Consulto su terapia farmacologica
Buongiorno,
Da quasi un anno avverto una forte tensione in movimento sulla zona della testa dalla parte posteriore alla parte frontale e percepisco che lo spostarsi di tale tensione modifica in modo significativo alcuni parametri fisici come la concentrazione, la lucidità, l'altezza della voce (a volte molto grave, a volte l'opposto) e l'aspetto del viso: tensione nella zona della fronte e occhi a volte in fuori "che tirano".
Ho effettuato una visita con un neurologo, che ha pensato ad una cefalea muscolo-tensiva, ed una con uno psichiatra che ha individuato una dimensione ossessivo-compulsiva sovrasoglia.
Già prendo il Pregabalin (Lyrica) da due mesi circa per una condizione di ansia generalizzata: diagnosi, a detta del nuovo psichiatra, non proprio centrata.
Di seguito le prescrizioni:
NEUROLOGO:
-Ridurre Lyrica progressivamente (in 3 settimane) fino a 25 mg mattina/ 25 mg sera.
-Migratens 1 bustina al mattino x 28 giorni.
-Laroxyl 5 gocce la sera x 3 giorni, poi aggiungere 1 goccia ogni sera fino a 12 gocce.
PSICHIATRA:
-Lyrica 50mg mattino + 50mg sera (in disaccordo con il neurologo)
-Fluvoxamina 50 metà dopo pranzo / dopo 7 giorni: una dopo pranzo / dopo 14 giorni: metà "anche dopo pranzo" (qui probabilmente ha sbagliato a scrivere, suppongo che intendesse "anche dopo cena"?)
-En 8 gocce dopo cena, dal terzo giorno ridurre a 5.
Non vi nascondo che, davanti a tutti questi farmaci, mi trovo un po' titubante.
In particolare, mi sono chiesto se possa essere controproducente aggiungere alle gocce di Laroxyl (che prendo da 4 giorni) anche quelle di En.
Non so se la sensazione sia reale o meno ma dopo 2 mesi di lyrica e 4 giorni di cura del neurologo mi sento non poco "stordito".
Spero possiate aiutarmi a trovare un giusto equilibrio.
Grazie
G.
Da quasi un anno avverto una forte tensione in movimento sulla zona della testa dalla parte posteriore alla parte frontale e percepisco che lo spostarsi di tale tensione modifica in modo significativo alcuni parametri fisici come la concentrazione, la lucidità, l'altezza della voce (a volte molto grave, a volte l'opposto) e l'aspetto del viso: tensione nella zona della fronte e occhi a volte in fuori "che tirano".
Ho effettuato una visita con un neurologo, che ha pensato ad una cefalea muscolo-tensiva, ed una con uno psichiatra che ha individuato una dimensione ossessivo-compulsiva sovrasoglia.
Già prendo il Pregabalin (Lyrica) da due mesi circa per una condizione di ansia generalizzata: diagnosi, a detta del nuovo psichiatra, non proprio centrata.
Di seguito le prescrizioni:
NEUROLOGO:
-Ridurre Lyrica progressivamente (in 3 settimane) fino a 25 mg mattina/ 25 mg sera.
-Migratens 1 bustina al mattino x 28 giorni.
-Laroxyl 5 gocce la sera x 3 giorni, poi aggiungere 1 goccia ogni sera fino a 12 gocce.
PSICHIATRA:
-Lyrica 50mg mattino + 50mg sera (in disaccordo con il neurologo)
-Fluvoxamina 50 metà dopo pranzo / dopo 7 giorni: una dopo pranzo / dopo 14 giorni: metà "anche dopo pranzo" (qui probabilmente ha sbagliato a scrivere, suppongo che intendesse "anche dopo cena"?)
-En 8 gocce dopo cena, dal terzo giorno ridurre a 5.
Non vi nascondo che, davanti a tutti questi farmaci, mi trovo un po' titubante.
In particolare, mi sono chiesto se possa essere controproducente aggiungere alle gocce di Laroxyl (che prendo da 4 giorni) anche quelle di En.
Non so se la sensazione sia reale o meno ma dopo 2 mesi di lyrica e 4 giorni di cura del neurologo mi sento non poco "stordito".
Spero possiate aiutarmi a trovare un giusto equilibrio.
Grazie
G.
[#1]
Scusi, ma mica starà pensando di prendere due terapie risultanti da diagnosi diverse e combinarle (tra l'altro una prevede di mettere un farmaco, l'altra di toglierlo).
Con questo, la cefalea è un sintomo che può esser presente all'interno di altri quadri, ovviamente non da intendersi come una condizione a se stante, più che altro come tipologia di cefalea. Non sono diagnosi in realtà in aperto contrasto, e comunque non sono due psichiatri, per cui le valutazioni non sono equivalenti.
Con questo, la cefalea è un sintomo che può esser presente all'interno di altri quadri, ovviamente non da intendersi come una condizione a se stante, più che altro come tipologia di cefalea. Non sono diagnosi in realtà in aperto contrasto, e comunque non sono due psichiatri, per cui le valutazioni non sono equivalenti.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
No. Assolutamente. Ha ricevuto perfino una risposta risolutiva del suo dubbio. La sua perplessità la comprendo come sintomo ossessivo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Utente
Guardi, ha risposto alla mia domanda: "mica starà pensando di prendere due terapie risultanti da diagnosi diverse e combinarle", concordando sui miei dubbi. Lo psichiatra dice esattamente l'opposto: potrei anche combinarle, come sospenderle. E non dovrei essere perplesso.
Veda un po' Lei.
Grazie comunque.
Veda un po' Lei.
Grazie comunque.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 05/04/2022.
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