Ansia panico tremore interno desiderio di morte
Buongiorno, circa due anni fa ho conosciuto un ragazzo con diversi problemi. Insicurezza innanzitutto che abbiamo cercato di superare insieme, il fatto è che ad ogni piccola cosa che gli si dice o battuta o ogni qualvolta lui teme un abbandono (assolutamente ingiustificato peraltro) cominciano delle crisi con singhiozzi, pianti, cuore che batte all'impazzata, desiderio di lanciarsi dalla finestra e autolesioni, lamenti di un tremore su tutto il corpo (che pero' non si vede, quindi è interno), lamento di tremore della lingua dove lui se la morde o la tiene con le mani perchè dice di sentirla tremare, dice di sentirsi impazzire, si vuole strappare i capelli e gli occhi dalle orbite. Ci tengo a precisare che queste crisi sono generate da delle stupidaggini!!!!(tipo il cambio della tariffa telefonica e poi...pum scoppia) Queste crisi durano anche più di un'ora. Ora sono diventate piu' sporadiche ma quando cis sono si manifestano sempre piu' forti. In compenso la sera e solo la sera si verificano attacchi di panico (Soprattutto nel momento in cui deve andare a casa sua, la sua dottoressa gli ha prescritto la valeriana per 10 giorni (non è troppo blanda?) che peraltro non ha portato a nulla. Durante l'ultima crisi (isterica diciamo) ha assunto 15 gocce di xanax che lo hanno calmato mantenendo pero' il pianto, i dolori al petto, il tremore ed impedendogli comunque di dormire tutta la notte (lo xanax lo abbiamo a casa, perchè è un mio farmaco gionaliero). Sono molto preoccupata soprattutto perchè lui teme farmaci che dice che "gli potrebbero cambiare il carattere e allora poi nessuno lo vorrà piu'" e quando parla con la sua dottoressa non vuole fare cenno di questi disturbi. Non so se dovesse succedere ancora devo chiamare un'ambulanza? Che tipo di cura necessita. Ma soprattutto, qual'è il problema? Vi prego, grazie!
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Gentile utente
il quadro che descrive non sembra essere di esclusiva natura psichiatrica.
Sarebbe opportuna una diagnosi differenziale ed eventualmente un opportuno trattamento psichiatrico in assenza di altre patologie.
il quadro che descrive non sembra essere di esclusiva natura psichiatrica.
Sarebbe opportuna una diagnosi differenziale ed eventualmente un opportuno trattamento psichiatrico in assenza di altre patologie.
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https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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"volevo solo sapere se si tratta di panico, depressione, ansia o qualcosa del genere."
Per avere una diagnosi è necessario che la persona sia visitata.
Eviterei di somministrargli farmaci sulla base del fatto che li usa Lei.
I farmaci forse lo cambiano in maniera che invece lo vogliono tutti. L'atteggiamento di chi denuncia malesseri e poi mette le mani avanti inventandosi chissà quali leggende sui farmaci produce purtroppo atteggiamenti di non medicazione e ritardo nella diagnosi.
Per avere una diagnosi è necessario che la persona sia visitata.
Eviterei di somministrargli farmaci sulla base del fatto che li usa Lei.
I farmaci forse lo cambiano in maniera che invece lo vogliono tutti. L'atteggiamento di chi denuncia malesseri e poi mette le mani avanti inventandosi chissà quali leggende sui farmaci produce purtroppo atteggiamenti di non medicazione e ritardo nella diagnosi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Ex utente
La ringrazio per la risposta.
Purtroppo il problema è che lui teme di non poter fare a meno della cura che potrebbero prescrivergli.
E io vorrei apere come devo comportarmi quando lui ha queste crisi perchè purtroppo sono sempre piu' violente e ho veramente paura che una volta o l'altra ci resti secco!!!!
Grazie
Purtroppo il problema è che lui teme di non poter fare a meno della cura che potrebbero prescrivergli.
E io vorrei apere come devo comportarmi quando lui ha queste crisi perchè purtroppo sono sempre piu' violente e ho veramente paura che una volta o l'altra ci resti secco!!!!
Grazie
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Come comportarsi: innanzitutto non vada dietro all'unica paura che può essere gestita, ovvero quella di farsi visitare e di prendere la cura (ammesso che ci sia e che funzioni).
Che vuol dire "non poter fare a meno della cura", in che senso ? Che è meglio tenersi i disturbi piuttosto che non averli prendendo una cura ?
Riflettete entrambi sull'assurdità di questa posizione.
Che vuol dire "non poter fare a meno della cura", in che senso ? Che è meglio tenersi i disturbi piuttosto che non averli prendendo una cura ?
Riflettete entrambi sull'assurdità di questa posizione.
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Ex utente
Non poter fare a meno della cura significa assumere farmaci tipo bdz che non potrebbere sospendere da un giorno all'altro. Io sto curando ii miei problemi (per cui sto richiedendo un parere anche a Voi) quindi io sono la prima a spingerlo verso una visita specialistica ed insistere ad indivisuare le cause del problema.
Grazie
Grazie
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E chi ha stabilito che gli prescriveranno bdz? Primo. Secondo, il non poter sospendere le cure da un giorno all'altro non mi sembra un grosso problema (per quale motivo si dovrebbero sospendere le cure da un giorno all'altro se non per il fatto che si è riluttanti ad assumerle ?). Non esiste terapia che provochi la sindrome "non posso sospendere la terapia perché se non sto male e se non avessi iniziato non avrei questo problema". Esiste la sindrome "forse ho bisogno della terapia per star bene e non ho altre alternative", che per molti significa "posso contare sulla terapia perché altrimenti starei male".
E' questione di punti di vista e comunque sono discorsi fatti senza una diagnosi.
E' questione di punti di vista e comunque sono discorsi fatti senza una diagnosi.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.1k visite dal 20/06/2009.
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