Problema con dosaggi antidepressivi
Salve, ho iniziato 4 anni fa a prendere 20 mg di paroxetina per risolvere un problema (ansia generalizzata forse?).
Non sono sicurissimo della diagnosi, non mi è mai stata detta direttamente.
Ad ogni modo, 4 anni fa, dopo aver fumato una canna, ed essermi spaventato parecchio per l'effetto, cominciai ad avvertire vertigini perenni.
Mi prescrissero paroxetina 20 mg e le vertigini passarono.
A novembre dell'anno scorso mi diagnosticarono cefalea tensiva e mi dissero di sostituire la paroxetina con 25 mg di amitriptilina.
La cefalea passò ma ritornarono le vertigini.
Dopo vari aggiustamenti mi sono ritrovato il mese scorso a prendere:
25 mg di amitriptilina la mattina
5 mg paroxetina la sera
200 mg di pregabalin divisi tra pranzo e prima di dormire
E andava abbastanza bene.
Settimana scorsa però ho fatto degli esercizi di respirazione particolari, avrebbero dovuto attivarmi, credo di aver esagerato e mi è venuta un'ansia incredibile e vertigini che andavano sempre peggiorando.
Di testa mia, negli ultimi tre giorni, ho deciso di aumentare a 10 mg la paroxetina.
Le vertigini sono passate ma ogni volta che prendo la paroxetina e l'amitriptilina mi sento stordito per 3/4 ore.
Perché questo effetto?
È un problema di tossicità, eccesso di serotonina o cosa?
Nel frattempo ho deciso di prendere 7/8 mg invece di 10 (non ho le gocce purtroppo, mi arrangio a spezzettare la compressa ed usare una bilancia che pesa i milligrammi)
So che non dovrei cambiare dosi di testa mia, e che per raggiungere uno steady state ci vuole circa una settimana, ma il centro di igiene mentale della mia città mi fissa l'appuntamento tra un mese, ed è veramente difficile tentare di contattare il mio psichiatra.
Per cui...
Grazie per l'attenzione
Non sono sicurissimo della diagnosi, non mi è mai stata detta direttamente.
Ad ogni modo, 4 anni fa, dopo aver fumato una canna, ed essermi spaventato parecchio per l'effetto, cominciai ad avvertire vertigini perenni.
Mi prescrissero paroxetina 20 mg e le vertigini passarono.
A novembre dell'anno scorso mi diagnosticarono cefalea tensiva e mi dissero di sostituire la paroxetina con 25 mg di amitriptilina.
La cefalea passò ma ritornarono le vertigini.
Dopo vari aggiustamenti mi sono ritrovato il mese scorso a prendere:
25 mg di amitriptilina la mattina
5 mg paroxetina la sera
200 mg di pregabalin divisi tra pranzo e prima di dormire
E andava abbastanza bene.
Settimana scorsa però ho fatto degli esercizi di respirazione particolari, avrebbero dovuto attivarmi, credo di aver esagerato e mi è venuta un'ansia incredibile e vertigini che andavano sempre peggiorando.
Di testa mia, negli ultimi tre giorni, ho deciso di aumentare a 10 mg la paroxetina.
Le vertigini sono passate ma ogni volta che prendo la paroxetina e l'amitriptilina mi sento stordito per 3/4 ore.
Perché questo effetto?
È un problema di tossicità, eccesso di serotonina o cosa?
Nel frattempo ho deciso di prendere 7/8 mg invece di 10 (non ho le gocce purtroppo, mi arrangio a spezzettare la compressa ed usare una bilancia che pesa i milligrammi)
So che non dovrei cambiare dosi di testa mia, e che per raggiungere uno steady state ci vuole circa una settimana, ma il centro di igiene mentale della mia città mi fissa l'appuntamento tra un mese, ed è veramente difficile tentare di contattare il mio psichiatra.
Per cui...
Grazie per l'attenzione
[#1]
Scusi, ma non è che sta autogestendo le medicine ?
