Ansia, brain zaps, ingestibilitá energia e attitudine
Buongiorno a tutt*,
pongo qui questa domanda perché mi sento (di nuovo) in un vicolo cieco in cui mi sono diretta da sola, perciò l'aspetto emotivo e la sensazione di sopraffazione mi rende difficile farla "in serenitá", spiegandomi, alla terapista e allo psichiatra.
Chiedo anche consiglio su come formularla.
Ho assunto sertralina in dose bassa (50mg/d) per 9 mesi, dopo che la gestione delle emozioni e delle energie mi era diventata troppo faticosa e impossibile (un ringraziamento particolare alla pandemia:) ) : momenti di pianto e attacchi di ansia, uniti a un umore giù e arreso mi hanno fatto stare più giorni a letto, con la sensazione fisica di essere immobilizzata e con il desiderio di non essere vista e non vedermi.
Da due mesi, per via di sensazione di apatia e sogni vividi che mi facevano dormire non riposata, ho concordato con lo psichiatra prima la riduzione e poi la sospensione, telefonicamente, perché vivo all'estero.
Ci ho messo due mesi per capire come formulare i sintomi e avanzare la richiesta, perché non voglio sentirmi esagerata e voglio vedere i progressi fatti: dopo un periodo senza ostacoli particolari dati dall'ansia e da umore ed energia ero felice di "funzionare" e ho speso poche energie a nascondere e giustificarmi i momenti di sconforto e sopraffazione (effetto pesce rosso che gira sempre e solo in tondo nella boccia).
Adesso, tolto il sostegno (secondo me anche molto placebo) della sertralina e con impegni e compiti sociali e personali che si presentano più frequenti e più importanti, sono di nuovo "piango un giorno sí e un giorno no", mi frustro per la mia incapacitá di prendere decisioni e fare cose per me (tutto quello che non è "lo faccio perché lo devo fare" mi dà ansia anche quando è un hobby, persino leggere), per questo irritabile e sempre più incapace di spiegarmi perché.
Alla psicologa e soprattutto allo psichiatra mostro il lato positivo, perché non voglio sentirmi inchiodata sempre allo stesso punto e anche perché sul momento mi aiuta guardare agli effettivi progressi, ma non so e non voglio spiegare questo filo che mi continua sempre ad accompagnare, perché non so giustificarlo, visto l'aiuto che sto ricevendo e una vita senza particolari difficoltà o responsabilità.
Non voglio essere vista e vedermi quando sono sopraffatta.
Quando succede la reazione peggiore che ho è quella di "
lasciar perdere, isolarmi, non rispondere per quello che riguarda me e le mie scelte, perché sul momento mi permette di sentire l'angoscia allontanarsi, ma poi questo si accumula in una grande sensazione di pesantezza e incapacitá, che mi immobilizza e mi fa essere sempre in allerta e spesso di umore acido.
Concludo dicendo anche che ora ho molto spesso brain zaps, che mi fanno sentire disorientata (causa off sertralina) e che, da quando ho ricordi, ho sempre funzionato spendendo emergie per adattarmi, diventando euforica quando ci riuscivo e poi sentendo il bisogno di sparire e passare del tempo sola a non fare nulla.
pongo qui questa domanda perché mi sento (di nuovo) in un vicolo cieco in cui mi sono diretta da sola, perciò l'aspetto emotivo e la sensazione di sopraffazione mi rende difficile farla "in serenitá", spiegandomi, alla terapista e allo psichiatra.
Chiedo anche consiglio su come formularla.
Ho assunto sertralina in dose bassa (50mg/d) per 9 mesi, dopo che la gestione delle emozioni e delle energie mi era diventata troppo faticosa e impossibile (un ringraziamento particolare alla pandemia:) ) : momenti di pianto e attacchi di ansia, uniti a un umore giù e arreso mi hanno fatto stare più giorni a letto, con la sensazione fisica di essere immobilizzata e con il desiderio di non essere vista e non vedermi.
Da due mesi, per via di sensazione di apatia e sogni vividi che mi facevano dormire non riposata, ho concordato con lo psichiatra prima la riduzione e poi la sospensione, telefonicamente, perché vivo all'estero.
Ci ho messo due mesi per capire come formulare i sintomi e avanzare la richiesta, perché non voglio sentirmi esagerata e voglio vedere i progressi fatti: dopo un periodo senza ostacoli particolari dati dall'ansia e da umore ed energia ero felice di "funzionare" e ho speso poche energie a nascondere e giustificarmi i momenti di sconforto e sopraffazione (effetto pesce rosso che gira sempre e solo in tondo nella boccia).
Adesso, tolto il sostegno (secondo me anche molto placebo) della sertralina e con impegni e compiti sociali e personali che si presentano più frequenti e più importanti, sono di nuovo "piango un giorno sí e un giorno no", mi frustro per la mia incapacitá di prendere decisioni e fare cose per me (tutto quello che non è "lo faccio perché lo devo fare" mi dà ansia anche quando è un hobby, persino leggere), per questo irritabile e sempre più incapace di spiegarmi perché.
