Sindrome ansioso depressiva scatenata da evento traumatico
Buongiorno.
Sono un’operatore socio sanitario che lavora presso un’azienda pubblica.
Nel mese di novembre ho subito un’aggressione fisica da un paziente durante il mio turno di lavoro, da lì iniziano frequenti attacchi di panico e sindrome ansioso depressiva per la quale assumo terapia farmacologica prescritta dalla psichiatra che mi segue.
Nonostante dall’inizio (sono passati 3 mesi) i sintomi si siano attenuati continuo a vivere ina situazione di disagio psicologico che non mi consente di dormire se non prendo flurazepam 30mg e quando dormo per via della pastiglia rivivo costantemente l’aggressione e faccio incubi terribili inerenti al mio rientro a lavoro.
Ho paura di tornare a lavorare nel mio reparto, se solo passo vicino al padoglione dove laborò mi sento male, mi sembra di essere in gabbia senza soluzione e la mia psichiatra sostiene che sarà difficile che il mio datore di lavoro mi sposti in una realtà più tranquilla rispetto a quella del reparto.
Io sono terrorizzata però è a volte penso che la soluzione dato che non posso permettermi di licenziarmi sia morire.
Probabilmente se non avessi famiglia avrei già tentato il suicidio.
È possibile che non ci sia nulla che possa fare?
Grazie.
Sono un’operatore socio sanitario che lavora presso un’azienda pubblica.
Nel mese di novembre ho subito un’aggressione fisica da un paziente durante il mio turno di lavoro, da lì iniziano frequenti attacchi di panico e sindrome ansioso depressiva per la quale assumo terapia farmacologica prescritta dalla psichiatra che mi segue.
Nonostante dall’inizio (sono passati 3 mesi) i sintomi si siano attenuati continuo a vivere ina situazione di disagio psicologico che non mi consente di dormire se non prendo flurazepam 30mg e quando dormo per via della pastiglia rivivo costantemente l’aggressione e faccio incubi terribili inerenti al mio rientro a lavoro.
Ho paura di tornare a lavorare nel mio reparto, se solo passo vicino al padoglione dove laborò mi sento male, mi sembra di essere in gabbia senza soluzione e la mia psichiatra sostiene che sarà difficile che il mio datore di lavoro mi sposti in una realtà più tranquilla rispetto a quella del reparto.
Io sono terrorizzata però è a volte penso che la soluzione dato che non posso permettermi di licenziarmi sia morire.
Probabilmente se non avessi famiglia avrei già tentato il suicidio.
È possibile che non ci sia nulla che possa fare?
Grazie.
[#1]
Ma non le è stato prescritto niente se non un sonnifero ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Se con questa cura non è stato meglio a distanza di un mese, andrebbe cambiata.
Dr.Matteo Pacini
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[#5]
Faccia così, stabilisca Lei quale è la corrispondenza tra lunghezza delle risposte e utilità delle stesse, dopo aver stabilito che c'è una risposta utile da dare di riferimento, che quindi Lei già conosce, se afferma che questa è inutile. Può darsi che sia inutile, e che discenda dall'inutilità della domanda per così come è posta. Non saprei cosa dirle se questo è inquadrabile con una risposta semplice.
Dr.Matteo Pacini
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 922 visite dal 03/03/2022.
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