Ragiona in termini di sintomi senza occuparmi di far definire la diagnosi
Prende dosi inspiegabilmente insufficienti, e ragiona su cosa aumenta quale sintomo nell'immediato, che è irrilevante.
Presenta dei concetti tipo "eccesso di serotonina" che non significano niente sul piano medico.
Ci sono elementi suggestivi che stia facendo le cose da solo, ma non si capirebbe perché.
Da una parte accetta concetti vaghi, accetta che non ci sia un diagnosi, e dall'altra (non so se va preso sul serio) parla di non poter misurare con la bilancia se la divisone della compressa è esatta...
Ragiona in termini di sintomi senza occuparmi di far definire la diagnosi
Prende dosi inspiegabilmente insufficienti, e ragiona su cosa aumenta quale sintomo nell'immediato, che è irrilevante.
Presenta dei concetti tipo "eccesso di serotonina" che non significano niente sul piano medico.
Ci sono elementi suggestivi che stia facendo le cose da solo, ma non si capirebbe perché.
Da una parte accetta concetti vaghi, accetta che non ci sia un diagnosi, e dall'altra (non so se va preso sul serio) parla di non poter misurare con la bilancia se la divisone della compressa è esatta...
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Salve, inanzitutto grazie della risposta.
Si, sto autogestendo le dosi da circa un mese, da quando dalla dose di
25 mg di amitriptilina
300 mg di pregabalin
che non funzionava, avevo ancora vertigini, il mio psichiatra mi disse di aggiungere dapprima 10 mg di paroxetina per una settimana e poi 20, e che appena sarei stato bene avrei potuto dimezzare il pregabalin.
Il punto è che con i soli 10 mg di paroxetina in più, sentivo un bel po' di stordimento, che poi era aumentato esponenzialmente con i 20 mg, non riuscivo nemmeno a parlare talmente ero stordito, e quando passai a 150 mg di pregabalin stetti malissimo e mi venne pure un acufene, allora il dottore mi disse di riprendere di nuovo 300 mg di pregabalin.
Ma quel dosaggio mi stordiva troppo.
Considerando che contattarlo era abbastanza difficile e che tra stordimento, ansia e acufene io ero davvero spazientito cercai di trovare una dose efficace cercando una ipotetica via di mezzo.
E tra 25 amitriptilina
300 pregabalin
25 amitriptilina
150 pjregabalin
20 paroxetina.
La dose via di mezzo che non mi procurava stordimento né vertigini è stata. (E anche un acufene basso, perché l'acufene aumentava all'aumentare di alcuni dosaggi)
25 amitriptilina
200 pregabalin
5 paroxetina
Che è stupido lo so, ma meno stupido di star al telefono per ore cercando di prendere un appuntamento che sarebbe avvenuto il mese dopo.
Per la diagnosi mi dissero "è ansia, prendi questo" e non indagai ulteriormente.
Per la misurazione usando la bilancia:
Ho notato che la compressa da 20 mg di paroxetina, in realtà pesa 86 mg.
Suppongo perché il principio attivo non sia lasciato "libero" ma incastonato in un elemento che fa da struttura fisica.
E se per prendere 20, 10, 5 milligrammi di principio attivo la divisione della compressa è semplice e immediata con altre dosi lo è meno considerando che taglio la compressa con un coltello e che pezzettini minuscoli possano volar via ad ogni taglio.
Di conseguenza rispetto al calcolo matematico, sulla bilancia finiscono 2/3 milligrammi in meno o più di compressa, che corrisponde a un valore inferiore a 1 mg di principio attivo, ma comunque immagino rilevante.
Ci tengo a specificare di essere cosciente del fatto che io stia approssimando tutto, che ho solo una vaghissima idea delle cose di cui sto parlando e che sto facendo, ma la mia fiducia verso il mio psichiatra è scemata del tutto quando ascoltandolo mi sono ritrovato un acufene strafastidioso (che non avevo mai avuto) stordimenti allucinanti e tachicardia per due giorni.
