Potreste aiutarmi, per favore?

Buongiorno Dottori,
faccio un riassunto per aiutarvi a capire: soffro di DAP da 12 anni.

Non in maniera consecutiva.
Un anno sono stata male, o meglio con l’umore no ma soffrivo di agorafobia, quindi tutta la mia vita si era spostata a casa: amici, lavoro, hobby, feste, apertivi.

Ero consapevole che non potevo andare avanti così per molto.

Con molta fatica, ne vengo fuori.

Mi rimase una grande paura: viaggiare.

Ma anche quello con molta paura riesco a farlo di nuovo.

La mia ansia sembrava sotto controllo.

Finché mio nonno (persona fondamentale nella mia vita, il mio tutto) si sente male in casa ed io corro da lui.

Da quel giorno la mia ansia prende una sfumatura diversa: l’ipocondria.

Inizio ad avere paura di mille cose, ogni minimo dolore, percezione era buono per pensare <hai un tumore, hai un infarto>
Ma non le do peso: mi dico di essere ipocondriaca e basta.

Riesco a condurre una vita dignitosa.

Ho un episodio di panico per una cosa assurda e quella reazione mi fa capire che devo iniziare un percorso di psicoterapia e così inizio.

Perdo mio nonno a Settembre, i primi mesi la mia vita rimane uguale, continuo a fare le cose, uscire, divertirmi, fino a quando a Gennaio inizio ad avere delle fortissime tachicardie che mi terrorizzano.

Faccio ecg, eco, holter (domani arrivano risultati di quest’ultimo) ma tutte le altre visite hanno una sola diagnosi: ANSIA, il cuore sta bene.

Il mio medico mi ha rassicurata in ogni modo ma io ho questo cuore che batte veloce, mi sveglio nella notte con il cuore a 1000 (dall’ultima visita cardiologica no, riesco a dormire) ho sempre l’attenzione al cuore: si chiami cardiofobia?

Allora, il mio curante, mi dice di prendere Diazepam (stessa cosa me la dice il medico del PS).

5 gocce al mattino e 5 gocce alla sera per 3 settimane.

Io dico di si, ma non le prendo.

Ma gli attacchi di panico sono dietro l’angolo e l’altro giorno al super ne ho avuto uno, e un’ora dopo, mentre aspettavo il figlio della mia amica stavo svenendo (sensazione) con il cuore a 1000 e la testa che girava.

Chiamo il medico dicendogli che stavano tornando gli attacchi di panico (come i primi di 12 anni fa) e lui mi chiede come mi trovassi con le gocce e gli dico che non le avevo prese, mi dice che devo prenderle (5 mattina e 5 sera) in maniera strutturata per 20 gg.

E dopodiché capire se sono sufficienti a portare equilibrio o se devo iniziare un altro tipo di terapia.

Ma sia lui che la mia psicoterapeuta concordano sulle gocce al momento.

Così è da due giorni che le prendo mattina e sera.

Io la mattina sento un gran sonno.

Sarà che prima avevo il sonno interrotto e mi svegliavo la notte e la mattina presto.

Ora dormo 8 ore e mezza piene e se non metto la sveglia, dormirei ancora.

E ho un po’ di mal di testa.

Mi sento sicuramente più serena e distesa.

Però ho il terrore di diventare schiava delle gocce, lobotomizzata e che si accumuli nell’organismo ed io possa avere dei danni.

Volevo chiedervi: possono 10 gocce al giorno causarmi sonno o danni?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"Ho un episodio di panico per una cosa assurda e quella reazione mi fa capire che devo iniziare un percorso di psicoterapia e così inizio."

Più che altro è un suo pensiero. Che se la diagnosi è di panico, non corrisponde allo standard.
Per quanto riguarda le gocce di diazepam, sono soltanto un aiuto ma non il tipo di farmaco che risolve il panico.
Però le paure che ha sono una serie completa delle paure tipiche di chi ha questo tipo di disturbi, insieme all'influenza del pensiero dominante.
La domanda finale unisce il massimo col minimo, ed è completamente priva di senso logico.
a) un farmaco sedativo potrà indurre sonno ?...... Magari a 10 gocce no, però ci sta
b) il medico cova segretamente il sogno di danneggiarla attraverso la subdola prescrizione di 10 gocce di diazepam, farmaco comunemente in commercio di cui sono indicate dosi e modalità ?