Alla psicologa e soprattutto allo psichiatra mostro il lato positivo, perché non voglio sentirmi inchiodata sempre allo stesso punto e anche perché sul momento mi aiuta guardare agli effettivi progressi, ma non so e non voglio spiegare questo filo che mi continua sempre ad accompagnare, perché non so giustificarlo, visto l'aiuto che sto ricevendo e una vita senza particolari difficoltà o responsabilità.
Non voglio essere vista e vedermi quando sono sopraffatta.
Quando succede la reazione peggiore che ho è quella di "
lasciar perdere, isolarmi, non rispondere per quello che riguarda me e le mie scelte, perché sul momento mi permette di sentire l'angoscia allontanarsi, ma poi questo si accumula in una grande sensazione di pesantezza e incapacitá, che mi immobilizza e mi fa essere sempre in allerta e spesso di umore acido.
Concludo dicendo anche che ora ho molto spesso brain zaps, che mi fanno sentire disorientata (causa off sertralina) e che, da quando ho ricordi, ho sempre funzionato spendendo emergie per adattarmi, diventando euforica quando ci riuscivo e poi sentendo il bisogno di sparire e passare del tempo sola a non fare nulla.
[#1]
Quindi ha fatto una cura sottodosata con la sertralina, e l'ha sospesa dopo 9 mesi di non risultato (questo già non si capsice bene: perché continuarla per 9 mesi in assenza di risultati ?).
Però senza ritorna la situazione di partenza, peggiore. A questo punto non capisco dove stia però la perplessità, se non come sintomo di uno stato di indecisione.
Ci sono svariate opzioni alternative, ma soprattutto prima andrebbe definita una diagnosi, visto che ha descritto vari tipi di sintomi, ma non ha riferito se sia stata fatta una diagnosi.
Ultima cosa, se da circa due mesi ha sospeso la sertralina, perché attribuire alcuni dei sintomi attuali alla sospensione della sertralina ?
Però senza ritorna la situazione di partenza, peggiore. A questo punto non capisco dove stia però la perplessità, se non come sintomo di uno stato di indecisione.
Ci sono svariate opzioni alternative, ma soprattutto prima andrebbe definita una diagnosi, visto che ha descritto vari tipi di sintomi, ma non ha riferito se sia stata fatta una diagnosi.
Ultima cosa, se da circa due mesi ha sospeso la sertralina, perché attribuire alcuni dei sintomi attuali alla sospensione della sertralina ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile Dott. Pacini, grazie per la sua risposta!
Rispondo alle sue domande: la sertralina ha abbassato il mio livello di ansia, ma dopo circa sei mesi ho iniziato a manifestare apatia e a non riposare bene; per questo, in accordo con lo psichiatra, ho prima ridotto e poi sospeso la sua assunzione, spinta anche dal fatto che stavo vivendo un periodo senza stimoli e impegni importanti.
Continuo però da quando ho sospeso l'assunzione di sertralina ad avere brain zaps e, ora che lo stato di ansia aumenta e torna ad attivarsi senza motivazioni in cui è normale che una certa misura lo faccia (per esempio, al posto che prima di un esame, di notte o mentre faccio normali attività quotidiane), questo lo fa aumentare, perché provarli non mi fa sentire al sicuro, soprattutto quando sono combinati allo stato ansioso (penso perché in passato sono svenuta in qualche situazione in cui provavo una forte ansia e malessere, e quindi questa combinazione di giramenti di testa mi fa preoccupare che succeda di nuovo, sostanzialmente perché il provare i brain zaps mi genera ansia).
Non penso di avere ricevuto una diagnosi vera e propria, solo lettere per la prescrizione del farmaco in cui erano nominati le tendenze allo stato ansioso e all'anedonia.
Rispondo alle sue domande: la sertralina ha abbassato il mio livello di ansia, ma dopo circa sei mesi ho iniziato a manifestare apatia e a non riposare bene; per questo, in accordo con lo psichiatra, ho prima ridotto e poi sospeso la sua assunzione, spinta anche dal fatto che stavo vivendo un periodo senza stimoli e impegni importanti.
Continuo però da quando ho sospeso l'assunzione di sertralina ad avere brain zaps e, ora che lo stato di ansia aumenta e torna ad attivarsi senza motivazioni in cui è normale che una certa misura lo faccia (per esempio, al posto che prima di un esame, di notte o mentre faccio normali attività quotidiane), questo lo fa aumentare, perché provarli non mi fa sentire al sicuro, soprattutto quando sono combinati allo stato ansioso (penso perché in passato sono svenuta in qualche situazione in cui provavo una forte ansia e malessere, e quindi questa combinazione di giramenti di testa mi fa preoccupare che succeda di nuovo, sostanzialmente perché il provare i brain zaps mi genera ansia).
Non penso di avere ricevuto una diagnosi vera e propria, solo lettere per la prescrizione del farmaco in cui erano nominati le tendenze allo stato ansioso e all'anedonia.
[#3]
Si, va bene avrà ricevuto una diagnosi spiegata per sintomi, ma presumo sia stata fatta. Bisogna fare attenzione che poi i sintomi del disturbo non diventano fissazioni riferite alla sospensione, perché elementi come i brain zaps sono riferiti effettivamente, ma oggettivamente non hanno corrispondenza, per cui se rimangono sintomi senza oggetti va innanzitutto verificato che non siano elementi propri della sindrome di partenza.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 20/02/2022.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.