Danni da psicofarmaci?
Come gia scritto ho avuto da subito effetti collaterali come secchezza oculare e delle mucose in generale media midriasi reagente e debolezza/dolori muscolari i quali tutt oggi a distanza di due mesi dalla sospensione continuo ad avere, ho fatto proprio oggi la visita neurologica ed e' emerso proprio che il mio sistema nervoso parasimpatico e' come se fosse addormentato e non svolge adeguatamente le attivita in modo pieno.
Per esempio la media midriasi e' reagente le pupille si rimpiccioliscono in presenza di luce ma la contrazione non rimane per piu di 2 secondi e la pupilla torna ad essere piu dilatata.
La digestione non funziona piu come prima e anche il cuore e' piu veloce del normale.
Il neurologo mi ha detto non ce cura per tornare come prima non si sa se sia permanente o meno esistono dei colino mimetici che aiutano ma me lo ha sconsigliato per ora.
Io sono abbastanza abbattuta ovviamente non ho piu intenzione di assumere medicine del genere ma vorrei sapere se puo essere permanente
.
Ha un disturbo senza cura, che si sta esprimendo.
Dr.Matteo Pacini
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È inutile rivolgersi in modo maleducato.
Dr. F. S. Ruggiero
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Cercando per forza l'equivoco. Forse qualcuno le ha mai detto che non ha nessun problema ?
Come si permette di rispondere come se qualcuno avesse detto che non ha disagio ?
Legga le risposte prima di rispondere in maniera maleducata !
E' facile dire a chi le risponde qui che è superficiale e poco sensibile, invece pensi piuttosto a leggere e capire cosa c'è scritto nelle risposte. Se invece ha deciso che l'unica verità che le interessa è quella che si è costruita in maniera confusa e poco chiara, solo perché un medico le può aver detto che si, "è possibile" che non sapendo cosa sia, siano sintomi persistenti (l'oculista), allora se per Lei è sufficiente questo per continuare a sostenere quella tesi e solo quella, non sta chiedendo consulti.
Una un disturbo già diagnosticato, si curi secondo una guida medica, non secondo delle paure.
Dr.Matteo Pacini
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Ha ricevuto numerose risposte che hanno tutte confermato che ciò che lamenta non può dipendere dall’uso pregresso della terapia.
Eppure non si ferma e continua a postare la richiesta. Controbatte ad ognuno sostenendo la sua tesi e non vuole sentire ragioni.
Quindi a questo punto che si fa?
Non può certo pensare di continuare in questo modo. Oltretutto usa spesso terminologie offensive.
Si faccia visitare da uno psichiatra per una terapia adatta ai suoi sintomi.
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Mentre ha una risposta si contrappone con un'altra domanda.
Questo è chiaramente un sintomo e non altro.
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Cordialmente
L'ho detto prima. La diagnosi è ovviamente che può essere dovuto a... non può andare oltre. Lei naturalmente la prende come fosse un'altra cosa ma perché le interessa fare quel discorso.
"ci tenevo a precisare che l ansia non fa nulla di tutto cio."
Quindi è Lei che scrive per insegnarci la medicina. Non per chiedere pareri. Evidentemente è poco pratica di disturbi d'ansia, ma nessuno le ha detto che debba esserlo.
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In ultimo. Sì, potrebbe non entrarci nulla con le medicine prese ed essere una cosa indipendente, venuta fuori per puro caso con i farmaci. Ovviamente non è che adesso il problema sono i farmaci presi, come invece Lei insiste. In ogni caso.
Dr.Matteo Pacini
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E nessuno le dice il contrario né lo ha mai detto.
"a parer mio a un dosaggio alto "
A parer suo cosa vuol dire, che adesso decide anche se sono alte o basse le dosi ?
No, è che Lei punta in quella direzione come fanno in molti col suo disturbo, ha preso unf armaco e allora tutto è per il farmaco, il disturbo che ha per Lei è niente, lo la sfiora neanche in cosa consiste, come la fa ragionare, etc.
E' un po' come chi dice che è ipersensibile ai farmaci, che non ne tollera nessuno, che gli fanno effetto contrario.... non è che uno tiene conto del disturbo che magari è il motivo per cui questo succede e non è neanche strano, punta sui farmaci.
"prima di assumerlo stavo bene fisicamente apparte la mia ansia." che notoriamente si circonda di sintomi corporei (fisica è anche l'ansia), ipocondrie e fobie.
Dr.Matteo Pacini
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Curi il suo disturbo.
Dr.Matteo Pacini
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