Abilify per gad
Buongiorno dottori!
Sono una ragazza di 27 anni e i miei disturbi sono iniziati circa verso i 20 anni con forte ipocondria, attacchi di ansia, sfociati poi in depressione.
Ho chiesto un parere a diversi specialisti e ognuno di loro mi ha dato diagnosi diverse.
La prima psichiatra, consultata nel 2016 mi diagnosticó il disturbo bipolare di tipo 2 e mi prescrisse Prozac e carbamazepina.
Non riuscii a proseguire la terapia per via dei troppi effetti collaterali.
La seconda psichiatra, consultata nel 2017 mi diagnosticó un GAD con disturbi ossessivi e mi prescrisse escitalopram, Haldol e lexotan, quest'ultimo da prendere al bisogno.
Stavo meglio, ma appena ebbi dei miglioramenti abbandonai stupidamente la terapia.
Ci ricascai.
In seguito ad una relazione con una persona affetta anch'essa da disturbi psichiatrici, ebbi di nuovo un crollo.
Ansia, senso di testa vuota, pensieri ossessivi, tristezza, mancanza totale di forza di volontà (non riuscivo neanche a seguire la trama di un film, o a leggere un libro)
Mi rivolsi ad un nuovo psichiatra, che escluse il disturbo bipolare e confermò il gad con pensieri ossessivi.
Da un anno assumo la seguente terapia:
10 mg di brintellix al mattino e 10mg a pranzo
5mg di abilify al mattino
5mg di xanax al mattino, 5 a pranzo, 5 a sera (terapia scalata dopo 4 settimane, per poi eliminare il farmaco del tutto)
In più, da un anno sono in psicoterapia di tipo cognitivo/comportamentale perché non riesco più a studiare e sono mostruosamente fuori corso all'università.
Lo psichiatra, sotto mia insistenza, mi ha ripetuto più volte che non ho il disturbo bipolare (ciò che temo, vista la prima diagnosi), e anche secondo la psicologa che mi segue da un anno, non ho assolutamente tale disturbo.
Ho chiesto se potessi soffrire di psicosi o schizofrenia, ma è stato escluso del tutto da entrambi.
Ma allora perché inserire nella terapia un antipsicotico?
Mi è stato detto che aiuta per i pensieri ossessivi, ma vorrei vederci più chiaro e avere più consapevolezza del mio disturbo.
Martedì tornerò dallo psichiatra perché ho avuto un nuovo forte episodio depressivo con ansia, panico, problemi di concentrazione e memoria che non vanno via e ultimamente forti pensieri suicidi.
È chiaro che qualcosa non funziona nella terapia.
Devo assolutamente concludere l'università, ma nelle mie attuali condizioni è davvero impossibile.
Potete darmi qualche consiglio?
Non so davvero più che fare.
Grazie a chi risponderà
Sono una ragazza di 27 anni e i miei disturbi sono iniziati circa verso i 20 anni con forte ipocondria, attacchi di ansia, sfociati poi in depressione.
Ho chiesto un parere a diversi specialisti e ognuno di loro mi ha dato diagnosi diverse.
La prima psichiatra, consultata nel 2016 mi diagnosticó il disturbo bipolare di tipo 2 e mi prescrisse Prozac e carbamazepina.
Non riuscii a proseguire la terapia per via dei troppi effetti collaterali.
La seconda psichiatra, consultata nel 2017 mi diagnosticó un GAD con disturbi ossessivi e mi prescrisse escitalopram, Haldol e lexotan, quest'ultimo da prendere al bisogno.
Stavo meglio, ma appena ebbi dei miglioramenti abbandonai stupidamente la terapia.
Ci ricascai.
In seguito ad una relazione con una persona affetta anch'essa da disturbi psichiatrici, ebbi di nuovo un crollo.
Ansia, senso di testa vuota, pensieri ossessivi, tristezza, mancanza totale di forza di volontà (non riuscivo neanche a seguire la trama di un film, o a leggere un libro)
Mi rivolsi ad un nuovo psichiatra, che escluse il disturbo bipolare e confermò il gad con pensieri ossessivi.
Da un anno assumo la seguente terapia:
10 mg di brintellix al mattino e 10mg a pranzo
5mg di abilify al mattino
5mg di xanax al mattino, 5 a pranzo, 5 a sera (terapia scalata dopo 4 settimane, per poi eliminare il farmaco del tutto)
In più, da un anno sono in psicoterapia di tipo cognitivo/comportamentale perché non riesco più a studiare e sono mostruosamente fuori corso all'università.
Lo psichiatra, sotto mia insistenza, mi ha ripetuto più volte che non ho il disturbo bipolare (ciò che temo, vista la prima diagnosi), e anche secondo la psicologa che mi segue da un anno, non ho assolutamente tale disturbo.
Ho chiesto se potessi soffrire di psicosi o schizofrenia, ma è stato escluso del tutto da entrambi.
Ma allora perché inserire nella terapia un antipsicotico?
Mi è stato detto che aiuta per i pensieri ossessivi, ma vorrei vederci più chiaro e avere più consapevolezza del mio disturbo.
Martedì tornerò dallo psichiatra perché ho avuto un nuovo forte episodio depressivo con ansia, panico, problemi di concentrazione e memoria che non vanno via e ultimamente forti pensieri suicidi.
È chiaro che qualcosa non funziona nella terapia.
Devo assolutamente concludere l'università, ma nelle mie attuali condizioni è davvero impossibile.
Potete darmi qualche consiglio?
Non so davvero più che fare.
Grazie a chi risponderà
[#1]
Mi scusi, ma dalla sua insistenza sulle diagnosi è chiaro che è ipocondriaca almeno rispetto alle malattie mentali. La ragione dell'antipsicotico a quella dose può benissimo essere che agisca come anti-ossessivo.
Cosa intende per forti pensieri suicidi ?
Cosa intende per forti pensieri suicidi ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Ho capito, comunque l'uso dell'abilify mi torna con la componente ossessiva.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.6k visite dal 19/03/2022.
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