La ringrazio ancora
Si, sto autogestendo le dosi da circa un mese, da quando dalla dose di
25 mg di amitriptilina
300 mg di pregabalin
che non funzionava, avevo ancora vertigini, il mio psichiatra mi disse di aggiungere dapprima 10 mg di paroxetina per una settimana e poi 20, e che appena sarei stato bene avrei potuto dimezzare il pregabalin.
Il punto è che con i soli 10 mg di paroxetina in più, sentivo un bel po' di stordimento, che poi era aumentato esponenzialmente con i 20 mg, non riuscivo nemmeno a parlare talmente ero stordito, e quando passai a 150 mg di pregabalin stetti malissimo e mi venne pure un acufene, allora il dottore mi disse di riprendere di nuovo 300 mg di pregabalin.
Ma quel dosaggio mi stordiva troppo.
Considerando che contattarlo era abbastanza difficile e che tra stordimento, ansia e acufene io ero davvero spazientito cercai di trovare una dose efficace cercando una ipotetica via di mezzo.
E tra 25 amitriptilina
300 pregabalin
25 amitriptilina
150 pjregabalin
20 paroxetina.
La dose via di mezzo che non mi procurava stordimento né vertigini è stata. (E anche un acufene basso, perché l'acufene aumentava all'aumentare di alcuni dosaggi)
25 amitriptilina
200 pregabalin
5 paroxetina
Che è stupido lo so, ma meno stupido di star al telefono per ore cercando di prendere un appuntamento che sarebbe avvenuto il mese dopo.
Per la diagnosi mi dissero "è ansia, prendi questo" e non indagai ulteriormente.
Per la misurazione usando la bilancia:
Ho notato che la compressa da 20 mg di paroxetina, in realtà pesa 86 mg.
Suppongo perché il principio attivo non sia lasciato "libero" ma incastonato in un elemento che fa da struttura fisica.
E se per prendere 20, 10, 5 milligrammi di principio attivo la divisione della compressa è semplice e immediata con altre dosi lo è meno considerando che taglio la compressa con un coltello e che pezzettini minuscoli possano volar via ad ogni taglio.
Di conseguenza rispetto al calcolo matematico, sulla bilancia finiscono 2/3 milligrammi in meno o più di compressa, che corrisponde a un valore inferiore a 1 mg di principio attivo, ma comunque immagino rilevante.
Ci tengo a specificare di essere cosciente del fatto che io stia approssimando tutto, che ho solo una vaghissima idea delle cose di cui sto parlando e che sto facendo, ma la mia fiducia verso il mio psichiatra è scemata del tutto quando ascoltandolo mi sono ritrovato un acufene strafastidioso (che non avevo mai avuto) stordimenti allucinanti e tachicardia per due giorni.
La ringrazio ancora
[#3]
Capisco, ma l'autogestione finisce per cadere negli stessi punti morti. Dosi limitate (giustamente perché uno non se la sente di alzare da solo, e questo è anche un bene), combinazioni basate sui sintomi, auto-guida sulla base di effetti immediati, che è un errore strategico.
Se non si fida più del suo psichiatra ,ne scelta un altro. Però mi permetto, che l'acufene sia riconducibile a qualcosa è possibile, ma poi che si debba tenere sempre quello ad una dose bassa per non produrre l'acufene può invece non aver alcun senso. Il suo psichiatra non mi pare abbia fatto cose strane. Sulla diagnosi, magari merita di farsela spiegare meglio, certo. Non è detto che il non spiegarla sia perché non è stata fatta. Io mi risentirei col medico, o comunque con un medico.
Se non si fida più del suo psichiatra ,ne scelta un altro. Però mi permetto, che l'acufene sia riconducibile a qualcosa è possibile, ma poi che si debba tenere sempre quello ad una dose bassa per non produrre l'acufene può invece non aver alcun senso. Il suo psichiatra non mi pare abbia fatto cose strane. Sulla diagnosi, magari merita di farsela spiegare meglio, certo. Non è detto che il non spiegarla sia perché non è stata fatta. Io mi risentirei col medico, o comunque con un medico.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 13/04/2022.
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