Il mio problema è che dopo il primo anno

Egregi Dottori,
sono uno studente di medicina. Vi racconto un po' della mia storia per farvi capire la gravità della mia situazione. Sono sempre stato uno studente brillante, mi sono diplomato col massimo dei voti senza compiere grandi sforzi. Coltivo sin da piccolo la passione per la musica, anche se non mi sono mai iscritto al conservatorio, perciò non posso ritenermi un musicista. Tuttavia amo comporre e credo di essere dotato di una buona creatività. Vi chiederete cosa c'entra tutto questo. Il mio problema è che dopo il primo anno di università sono piombato in uno stato di depressione ed apatia che mi impedisce di applicarmi nello studio, ritrovandomi oggi in un circolo vizioso allarmante, dove la paura di non farcela non mi consente di applicarmi nello studio e questo va a distruggere la mia autostima alimentando sempre più la depressione di cui parlavo prima. Come ricorderete, la vita dello studente di medicina è molto sacrificata, lo studio va affrontato con serietà e coscienza, e solo chi riesce a mantenere costantemente i propri impegni può raggiungere risultati. La mia paura di non farcela mi ha creato molti problemi nello studio dell'anatomia, e così l'anno scorso ho perso molto tempo, e oggi faccio fatica a rimettermi al passo. Questa situazione mi ha fatto soffrire tremendamente, poichè sono convinto di aver deluso tutti, in particolare i miei genitori e la mia ragazza. A febbraio lei mi ha lasciato, ma in realtà sono stato io a farmi odiare, perchè mi lamentavo sempre, quasi come se volessi farle capire che non sono infallibile per evitare di deluderla in futuro. Lei non ha sofferto troppo, mi ha abbandonato nella mia tristezza e ora sta con un altro. La cosa strana è che ora anche io mi vedo con un'altra, nonostante sia ancora innamorato della mia ex, ma ho paura di deludere anche la nuova e perciò spesso cado in preda a forti crisi di panico. Lunedì ho l'esame di immunologia, ma non sono preparato, non riesco a studiare, non faccio altro che pensare che sono un fallimento, che ho sprecato tutto quello che la vita mi aveva offerto. Vorrei chiedervi se esiste un rimedio a tutto questo. Ormai non sono più quello studente modello di un tempo e ho paura a relazionarmi con chiunque perchè mi sembra di recitare un ruolo che adesso non mi appartiene più. A gennaio e febbraio ho sostenuto gli esami di biochimica e fisiologia, ma sempre senza applicarmi troppo, perchè non sono capace di restare ore ed ore sui libri, non l'ho mai fatto. A scuola apprendevo facilmente, ma l'università è diversa, forse non fa per me, ma non posso rinunciare agli studi perchè sono sicuro che nessuno mi stimerebbe più. Sto male e credo di aver irrimediabilmente rovinato la mia esistenza, anche perchè la mia ex ragazza era tutto per me, e ora che non c'è più il mio fallimento mi appare chiaro e irreversibile. AIUTO!
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile collega,

forse varrebbe la pena parlare con uno psichiatra per valutare la profondità di questa "riduzione dell'autostima" e contestualizzare alcune delle tue affermazioni e percezioni,

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Caro collega,
cosa aspetti a rivolgerti ad uno specialista? Purtroppo non sei ancora arrivato all'esame di psichiatria che ti avrebbe aiutato a capire che la tua situazione può essere efficacemente risolta se adeguatamente affrontata.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#3]
Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte. Il problema è che quando chiedo aiuto ai miei genitori per rivolgermi ad uno specialista, finiscono sempre per improvvisarsi psichiatri banalizzando il mio disagio con frasi del tipo "sei solo pigro, se vuoi laurearti devi impegnarti, ecc..." .
Vorrei davvero parlare con un esperto, ho dei complessi che mi opprimono, la mia identità è in crisi da diverso tempo. Dormo troppo durante il giorno, ma sono convinto che sia dovuto alla mia latente volontà di non relazionarmi con la realtà. Il problema è che al risveglio non riesco a prestare attenzione a ciò che dovrei studiare... credo che una terapia farmacologica possa essere utile in questo senso...
Credo che farò il grande passo e mi rivolgerò ad uno specialista. Vorrei solo chiederVi quanto tempo secondo voi dovrei restare in terapia. Grazie. Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
il tempo necessario per riprendere una condizione di vita soddisfacente,

Cordiali Saluti