Chieda una visita specialistica e si faccia indicare la cura, visto che la diagnosi già impostata è di panico non è una cura complicata.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Le rispondo alla domanda <b> : NO :)
So che il mio medico non vuol danneggiarmi, lo conosco da tanti anni, mi fido di lui e so che il rispetto ed il bene è ricambiato.
È la mia ansia che mi fa chiedere continuamente <E SE> .. una cosa veramente poco simpatica.
Io ho una parte razionale che vede tutto e poi una parte totalmente irrazionale che ha paura di ogni cosa: spesso si scontrano, ma in questo periodo di totale vulnerabilità ha la meglio la parte irrazionale e <piagnona>
Ho paura di perdere il controllo, e le gocce temo possano farmelo perdere (erroneamente, ha ragione).
Per quanto riguarda la reazione che mi spinge a chiedere aiuto è stata la seguente: stavo facendo giardinaggio, strappo con le mani un’erbaccia da un vaso di salvia, che non era salvia.
Assimigliava allo Stramonio.
Avevo sentito storie assurde su quest’ultimo (a me le droghe, le piante allucinogeno e tutto ciò che ti fa perdere il controllo appunto, terrorizzano).
Insomma passano dei minuti e dopo un po’ mentre mi mangiavo le pellicine mi chiedo se quello strappato fosse stato Stramonio ed io lo stessi ingerendo in qualche modo mangiandomi le unghie.
Ho chiamato il mio santo medico che mi rassicura che anche fosse stato Stramonio avrei dovuto fare un decotto o ingerirlo per avere degli effetti.
Niente resto le ore successive con il terrore di avere allucinazioni.
Dopo una bella dormita, non ci penso più.
Ma rimango giorni con la paura di questa pianta e questa fissa mi stava infastidendo, così inizio un percorso.
Io mi autodiagnosticai un DOC che però non corrispondeva alla realtà secondo la mia psicoterapeuta: dice che soffro di ansia ed attacchi di panico, fine, e di non darmi diagnosi.
Cosa che ho fatto molte volte: dal doc, alla cardiopatica, ect.
È dura la vita degli ansiosi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"tutto ciò che ti fa perdere il controllo appunto, terrorizzano"

Questo si evince dal tipo di timori che ha in generale, e infatti la domanda era retorica. Che vi siano aspetti ossessivi è abbastanza evidente, dopo di che la diagnosi intesa come problema più grosso può anche essere diversa, ma la struttura del pensiero si nota.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Che bello Dottore! Quindi, non solo ansiosa ma anche ossessiva! :)
Scherzi a parte, mi capita di fissarmi su delle cose, che hanno tutte in comune la perdita di controllo anzi fuori dal mio controllo .. anche se non ho compulsioni.
La mia terapeuta dice è un modo per non affrontare delle questioni che veramente mi farebbe male affrontare e quindi ho la mente impegnata e tutte le energie impiegate a pensare a cose che mi creano ansia, sono un po’ un sintomo ecco.
Questo aspetto è venuto fuori dopo un film che mi sconvolse e pensavo sempre a quel film, rendendomene conto che era assurdo pensarci così tanto ma appena ho smesso di dargli peso, è via via scemato.
Ora sono fissata con il cuore, e il lutto di mio nonno non mi ha sicuramente aiutata a stare meglio, anzi.
Questo pomeriggio ho la seduta, gliene parlerò.
Spero di venirne fuori presto da questo tunnel, Dottore.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
" appena ho smesso di dargli peso, è via via scemato."

Non sono due azioni diverse, e non lo ha deciso. E' avvenuto. E' avvenuto che scemasse, e ciò significa che non gli dava più peso.

La compulsione può semplicemente coincidere con quella che chiama ossessione. Non riesce a evitare di fare un qualcosa, che consiste nel pensare ad un elemento.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Quindi come la metto la metto, mi devo tenere il fardello e via? O prendere dei farmaci che non siano degli ansiolitici?
Io mi chiedo sempre come una cosa che produciamo noi, non siamo in grado mandarla via.. è incredibile!
Ma questi sono pensieri di una ignorante in materia e sognatrice :)
O forse dovrei solo dare il giusto peso a questi pensieri e lasciarli lì, sperando che vadano via.
Se solo applicassi tutti queste energie in qualcosa di utile, sarebbe meglio :)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Manca la cura, per cui è nella condizione di chi ha un problema e manca che si faccia indicare le cure disponibili.
Se uno si comportasse come chi non è aflitto da questi sintomi, sarebbe appunto che non è afflitto da questi sintomi. Non è un metodo per guarire, è una situazione opposta alla malattia.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Ho capito Dottrore, ma vorrei chiederle un ultima cosa se possibile.
Se io ho la febbre, prendo la Tachipirina e non uso <la forza del pensiero> per farla passare, e fin qui ci sono.
Io vorrei capire una cosa, l’ansia modifica <qualcosa a livello organico proprio> che ha bisogno per forza di una medicina che lo <riequilibria> o noi esseri umani ansiosi siamo capaci di controllarla e modificarla senza l’aiuto del <chimico>?
Non so spiegarmi meglio di così, mi perdoni.
All’inizio dei miei attacchi di panico andai da uno psichiatra che venne al Liceo a tenere una conferenza e mi piacque da morire, ma lui non volle, mi disse che non avevo bisogno di uno psichiatra.
Come distinguete se un’ansia ha bisogno di farmaco ed una no?
Grazie se potrà rispondermi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
L'ansia non modifica nulla a livello organico, l'ansia è espressione di qualcosa a livello organico.
Per riequilibrarla può funzionare qualsiasi cosa, basta sapere che funziona. Per ora in gran parte si tratta di medicine.
E poi non parliamo di ansia, ma di diagnosi specifiche.
Se riscontro una diagnosi o anche c'è un malessere che posso trattare, lo faccio. Il criterio è quello di qualunque medico. Il motivo per cui il collega non ha ritenuto di occuparsi del caso non lo posso sapere.

Dr.Matteo Pacini
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