoni. Qui dovete collaborare, per cui un conto è come porsi il problema di collaborare senza urtarsi, altro è se e come sia fattibile un rapporto, e soprattutto perché (che motivo ha, e che motivo eventualmente ha l'altra persona).
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 14/04/2022.
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